Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Singolo peptide può funzionare contro tumori, disturbi neurologici, e malattie infettive

Scienziati del Medical Center della University of Texas Southwestern hanno sintetizzato un peptide con la capacità di indurre il processo di riciclaggio cellulare chiamato autofagia, che potenzialmente può permettere lo sviluppo farmacologico di agenti per il trattamento delle infezioni, delle malattie neurodegenerative e del cancro.

L'autofagia è un processo fondamentale di riciclaggio in cui enzimi intracellulari assimilano parti della cellula non necessarie e spezzate nei loro singoli elementi costitutivi, che vengono poi riassemblati in nuove parti. Il ruolo dell'autofagia è fondamentale sia nel mantenere le cellule sane che per consentire loro di combattere diverse malattie.


Scienziati medici del Center for Autophagy Research della UT Southwestern stanno decifrando il modo di manipolare il processo dell'autofagia nel tentativo di interrompere la progressione della malattia e promuovere la salute. Nell'articolo apparso on-line sulla rivista Nature, i ricercatori del centro riferiscono di essere riusciti a sintetizzare un peptide chiamato Tat-beclin 1, che induce il processo dell'autofagia.


I topi trattati con Tat-beclin-1 sono risultati resistenti a diverse malattie infettive, tra cui il virus del Nilo occidentale e un altro virus trasmesso dalle zanzare chiamato chikungunya che è comune in Asia, Africa e India. Con ulteriori esperimenti, il gruppo ha dimostrato che le cellule umane trattate con il peptide sono resistenti alla infezione da HIV in un ambiente di laboratorio. La UT Southwestern ha fatto domanda di brevetto per il Tat-beclin-1.


"Proprio per il ruolo cruciale dell'autofagia nella regolazione delle malattie, gli agenti che inducono l'autofagia, come peptide Tat-beclin 1, possono avere un potenziale di sviluppo farmaceutico e conseguente prevenzione e trattamento di una vasta gamma di malattie umane", ha detto il Dott. Beth Levine (foto), Direttore del Centro per la Ricerca sull'Autofagia, professore di Medicina Interna e Microbiologia, ricercatore dell'Howard Hughes Medical Institute della Southwestern e autore senior dello studio.


L'interruzione del processo di autofagia è implicata in una varietà di condizioni come l'invecchiamento e varie malattie, dal cancro, alle malattie neurodegenerative - Parkinson e Alzheimer- e le malattie infettive come quelle causate da virus del Nilo occidentale e HIV.


I peptidi sono stringhe di amminoacidi presenti nelle proteine. Il peptide Tat-beclin 1 deriva da sequenze del beclin 1, una delle prime proteine dei mammiferi ritenute essenziali per l'autofagia, una scoperta del laboratorio del Dr. Levine. La sua ricerca da allora ha dimostrato che i difetti in beclin1 contribuiscono a molti tipi di malattie.


Al contrario, l'attività di beclin 1 e il percorso dell'autofagia sembrano essere importanti per la protezione contro il cancro al seno, al polmone e ovarico, nonché per combattere le infezioni virali e batteriche, e per proteggere le persone da malattie neurodegenerative e invecchiamento.


Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, dalla National Science Foundation, dalla HHMI, dal Netherlands Organization for Scientific Research-Earth and Life Sciences Open Program, da Cancer Research United Kingdom, e da un riconoscimento della Robert A. Welch Foundation.


Altri scienziati della UT Southwestern coinvolti: Dr. Sanae Shoji-Kawata, primo autore ed ex ricercatore post-dottorato ora in Giappone; il Dott. Rea Sumpter Jr., docente di medicina interna e membro del centro di autofagia; il Dott. Matthew Leveno, assistente professore di medicina interna e membro di centro autofagia; il dottor Carlos Huerta, ex ricercatore post-dottorato di biochimica ora alla Reata Pharmaceuticals; il Dr. Nick Grishin, professore di biochimica e ricercatore HHMI; il Dott. Lisa Kinch, scienziato bioinformatico; Zhongju Zou, specialista di ricerca; e Quhua Sun, biologo computazionale.


Hanno partecipato allo studio anche ricercatori di: University of California di San Diego, Rady Children's Hospital di San Diego, Baylor College of Medicine di Houston, Washington University School of Medicine di St. Louis, Università di Utrecht in Olanda, Cancer Research UK di Londra, Massachusetts General Hospital, Harvard Medical School, Broad Institute di Harvard, Massachusetts Institute of Technology, Columbia University College of Physicians and Surgeons, HHMI e University of California di Berkeley.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del UT Southwestern Medical Center, via Newswise.

Riferimento:
Sanae Shoji-Kawata, Rhea Sumpter, Matthew Leveno, Grant R. Campbell, Zhongju Zou, Lisa Kinch, Angela D. Wilkins, Qihua Sun, Kathrin Pallauf, Donna MacDuff, Carlos Huerta, Herbert W. Virgin, J. Bernd Helms, Ruud Eerland, Sharon A. Tooze, Ramnik Xavier, Deborah J. Lenschow, Ai Yamamoto, David King, Olivier Lichtarge, Nick V. Grishin, Stephen A. Spector, Dora V. Kaloyanova, Beth Levine. Identification of a candidate therapeutic autophagy-inducing peptide. Nature, 2013; DOI: 10.1038/nature11866.

Pubblicato in Science Daily il 7 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)