Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti test sull'uomo

senior man aspiring gas Image 19941 by AI on Freepik

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono concentrati su placche amiloidi e grovigli di tau che si accumulano nel cervello, ma una nuova ricerca eseguita al Mass General Brigham di Boston e alla Washington University di St. Louis indica un approccio innovativo, e nobile: l'uso del gas xeno.


Lo studio ha scoperto che l'inalazione di xeno ha soppresso la neuroinfiammazione, ha ridotto l'atrofia cerebrale e aumentato gli stati neuronali protettivi nei topi modello di MA. I risultati sono pubblicati su Science Translational Medicine e uno studio clinico di fase 1 sul trattamento in volontari sani inizierà tra breve.


"È una scoperta molto innovativa che dimostra che la semplice inalazione di un gas inerte può avere un effetto neuroprotettivo molto profondo", ha affermato l'autore senior Oleg Butovsky PhD, del Brigham and Women's Hospital (BWH). "Uno dei principali limiti nel campo della ricerca e del trattamento del MA è che è estremamente difficile progettare farmaci che possono superare la barriera emato-encefalica, ma lo xeno lo fa. Non vediamo l'ora di testare questo nuovo approccio negli umani".


"È entusiasmante che lo xeno abbia avuto effetti protettivi in entrambi i gruppi di animali che modellano diversi aspetti del MA, la patologia amiloide in uno e la patologia tau nell'altro", ha detto David M. Holzman MD, della Washington University di St. Louis.


Le cause del MA non sono completamente chiare; al momento non esiste una cura e sono disperatamente necessari trattamenti più efficaci. Il MA, caratterizzato da accumuli di proteine ​​nel cervello, che includono tau e amiloide, interrompe la comunicazione delle cellule nervose e provoca anomalie cerebrali progressive che portano a danni neuronali e infine alla morte.


Le microglia, le cellule immunitarie primarie e più importanti del cervello, fungono da 'primi soccorritori' quando qualcosa va storto nel cervello e hanno un ruolo chiave nella regolazione della funzione cerebrale in tutte le fasi dello sviluppo. La loro disregolazione è cruciale nel MA. Il laboratorio di Butovsky aveva in precedenza progettato un modo per studiare come le microglia rispondono alla neurodegenerazione e aveva confermato che un fenotipo specifico di microglia può essere modulato in modo protettivo nel MA.


In questo studio, dei topi modello di MA sono stati trattati con gas xeno, usato nella medicina umana come anestetico e come neuroprotettore per il trattamento delle lesioni cerebrali. Il gas xeno penetra attraverso la barriera emato-encefalica, passando dal flusso sanguigno direttamente nel fluido che circonda il cervello.


Il team ha scoperto che l'inalazione di xeno ha ridotto l'atrofia cerebrale e la neuroinfiammazione e ha migliorato i comportamenti di costruzione del nido nei topi modello di MA. Ha anche indotto e aumentato una risposta microgliale protettiva associata all'eliminazione dell'amiloide e al miglioramento della cognizione.


Insieme, questi risultati identificano il potenziale promettente di inalare xeno come approccio terapeutico che potrebbe modificare l'attività microgliale e ridurre la neurodegenerazione nel MA. Nei prossimi mesi inizierà al Brigham and Women's Hospital un esperimento clinico, che inizialmente iscriverà solo volontari sani.


Se il test confermerà sicurezza e dosaggio, il team di ricerca prevede di continuare a studiare i meccanismi con cui il gas xeno raggiunge i suoi effetti, oltre al suo potenziale per altre malattie come la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, e le malattie degli occhi che comportano la perdita di neuroni. Il team sta inoltre escogitando tecnologie per aiutare a usare il gas xeno in modo più efficiente e potenzialmente riciclarlo.

 

 

 


Fonte: Mass General Brigham (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: W Brandao, [+27], O Butovsky. Inhaled xenon modulates microglia and ameliorates disease in mouse models of amyloidosis and tauopathy. Sci Transl Med, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.