Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto nuovo meccanismo al lavoro nelle prime fasi dell'Alzheimer

Frammenti della proteina precursore dell'amiloide (APP-CTF) interrompono la comunicazione organellare, interferendo con l'omeostasi della cellula.

 APP CTF accumulate between the endoplasmic reticulum and the lysosomesAPP-C-Terminal Fragments (APP-CTF) si accumulano tra il reticolo endoplasmatico e i lisosomi

 

In un nuovo studio pubblicato su Developmental Cell, i ricercatori del laboratorio di Wim Annaert all'università Vib-Ku Leuven in Belgio hanno identificato un nuovo meccanismo potenzialmente collegato alle prime fasi del morbo di Alzheimer (MA), uno dei disturbi neurodegenerativi più impegnativi e prevalenti, che colpisce milioni di individui in tutto il mondo.,


Hanno dimostrato che un frammento della 'proteina precursore amiloide' (APP), chiamato APP-CTF, interrompe la comunicazione tra compartimenti cellulari cruciali per la conservazione del calcio e lo smaltimento dei rifiuti, un possibile evento precoce che precede la morte delle cellule neuronali. Queste scoperte, con potenziali implicazioni per lo sviluppo di nuovi trattamenti per MA, suggeriscono di considerare la prevenzione dell'accumulo di APP-CTF per sviluppare trattamenti più efficaci.


Il MA è caratterizzato da perdita progressiva di funzione cognitiva, da compromissione della memoria e da cambiamenti comportamentali. Una delle caratteristiche visibili nel cervello delle persone con MA è la formazione di placche amiloidi, ciuffi di peptidi di amiloide-β (Aβ), che sono prodotti degradati della proteina precursore dell'amiloide (APP). Questi frammenti di Aβ si accumulano nei neuroni all'inizio della malattia, anche prima del declino cognitivo.


Nuove ricerche, tuttavia, suggeriscono che potrebbero esserci anche eventi precedenti nel cervello de MA, prima della formazione della placca, e che la proteina APP ha un ruolo in queste prime fasi, ma il meccanismo alla base di questo è rimasto un mistero fino ad ora.


Nell'ultimo studio, il laboratorio di Wim Annaert al Centro Ricerca sul Cervello e le Malattie del VIB-KU Leuven ha identificato un meccanismo che spiega il contributo dell'APP a queste prime fasi del MA, una scoperta che potrebbe portare a una nuova direzione negli approcci di ricerca e trattamento del MA.

 

Interrompere la comunicazione cellulare

L'APP si trova nelle membrane cellulari delle cellule cerebrali. Il cervello produce costantemente nuove molecole di APP mentre rompe e rimuove quelle vecchie. Questo processo coinvolge delle forbici enzimatiche, e la gamma-secretasi è l'ultima a generare i peptidi Aβ noti e ben studiati del MA.


Per molto tempo, si è pensato che bloccare la gamma-secretasi sarebbe stato il passo logico per prevenire la produzione di frammenti di Aβ tossici. Tuttavia, ciò porta all'accumulo del loro precursore, i 'frammenti di APP-C-terminale' (APP-CTF). Ora, i ricercatori hanno scoperto che anche questi frammenti sono tossici per i neuroni, sembrano accumularsi tra il reticolo endoplasmatico (ER), il compartimento cruciale per la sintesi lipidica e la conservazione del calcio, e i lisosomi, i cosiddetti 'cestini dei rifiuti' dei neuroni, che sono fondamentali per degradare i rifiuti della cellula.


"In questo modo, gli APP-CTF interrompono il delicato equilibrio del calcio all'interno dei lisosomi", spiega la dott.ssa Marine Bretou, prima autrice dello studio. "Questa rottura innesca una cascata di eventi: l'ER non può più riempire efficacemente i lisosomi con il calcio, portando a un accumulo di colesterolo e un declino della loro capacità di abbattere i rifiuti cellulari. Ciò si traduce nel crollo dell'intero sistema endolisosomiale, un percorso cruciale per mantenere sani i neuroni".


Il nuovo studio conferma inoltre che gli APP-CTF derivanti dalla soppressione della gamma-secretasi potrebbero effettivamente essere il colpevole della disfunzione endolisosomiale, come osservato nelle prime fasi del MA.

 

Cambio di paradigma nella comprensione delle prime fasi della patogenesi

Questa ricerca fa avanzare significativamente la nostra comprensione delle potenziali cause del MA nelle prime fasi. Un risultato notevole di questo studio è che queste prime fasi potrebbero essere causate da un altro frammento della stessa molecola APP piuttosto che dall'Aβ. Ciò ha implicazioni significative per gli attuali approcci terapeutici che puntano a liberare il cervello con MA dalle placche amiloidi, poiché tendono a ignorare gli effetti tossici di altri frammenti.


Altri tentativi si concentrano sulle proteine tau o sulla neuroinfiammazione, che sono altri tratti distintivi della progressione del MA riguardanti eventi successivi. Tuttavia, l'intervento precoce è probabilmente la chiave per fermare o addirittura prevenire il MA.


"Il fallimento degli studi clinici che hanno usato inibitori della gamma-secretasi può essere spiegato dal fatto che ci stavamo concentrando su un solo colpevole e in una fase troppo avanzata della malattia", spiega il Prof. Wim Annaert, autore senior dello studio. “I risultati della nostra ricerca suggeriscono che i modulatori della gamma-secretasi, che possono aiutare a promuovere l'eliminazione di APP-CTF tossici senza bloccare completamente l'enzima, possono essere un obiettivo più rilevante per l'intervento precoce nel MA. La chiave potrebbe essere trovare il giusto equilibrio tra eliminazione di APP-CTF e prevenzione della placca".


Guardando avanti, gli scienziati stanno unendo agli sforzi con altri colleghi per sviluppare questi modulatori in base a queste nuove intuizioni e continueranno a esplorare l'omeostasi cellulare nelle prime fasi del MA.

 

 

 


Fonte: VIB-Vlaams Instituut voor Biotechnologie (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Bretou, [+13], W Annaert. Accumulation of APP C-terminal fragments causes endolysosomal dysfunction through the dysregulation of late endosome to lysosome-ER contact sites. Developmental Cell, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.