Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I benefici dell'aglio arrivano all'Alzheimer

garlic

Potresti aver sentito che l'aglio fa bene per il trattamento dei raffreddori. Ma lo sapevi che il bulbo dal forte odore potrebbe essere in grado di combattere l'Alzheimer, condizione ben più grave?


Fortunatamente, l'estratto di aglio che viene usato (chiamato 'estratto di aglio invecchiato') è inodore, quindi puoi avere gli effetti positivi senza ritrovarti con l'alito da aglio.

 

Cosa sappiamo dell'Alzheimer?

Il morbo di Alzheimer (MA) è una condizione in cui parti del cervello si atrofizzano (o si deteriorano) e che alla fine danneggia il funzionamento del cervello. Il MA lieve può essere caratterizzato da confusione o nebulosità, mentre casi più gravi sono associati a perdita significativa di memoria.


Gran parte della malattia rimane ancora un mistero. Tuttavia, si ritiene che gruppi anormali di proteine ​​(placche amiloidi) e altri tipi di fibre proteiche possano interrompere la comunicazione tra i neuroni.


Ryu Takechi, professore associato della Curtin University (Australia) e il suo gruppo di ricerca stanno iniziando a notare delle connessioni tra la demenza e quelle che chiamano "brecce nella barriera emato-encefalica".


La barriera emato-encefalica è uno strato di cellule che regolano il modo in cui le molecole entrano ed escono dal cervello. Se quella barriera è compromessa (forse perché è troppo infiammata), ci sono problemi a quei gran lavoratori dei nostri neuroni, che si occupano della memoria e delle funzioni cognitive.

 

La protezione dell'estratto di aglio

Ora, i ricercatori hanno scoperto che un certo estratto di aglio invecchiato può aiutare o addirittura prevenire la rottura o l'infiammazione della barriera emato-encefalica, quindi queste cattive proteine ​​non possono farsi strada verso i nostri neuroni.


Il team sta testando i risultati al Life Science Facility della Curtin e probabilmente confermerà i risultati nel prossimo anno. Ryu dice che i risultati ottenuti finora sono promettenti:

"Possiamo assicurarvi che nei nostri studi l'estratto di aglio invecchiato mostra effetti molto forti nella prevenzione del declino cognitivo, quasi altrettanto o addirittura meglio di uno dei più potenti agenti farmacologici che stiamo usando".


Egli dice anche che l'estratto di aglio invecchiato ha mostrato benefici per molte altre condizioni, specialmente per le malattie cardiache. Una delle cose migliori dell'estratto è che puoi anche assumere alte dosi senza effetti collaterali.


Se stai pensando all'integratore, Ryu dice di prendere lui stesso l'estratto di aglio invecchiato!

 

 

 


Fonte: Dr Laura Glitsos in Particle (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.