Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Difetto genetico può portare a diagnosi errata di Alzheimer

Alcuni pazienti con diagnosi di Alzheimer potrebbero in realtà avere una forma di demenza frontotemporale (FTD), caratterizzata da una mutazione di un gene specifico, secondo dei ricercatori.

In precedenza si era scoperto che il difetto (ripetizione multipla di una sequenza di sei nucleotidi nella regione cromosomica 9p21) rappresenta circa il 30% della FTD familiare e il 40% dei casi sclerosi laterale amiotrofica familiare, ma poi si è rivelato raro nei pazienti con probabile Alzheimer, secondo Bryan J. Traynor, MD, del National Institute on Aging di Bethesda nel Maryland, e colleghi.

Inoltre, nei due pazienti nello studio di controllo che avevano l'espansione di ripetizioni multiple e per i quali erano disponibili i risultati dell'autopsia, la diagnosi di Alzheimer non era corretta, hanno riportato i ricercatori sulla sezione delle lettere del New England Journal of Medicine on line. Le inclusioni neuronali ubiquitina-positive e tau-negative osservate nel cervello di questi pazienti sono più coerenti con la FTD, indicano Traynor e colleghi.

Il gruppo di ricerca ha analizzato campioni di tessuto di 342 famiglie per un totale di 771 membri con diagnosi di Alzheimer ad esordio tardivo, secondo i criteri standard (età media 74 all'esordio dei sintomi), come pure di 223 fratelli senza la malattia al momento della raccolta del campione. Non era disponibile alcun follow-up clinico dei donatori.

I campioni sono stati testati nella ripetizione della sequenza GGGGCC del gene C9ORF72. Sono stati trovati risultati positivi in otto persone di tre famiglie diverse. Sei dei positivi erano malati di Alzheimer e due erano fratelli non affetti dalla malattia. Entrambi questi ultimi erano i membri più giovani delle rispettive famiglie, hanno notato Traynor e colleghi, e potrebbero aver sviluppato la demenza più tardi. Anche se è possibile che la mutazione causi l'Alzheimer, i ricercatori hanno sostenuto che, più probabilmente, dà luogo alla FTD confusa per Alzheimer.

"Gli studi postmortem mostrano una accuratezza diagnostica di Alzheimer clinicamente probabile dell' 83%", scrivono Traynor e colleghi.

Hanno ammesso che la prevalenza della mutazione è probabilmente ancora più bassa tra i pazienti con sintomi di Alzheimer, ma senza storia familiare della malattia. Tuttavia, Traynor e colleghi sostengono che testare l'espansione ripetuta GGGGCC nel gene C9ORF72 potrebbe avere ancora valore clinico, "dando l'opportunità di correggere l'errore di classificare la FTD come Alzheimer nei pazienti attuali e futuri".

Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health e da diverse fondazioni senza scopo di lucro. Traynor è elencato come inventore su una domanda di brevetto che copre l'espansione delle ripetizioni dell'hexanucleotide. Altri autori hanno riferito di non avere interessi finanziari rilevanti.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: New England Journal of Medicine

Riferimento: Majounie E, et al "Repeat expansion in C9ORF72 in Alzheimer's disease" NEJM 2012; DOI: 10.1056/NEJMc1113592.

Pubblicato in MedPageToday il 4 gennaio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.