P. van Vliet del Medical Center della Leiden University in Olanda ha pubblicato un rapporto nel Journal of Alzheimer Disease che suggerisce che il colesterolo ha qualcosa a che fare con il rischio di demenza e declino cognitivo.
Secondo l'autore, sappiamo che il colesterolo alto è un fattore di rischio cardiovascolare, ma è meno noto che il colesterolo è associato a demenza e declino cognitivo.
L'autore ha esaminato le ricerche e ha scoperto che alti livelli di colesterolo nel siero in mezza età, ma non quelli elevati nella vecchiaia avanzata, sono associati con un elevato rischio di demenza e declino cognitivo in vecchiaia.
Le statine possono abbassare il colesterolo e studi osservazionali suggeriscono che la terapia con statine può ridurre il rischio di demenza e declino cognitivo, ma studi randomizzati controllati non hanno confermato un effetto terapeutico sulla funzione cognitiva in vecchiaia. Inoltre si deve rilevare che l'autore riferisce che abbassare i livelli di colesterolo può compromettere la funzione cerebrale perché "il colesterolo è essenziale per la formazione e per la maturazione delle sinapsie e ha un ruolo importante nella regolazione della trasduzione del segnale attraverso la sua funzione di componente della membrana cellulare".
E tuttavia il colesterolo della membrana può causare danni perché è coinvolto nella formazione e aggregazione dell'amiloide-β, che è la causa dell'Alzheimer. Inoltre, anche i fattori che influenzano il metabolismo del colesterolo, come il colesterolo alimentare, "hanno un ruolo nella funzione cognitiva e nel rischio di demenza più tardi nella vita".
L'autore conclude che "il colesterolo è legato alla funzione cognitiva in tarda età, ma l'associazione dipende fortemente dall'età. Non vi sono evidenze che il trattamento con statine in tarda età abbia un effetto benefico sulla funzione cognitiva".
Per abbassare il colesterolo, possono essere utilizzate le statine. Ma non sono solo i farmaci a potere essere utilizzati: gli studi dimostrano che il lievito di riso rosso e la vitamina C, in particolare il primo, sono molto efficaci nel ridurre il colesterolo.
***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
***********************
Pubblicato da David Liu, PHD, in FoodConsumer.org il 14 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |