Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Due nuovi dispositivi come possibili cure dell'Alzheimer

Le aziende farmaceutiche che sviluppano farmaci per l'Alzheimer  hanno dovuto affrontare un ostacolo dopo l'altro. I trattamenti più efficaci sono difficili da introdurre nel cervello, mentre quelli che dimostrano di funzionare negli animali non hanno ancora beneficiato gli esseri umani.

Due aziende appena partite puntano a risolvere questi problemi mirando al cervello elettricamente piuttosto che chimicamente. Stanno entrambe utilizzando tecnologie che si sono dimostrate efficaci per i disturbi del cervello.


Stimolare il cervello: Neuronix utilizza un metodo non invasivo, chiamato stimolazione magnetica transcranica (foto), in combinazione con formazione cognitiva, per aumentare la memoria nei pazienti di Alzheimer.
Per concessione di Neuronix

Per il 30% delle persone clinicamente depresse che non rispondono ai farmaci, la FDA ha recentemente approvato una nuova opzione di trattamento non invasivo. Con NeuroStar TMS, una bacchetta tenuta sopra la testa trasporta impulsi magnetici altamente concentrati ad una parte del cervello collegata alla depressione. Un trattamento tipico comporta sessioni di 40 minuti nello studio del psichiatra, 5 volte alla settimana per 4-6 settimane. In due studi clinici, circa la metà dei pazienti hanno detto che i loro sintomi sono stati ridotti di almeno il 50 per cento.
Prodotto: NeuroStar TMS
Costo: circa 6.000 dollari per un corso da 20 a 30 sedute, a seconda del fornitore
Fonte: www.neurostartms.com 
Azienda: Neuronetics

Una società spera di trovare il successo con la stimolazione magnetica transcranica, un approccio non invasivo usato per trattare la depressione e come strumento di ricerca per stimolare o inibire parti specifiche del cervello. L'altra prevede di utilizzare la stimolazione cerebrale profonda, che è stata usata per trattare decine di migliaia di pazienti con Parkinson.

Nella stimolazione profonda del cervello, gli impulsi elettrici vengono mandati a una parte disfunzionale del cervello attraverso un elettrodo impiantato chirurgicamente, stimolando l'attività neurale. La tecnologia viene utilizzata o sperimentata, per un numero crescente di patologie, tra cui l'epilessia farmaco-resistente, depressione e disturbo ossessivo compulsivo.

Il neurochirurgo Andres Lozano, dell'Università di Toronto, si è interessato al suo potenziale per il trattamento dell'Alzheimer grazie ad una scoperta inaspettata pubblicata nel 2008. I ricercatori stavano facendo un test per vedere se potevano aiutare un paziente obeso a perdere peso, stimolando una parte del cervello che governa la sazietà. I test di controllo hanno rivelato che il paziente ha mostrato un significativo miglioramento nella memoria. La scansione cerebrale ha rivelato che il trattamento dell'obesità attivava strutture cerebrali coinvolte nella memoria. Tali strutture sono generalmente peggiorate nei pazienti di Alzheimer, e l'idea di Lozano è quella di utilizzare la stimolazione cerebrale profonda per incrementare l'attività nei circuiti della memoria che i pazienti hanno perso. Per commercializzare la tecnologia, alla fine dell'anno scorso, Lozano da fondato l'azienda Functional Neuromodulation con Daniel O'Connell, fondatore di Neuroventures e ora suo CEO.

Non è ancora ben chiaro quanto funzionerà l'approccio nelle persone con la malattia neurodegenerativa. Un piccolo studio pubblicato lo scorso autunno ha mostrato risultati contrastanti. Il trattamento sembra aver rallentato il declino cognitivo in alcuni pazienti, ma non ha avuto effetto in altri. Tuttavia, i ricercatori hanno trovato che la stimolazione cerebrale profonda inverte uno dei marcatori di Alzheimer: il metabolismo del glucosio nel cervello. Prove preliminari suggeriscono che sia più efficace se usato nelle prime fasi della malattia.

 


Pubblicato su Technology Review il 12 maggio 2011 Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.