Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


7 Cose strane e sorprendenti legate alla demenza

jugglers in medieval england

La demenza è un termine generico usato per descrivere le malattie associate alla perdita di memoria, come il morbo di Alzheimer (MA). Ci sono molte cose conosciute che portano ad essa, come l'ipertensione o una lesione cerebrale traumatica. Ma, come hanno scoperto ricerche abbastanza recenti, ci sono anche alcune cose piuttosto inaspettate che sono collegate alla demenza.


Come dice il dottor Luqman Lawal, "la demenza insorge quando i neuroni una volta sani del cervello smettono di funzionare, determinando una perdita del funzionamento cognitivo. Questa mancanza di capacità di risolvere problemi e ricordare cose che sono accadute influenza la routine quotidiana della persona colpita".


A parte la perdita di memoria, le persone che hanno qualche forma di demenza possono sperimentare altri sintomi come incapacità di concentrarsi o prestare attenzione, senso alterato di giudizio e incapacità di risolvere i problemi. Alcune persone potrebbero persino avere problemi con il linguaggio o la comunicazione.


Poiché la demenza è piuttosto comune, ci sono molti studi già pubblicati che hanno esaminato le possibili cause. Quindi, ecco alcune delle cose più sorprendenti che sono state collegate alla demenza, secondo la ricerca.

 

1 - Perdita dell'udito

Uno studio a lungo termine pubblicato all'inizio del 2018 ha trovato un "forte legame" tra ipoacusia e demenza negli anziani. Ha scoperto che un terzo dei partecipanti con perdita uditiva presentava maggiori problemi di salute, come depressione, disabilità e demenza. Allo stesso modo, uno studio della John Hopkins del 2011 ha scoperto che i partecipanti che avevano una perdita uditiva da lieve a grave avevano maggiori probabilità di sviluppare la demenza. "Quando hai la perdita di udito il tuo cervello deve lavorare duro per compensare la mancanza di input uditivi", dice il dott. Lawal. "Se questo continua per molti anni e le persone non ricevono aiuto per la loro perdita uditiva, il cervello può indebolirsi, aumentando la probabilità di sviluppare una demenza".

 

2 - Herpes

Una ricerca recente pubblicata sulla rivista Frontiers in Aging Neuroscience ha trovato collegamenti tra il virus herpes simplex di tipo 1 (HSV-1), che spesso causa l'insorgenza di piaghe della bocca e il morbo di Alzheimer (MA). I ricercatori hanno esaminato i dati di oltre 8.000 over-50 che avevano l'herpes e li hanno confrontati con oltre 25.000 persone che non l'avevano. Come hanno scoperto i ricercatori, quelli con il virus herpes avevano una probabilità 2,5 volte maggiore di sviluppare demenza rispetto a quelli che non lo avevano. I ricercatori hanno anche scoperto che le persone infette da HSV-1 hanno un gene specifico associato al MA, l'ApoE4, noto per aumentare il rischio di contrarre la malattia.

 

3 - Sentirsi sempre assonnato di giorno

Uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Sleep ha trovato collegamenti tra i disturbi del sonno e il MA. I ricercatori hanno condotto un'indagine su 124 uomini e donne sui loro 'livelli di sonnolenza diurna' e sulle abitudini di sonnellini e hanno confrontato le loro risposte con le scansioni PET e MRI che hanno fatto circa 16 anni dopo. Sentirsi eccessivamente assonnato durante il giorno è un sintomo comune di diversi disturbi del sonno come l'insonnia o l'apnea del sonno. Secondo lo studio, le persone che hanno affermato di sentirsi spesso assonnate di giorno avevano una probabilità 3 volte maggiore di mostrare segni di MA nel cervello. Sebbene i ricercatori non possano dire con certezza che i disturbi del sonno causano il MA, esiste un collegamento che vale la pena di esplorare in studi futuri.

 

4 - Consumare troppo zucchero

In uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Diabetologia, i ricercatori hanno osservato oltre 5.100 adulti in 10 anni. Le persone che avevano livelli più elevati di zucchero nel sangue avevano tassi di declino cognitivo più rapidi rispetto a quelli con livelli più normali. Secondo l'Alzheimer Society, la demenza è un tipo di diabete del cervello. Il cervello delle persone con diabete e demenza è simile nel modo in cui il glucosio non è usato correttamente nel cervello. Quando ciò accade, può ridurre la capacità del cervello di funzionare come dovrebbe.

 

5 - Inquinamento atmosferico

Uno studio del 2017 della University of Southern California ha trovato collegamenti tra l'inquinamento atmosferico e la demenza nelle donne anziane. Hanno scoperto che le minuscole particelle di inquinamento atmosferico, che provengono principalmente da centrali energetiche e automobili, possono entrare nel corpo attraverso il naso e poi arrivare al cervello. Respirare le tossine può aumentare l'infiammazione nel corpo. Se qualcuno dovesse avere il gene del MA, una continua esposizione nel tempo a quelle particelle tossiche può "esacerbare e promuovere" la malattia. Secondo i ricercatori, gli effetti avversi si sono rivelati molto più forti nelle donne anziane che avevano il gene. Altre ricerche devono essere fatte per confermare che l'inquinamento atmosferico causa davvero le demenza. Ma se sarà confermato, i ricercatori dicono che l'inquinamento atmosferico potrebbe essere la causa di oltre il 20% dei casi di demenza.

 

6 - Il tuo senso dell'olfatto

Uno studio del 2016 pubblicato sulla rivista Annals of Neurology, ha trovato un collegamento tra il senso dell'olfatto e il MA. Come hanno scoperto i ricercatori, i partecipanti che non erano in grado di identificare correttamente alcuni odori (come il mentolo, la fragola e il limone) erano quelli a rischio di contrarre la malattia. Ciò ha portato i ricercatori a credere che il proprio senso dell'olfatto possa essere un indicatore precoce del MA.

 

7 - Solitudine

Uno studio del 2018 pubblicato sul Journal of Gerontology: Psychological Sciences ha analizzato i dati di oltre 12.000 persone per 10 anni. Come hanno scoperto i ricercatori, le persone che hanno riferito di avere un maggiore senso di solitudine avevano il 40% in più di probabilità di avere la demenza. Sebbene non ci sia una sola spiegazione chiara del perché, alcuni ricercatori sostengono che alcune persone possono convivere con il senso di solitudine impegnandosi in comportamenti dannosi per il cervello, come bere molto o la sedentarietà.

 

Per essere chiari, questi studi mostrano possibili collegamenti con la demenza. Non significa che queste cose debbano causarla necessariamente. La possibilità di ottenere la demenza può sembrare lontana in futuro, e alcuni fattori che contribuiscono a provocarla potrebbero essere fuori dal tuo controllo.


Ma, come dice il Dr. Lawal, ci sono cose che puoi fare adesso per limitare il tuo rischio: "Non fumare, proteggiti dalle commozioni quando partecipi ad attività ad alto impatto, non bere troppo alcol, rimani [fisicamente e mentalmente] attiva/o e segui una dieta bilanciata".


Quindi fai del tuo meglio per vivere uno stile di vita il più sano possibile.

 

 

 


Fonte: Kristine Fellizar in Bustle (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)