Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Il girovita può predire il rischio di demenza?

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in età avanzata e il rischio di demenza in una popolazione di anziani asiatici.


Medici, professionisti sanitari e ricercatori della sanità tendono a usare l'indice di massa corporea (IMC) per determinare se il peso di una persona è troppo alto, troppo basso, o "normale".


Nonostante la sua diffusione, l'IMC ha i suoi difetti, e uno di essi è il fatto che non discerne tra il grasso (tessuto adiposo) e il contenuto muscolare (massa magra). Per questo motivo, alcuni scienziati hanno suggerito che il rapporto vita-altezza o il girovita possono essere indicatori più precisi di peso sano in una persona.


Quando si tratta di età avanzata, tuttavia, c'è qualche legame tra girovita e salute cognitiva? Uno studio del 2019, per esempio, ha trovato un legame tra l'eccesso di peso intorno allo stomaco e l'atrofia cerebrale, che è il restringimento del cervello. Un altro ampio studio, questa volta del 2018, ha trovato una correlazione tra il grasso della pancia e una funzione cognitiva più carente.


Tuttavia, alcuni di questi studi hanno esaminato l'IMC o il rapporto vita-fianchi. Altri hanno trovato che un IMC più alto aumenta il rischio di demenza, mentre altri studi hanno trovato il contrario. Dove sta la verità? Esiste un legame tra i grassi e la salute del cervello in età avanzata? Se c'è, qual è la misura migliore del peso che indica il rischio di condizioni neurologiche come la demenza?


Una nuova ricerca guidata dall'autrice senior Hye Jin Yoo, professoressa associata del Guro Hospital della Korea University di Seul, si è proposta di indagare su queste questioni, e i risultati sono apparsi ieri 5 novembre sulla rivista Obesity.

 

 

Studiare il rischio di demenza e il peso

Yoo e colleghi hanno esaminato 872.082 partecipanti over-65, che avevano preso parte allo screening sanitario nazionale coreano nel 2009. Lo studio ha seguito i partecipanti dal 2009 al 2015, o fino a quando non hanno sviluppato la demenza.


Durante lo studio, i partecipanti hanno risposto alle domande circa le loro abitudini con il fumo, l'alcol e l'attività fisica. I ricercatori hanno preso in considerazione il reddito dei partecipanti, la storia di diabete, di ipertensione e di malattie cardiovascolari. Essi hanno inoltre considerato l'IMC e la circonferenza vita.


Yoo e colleghi hanno corretto i dati per potenziali comorbidità con l'indice Comorbidity Charlson per prevenire eventuali condizioni di base che influenzano l'IMC in età avanzata.

 

 

Il girovita può indicare il rischio di demenza

Lo studio ha rivelato che i partecipanti la cui circonferenza della vita è pari o superiore a 90 cm per gli uomini e 85 cm per le donne avevano un rischio significativamente più elevato di sviluppare la demenza.


Questa associazione è rimasta quando i ricercatori hanno regolato i risultati per età, IMC, pressione sanguigna, livelli di colesterolo, salute del fegato, e diversi altri fattori di stile di vita. Lo studio ha anche trovato un rischio di demenza leggermente più alto per i partecipanti sottopeso, ma solo dopo che i ricercatori hanno considerato le altre comorbilità e i fattori di stile di vita.

"Per tutti i medici che si occupano di medicina geriatrica, di obesità e di demenza, questo studio sottolinea che la circonferenza della vita deve essere considerata nella valutazione del rischio di demenza legato all'obesità negli anziani" - Hye Jin Yoo


Il Dott. Dan Bessesen, della University of Colorado di Aurora, non coinvolto nella ricerca, così commenta il significato dello studio: "Questo studio non ci permette di sapere perché c'è questa discrepanza, ma può indicare i diversi ruoli del grasso sottocutaneo e del grasso viscerale per lo sviluppo della demenza, dove il grasso sottocutaneo è protettivo e quello viscerale ha effetti nocivi".


Il grasso viscerale è quello che circonda gli organi interni, e ha legami con varie condizioni, mentre il grasso sottocutaneo è visibile sotto la pelle.


Questo studio è stato limitato ad una popolazione asiatica, quindi saranno necessari ulteriori studi per replicare i risultati in altre popolazioni.

 

 

 


Fonte: Ana Sandoiu su Medical News Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Geum Joon Cho, Soon Young Hwang, Kyu‐Min Lee, Kyung Mook Choi, Sei Hyun Baik, Tak Kim, Sung Won Han, Hye Jin Yoo. Association Between Waist Circumference and Dementia in Older Persons: A Nationwide Population‐Based Study. Obesity, 5 Nov 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.