Molti infermieri e altri operatori sanitari, nelle strutture per l'assistenza all'Alzheimer, si sentono impreparati a dire ai famigliari dei pazienti la verità sulla condizione del proprio caro, secondo un nuovo studio.
Spesso devono lottare con il dubbio tra essere positivi ma non sinceri, o candidi ma sconfortanti, hanno detto i ricercatori.
Lo studio ha coinvolto 15 infermieri, 13 assistenti o aiutanti di assistenza, e quattro infermieri professionali che lavoravano per anziani non autosufficienti o in strutture di vita assistita in quattro stati [degli USA].
Un altro dilemma comunicativo di fronte ai lavoratori era cosa dire ai parenti che non hanno potere di rappresentanza, ma che chiedono informazioni sulle condizioni di un paziente, a dispetto delle leggi sulla privacy nelle informazioni sanitarie.
Secondo i risultati pubblicati online 13 novembre sul Journal of Applied Research Communication, molti degli operatori dicono che tali familiari spesso sollecitano il loro parere, mentre gli operatori credono che il loro ruolo professionale sia offrire le opzioni famigliari dell'assistenza.
I risultati suggeriscono "che gli infermieri e gli assistenti alla cura che lavorano con i malati di Alzheimer e le loro famiglie devono affrontare sfide uniche di comunicazione nel gestire l'incertezza delle famiglie, sfide non adeguatamente affrontate nella formazione che ricevono", ha detto in un comunicato stampa della rivista l'autore dello studio Anne Stone, professore assistente nel dipartimento di comunicazione al Rollins College di Winter Park in Florida. "Penso che discutere, durante la formazione, dell'esperienza di incertezza della famiglia, e come gestirla, potrebbe aiutare il personale infermieristico", ha suggerito.
I partecipanti allo studio hanno rivelato le diverse strategie possibili per affrontare le sfide di comunicazione con le famiglie dei pazienti:
- Gli operatori sanitari e le famiglie dovrebbero sviluppare un insieme comune di aspettative di assistenza.
- Il caregiving dovrebbe essere più visibile. Ad esempio, un infermiere potrebbe dire ai famigliari quale assistenza ha ricevuto recentemente il loro caro, o un assistente di cura potrebbe eseguire alcune attività dell'assistenza (come ad esempio tagliare le unghie del paziente) in presenza della famiglia.
- Sottolineare ai parenti che le visite al paziente sono positive anche per il visitatore.
***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
***********************
Fonte: Journal of Applied Communication Research, news release, Nov. 13, 2012
Pubblicato da Robert Preidt in HealthDay News il 13 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |