Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio su 45.000 individui lega 160 geni al restringimento del cervello

Un nuovo studio ha collegato 160 geni al restringimento del cervello, visto sulla risonanza magnetica di 45.000 adulti sani. Il ritiro è nella corteccia, lo strato increspato esterno del cervello che dà origine al pensiero, alla consapevolezza e all'azione, e che è in gran parte costituito da materia grigia.


Lo studio, pubblicato il 22 settembre sulla rivista Nature Communications, ha esaminato 34 regioni della corteccia in un gruppo di scoperta di 22.894 individui, e ha poi confermato i risultati in un gruppo di replica di 22.635 individui.


Sudha Seshadri MD, autrice senior dello studio, dell'Università del Texas di San Antonio (UT Health SA), ha detto:

“È importante capire la biologia di varie regioni della corteccia perché ognuna è influenzata in modo diverso nei vari tipi di neurodegenerazione, come il morbo di Alzheimer.

“Ci siamo chiesti ‘Quali sono i geni che sembrano determinare lo spessore, l'area e il volume di materia grigia in queste regioni?’. E i geni che abbiamo trovato puntano a percorsi interessanti che sembrano essere coinvolti nello sviluppo del cervello, nelle malattie vascolari e neurodegenerative, e in alcune condizioni psichiatriche”.


Il restringimento del cervello avviene con l'invecchiamento normale, ma il modello di ritiro negli individui sani differisce da quello di chi sviluppa la malattia. I geni rappresentano nuovi obiettivi di studio nello sviluppo di farmaci per intervenire prima della comparsa dei sintomi clinici, ha detto la dott.ssa Seshadri:

“Si tratta di una risorsa molto utile, e sarà studiata per molti anni per capire le diverse associazioni che stiamo vedendo. Siamo entusiasti di condividerla con il mondo”.


Claudia Satizabal PhD, di UT Health SA, è una delle epidemiologhe principali della ricerca, e dice:

“Questo studio ha una notevole potenza statistica. Poiché i risultati del primo campione sono stati replicati nel secondo, altrettanto grande, è meno probabile che i risultati siano dovuti puramente al caso”.


Le dott.sse Satizabal e Seshadri avevano pubblicato in precedenza uno studio sui volumi delle strutture profonde del cervello che determinano i bisogni inconsci, come l'appetito e il sonno. In questa nuova ricerca il team ha esaminato la superficie del cervello, che è importante per il pensiero cosciente.


Il campione di scoperta è di 20 popolazioni di studio all'interno del consorzio Cohorts for Heart and Aging Research in Genomic Epidemiology (CHARGE) e della UK Biobank. Il campione di replica è dal consorzio Enhancing NeuroImaging Genetics through Meta-Analysis (ENIGMA).


I limiti dello studio includono la variabilità degli strumenti per le scansioni del cervello tra le due coorti a causa della diversità degli scanner, dell'intensità di campo e del software di analisi. Il campione è composto in gran parte da persone di origine europea. “Cercheremo di aggiungere altre etnie alle coorti del CHARGE, tra cui la nostra popolazione ispanica del Texas del sud”, ha detto la dott.ssa Seshadri.

 

 

 


Fonte: Will Sansom in University of Texas (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Edith Hofer, Gennady Roshchupkin, ..., Sudha Seshadri. Genetic correlations and genome-wide associations of cortical structure in general population samples of 22,824 adults. Nature Communications, 22 Sep 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.