Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Modello grafico mostra l'effetto domino dell'Alzheimer

Degli scienziati hanno sviluppato per la prima volta una simulazione al computer che mostra come i ciuffi di proteine difettose tipici delle malattie neurodegenerative (come l'Alzheimer) si diffondono attraverso il cervello, per lo più in modalità invisibile, per un periodo di 30 anni.


"Speriamo che la capacità di modellare i disturbi neurodegenerativi possa ispirare test diagnostici migliori e, alla fine, dei trattamenti per rallentare i loro effetti", ha detto Ellen Kuhl, ingegnere meccanico della Università di Stanford, che ha descritto il lavoro in un articolo del 12 ottobre scorso in Physical Review Letters, insieme al co-autore Johannes Weickenmeier dello Stevens Institute of Technology e ad Alain Goriely della Oxford University.


Le simulazioni si concentrano su Alzheimer, Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica (SLA, o malattia di Lou Gehrig), ma i ricercatori ritengono che la loro tecnica possa esseree allargabile ad altri disturbi cerebrali che coinvolgono proteine ​​malformate, compresa l'encefalopatia traumatica cronica.

 

Segui le proteine

Il gruppo sapeva che ognuna delle tre malattie che stava studiando produce elementi caratteristici di proteine ​​difettose e mal ripiegate che si accumulano nel cervello. Per vedere come quei blocchi tossici si diffondono nel tempo, la Kuhl e i suoi colleghi hanno esaminato porzioni di cervello prelevate da persone che sono morte dopo aver sviluppato una delle tre malattie. Ricercatori precedenti avevano marcato quelle sezioni del cervello per rivelare la presenza delle varie proteine ​​di interesse.


Dopo aver messo i dati risultanti in un computer, il gruppo della Kuhl ha anche costruito il modello matematico per simulare lo schema di diffusione delle proteine ​​difettose, che passano da ammassi relativamente sparsi nella fase precoce della malattia, a aggregati molto più diffusi nella malattia avanzata, un processo che può richiedere fino a 30 anni.


"Immagina un effetto domino", ha detto la Kuhl, che fa parte dello Stanford Neurosciences Institute e dello Stanford Bio-X. "Il nostro modello produce i collegamenti matematici tra i punti di dati statici, per mostrare la progressione della malattia con un dettaglio senza precedenti".


Nel caso dell'Alzheimer, gli scienziati hanno modellato la progressione di due proteine ​​che si ripiegano male (amiloide-beta e tau), mentre entrambe cambiano forma e formano aggregati tossici nel cervello delle persone con la malattia. I ricercatori precedenti avevano marcato entrambe le proteine nelle sezioni di cervello ​​e, con il nuovo modello, il gruppo della Kuhl è riuscito a creare 2 simulazioni che mostrano il modo diverso in cui si diffonde ciascuna delle due caratteristiche tossiche di questa malattia.

 

Diffusione del difetto

I neuroscienziati non sanno esattamente come un gruppo di proteine ​​difettose colpisce i suoi vicini per diffondere il misfolding (=errata piegatura), sebbene la Kuhl abbia detto che ci sono tre teorie prevalenti. La virtù del modello, ha detto, è che predice il percorso della malattia indipendentemente da quale teoria è corretta.


La Kuhl ora progetta di lavorare con i neuroscienziati per capire meglio i meccanismi dell'errata piegatura delle proteine. Queste informazioni migliorerebbero il loro modello e forse porteranno a modi migliori per diagnosticare la malattia mentre è ancora in modalità invisibile. "La vera sfida è che la morte cellulare provocata da proteine ​​tossiche avviene anni, se non decenni, prima che i primi sintomi iniziano ad apparire", ha detto la Kuhl.


La ricercatrice ha anche intenzione di rendere disponibile gratuitamente ad altri scienziati il software di modellazione, ripetendo ciò che ha fatto un decennio fa con modelli simili per studiare il cuore, lavoro ora noto come Living Heart Project. Oggi, ha detto la Kuhl, più di 150 laboratori accademici e commerciali utilizzano il software Living Heart per testare procedure chirurgiche o dispositivi di progettazione come le valvole cardiache. Il software del cervello sarà conosciuto come Living Brain Project.


"Dato l'invecchiamento della popolazione, entro la metà del secolo ci saranno 135 milioni di persone in tutto il mondo con una qualche forma di demenza", ha detto la Kuhl. "Dobbiamo trovare nuovi modi per stimolare la ricerca verso la diagnostica e gli interventi, e la modellazione al computer può avere un ruolo chiave per identificare nuovi bersagli terapeutici".

 

 

 

 


Fonte: Tom Abate in Stanford University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.