Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio su gemelli identici svela il diabete di tipo 2

Studio su gemelli identici svela il diabete di tipo 2

Studiando dei gemelli identici, i ricercatori della Lund University in Svezia hanno identificato i meccanismi che potrebbero essere alla base dello sviluppo del diabete di tipo 2. E ci dà una possibile spiegazione dei casi in cui un gemello identico sviluppa diabete di tipo 2, mentre l'altro ne rimane immune.


Lo studio ha coinvolto 14 coppie di gemelli identici/monozigoti in Svezia e Danimarca. Uno dei gemelli aveva il diabete di tipo 2 e l'altro era sano. "I gemelli sono un buon modello per la ricerca dei meccanismi, ma i risultati sono applicabili a tutti", ha detto Emma Nilsson, che ha condotto lo studio con Charlotte Ling.


Sappiamo che il tessuto grasso può rilasciare ormoni e regolare il metabolismo in diversi organi del corpo. La questione posta dai ricercatori era se i cambiamenti epigenetici (*) nel DNA portano a cambiamenti nel tessuto grasso che a sua volta possono portare allo sviluppo di diabete di tipo 2.


I ricercatori hanno studiato la metilazione (*) del DNA su 480.000 punti del DNA cercando di capire come essa influenza l'espressione dei geni nei gemelli identici. E hanno scoperto che i geni che sono coinvolti nel processo infiammatorio sono sovra-regolati, mentre i geni coinvolti nel metabolismo dei grassi e del glucosio sono sotto-regolati, in coloro che avevano il diabete.


"Questo significa che essi non sono nemmeno in grado di elaborare il grasso, fatto che porta a livelli elevati di grassi nel sangue e invece all'assorbimento di grasso da parte di altri organi, come muscoli, fegato o pancreas. Questo provoca la resistenza all'insulina che porta al diabete di tipo 2", ha detto Emma Nilsson. La scoperta che le coppie di gemelli hanno una metilazione del DNA molto simile, secondo Emma Nilsson, suggerisce una forte ereditarietà.


I ricercatori hanno continuato confrontando i gemelli non identici (dizigoti) con gemelli identici (monozigoti) ed hanno trovato che le somiglianze sono maggiori nei gemelli identici. "I gemelli non identici generalmente condividono il 50 per cento del DNA e di solito si dice che i gemelli identici lo condividono al 100 per cento. Nonostante questo, abbiamo trovato 1.400 punti sul DNA dei gemelli identici dove c'era una differenza di metilazione del DNA tra diabetici e non-diabetici. Si ritiene che queste differenze siano dovute a differenze di stile di vita e questo conferma la teoria che il diabete di tipo 2 è fortemente legato allo stile di vita".


Un'ulteriore scoperta a proposito del DNA è che c'erano certi cambiamenti nella sequenza del DNA reale - il codice genetico - che differivano tra il gemello diabetico e quello non-diabetico. Questa è stata una nuova scoperta. Messa in parole semplici, piccole parti del codice genetico possono essere duplicate o essere assenti. Avere troppe o troppo poche copie di una certa sequenza di DNA porta a cambiamenti nelle proprietà del gene specifico.


"Abbiamo trovato sei casi in cui uno dei gemelli aveva di più o di meno di queste copie nel suo DNA, e abbiamo il sospetto che questo potrebbe essere un'altra causa della malattia", ha detto Emma Nilsson, continuando: "Questo è interessante perché di solito si dà per scontato che i gemelli identici siano geneticamente uguali, al 100 per cento. Tuttavia, ci sono in effetti differenze e non si sa se, e come, queste influenzano lo sviluppo del diabete di tipo 2. Ulteriori studi sono necessari per investigarne l'impatto".

 


(*) Epigenetica e metilazione del DNA

I cambiamenti epigenetici avvengono a causa di fattori ambientali e di stile di vita, e influenzano la funzione dei geni. Le cellule del corpo contengono il nostro patrimonio genetico (DNA), che a sua volta contiene i geni. I nostri geni sono ereditati e non possono essere modificati. Sui geni ci sono «gruppi metilici», che influenzano l'espressione del gene, cioè se è «acceso» o «spento». I gruppi metilici possono essere influenzati in modi diversi attraverso l'esercizio, la dieta e lo stile di vita, in un processo noto come «metilazione del DNA».

La metilazione del DNA è un processo chimico che controlla la funzione dei geni. Il processo chimico può essere influenzato da diversi fattori ambientali come la dieta, l'esercizio fisico, lo stress, ecc., che inducono i geni a comportarsi in modi diversi ed essere espressi con un grado maggiore o minore.

 

 

 

 

 


Fonte:  Lund University via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  E. Nilsson, P. A. Jansson, A. Perfilyev, P. Volkov, M. Pedersen, M. K. Svensson, P. Poulsen, R. Ribel-Madsen, N. L. Pedersen, P. Almgren, J. Fadista, T. Ronn, B. Klarlund Pedersen, C. Scheele, A. Vaag, C. Ling. Altered DNA Methylation and Differential Expression of Genes Influencing Metabolism and Inflammation in Adipose Tissue From Subjects With Type 2 Diabetes. Diabetes, 2014; 63 (9): 2962 DOI: 10.2337/db13-1459

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.