Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La proteina SORLA può proteggere il cervello dall'Alzheimer

La proteina SORLA può proteggere il cervello dall'AlzheimerSORLA, figura di valchiria, ma anche acronimo di una proteina che può proteggere il cervello dall'Alzheimer.I ricercatori del Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute (SBP) hanno identificato una nuova funzione protettiva di una proteina cerebrale che ha un legame genetico con il Morbo di Alzheimer (MA).


Le scoperte, pubblicate nel Journal of Experimental Medicine, potrebbero guidare nuove strategie di trattamento.


"Abbiamo scoperto che una proteina chiamata SORLA limita direttamente la capacità dell'amiloide-beta (la proteina tossica caratteristica dell'MA) di scatenare la distruzione delle connessioni neuronali", afferma Huaxi Xu PhD, professore e docente del Centro Ricerca su Neuroscienze e Invecchiamento del SBP. SORLA è l'acronimo di sortilin-related receptor with LDLR class A repeats). "Questo, in realtà, è uno dei tre modi con cui la SORLA ha dimostrato di difendere dalla neurodegenerazione".


"E' sempre più chiaro che il gene SORLA ha un'influenza notevole sullo sviluppo dell'MA; stiamo scoprendo sempre più mutazioni nel gene SORLA associate all'MA", aggiunge Xu. "I nostri risultati aiutano a spiegare perché sono così importanti".


Il SORLA è uno dei tanti geni in cui le mutazioni sono associate ad un aumento del rischio di Alzheimer. Il fattore di rischio più grande è l'età: poiché l'aspettativa di vita media aumenta, il numero di persone con MA dovrebbe quasi triplicare per il 2050.


L'MA inizia quando gli aggregati di amiloide-beta si raggruppano in piccoli grumi all'esterno dei neuroni. Questi grumi, chiamati oligomeri, inducono una segnalazione tossica che danneggia i collegamenti tra le sinapsi così che i neuroni non riescono più a parlare tra loro. La perdita di sinapsi è la ragione per cui i pazienti di MA sviluppano problemi di memoria.


Xu e i suoi collaboratori, sulla base delle loro precedenti osservazioni, hanno ipotizzato che la SORLA, una proteina di traffico che sposta le molecole tra i compartimenti cellulari, potrebbe aiutare a proteggere contro la segnalazione tossica indotta dall'amiloide-beta. La SORLA si è già dimostrata capace di contrastare la produzione di amiloide-beta e di eliminarlo dallo spazio intorno ai neuroni.


La squadra di Xu ha recentemente riferito che la SORLA interagisce fisicamente con l'EphA4, uno dei recettori attraverso cui l'amiloide-beta provoca disfunzioni sinaptiche. (EphA4 esiste principalmente per controllare il cablaggio delle reti neuronali quando il cervello si sviluppa, e regolare il comportamento delle sinapsi nel cervello adulto).


In questo studio, il team di Xu ha chiarito che la SORLA potrebbe mitigare la segnalazione tossica dell'EphA4 causata dall'amiloide-beta. Hanno anche dimostrato che, aumentando i livelli di SORLA nei topi, si riduce il deterioramento cognitivo causato dall'amiloide-beta. Xu commenta:

"Queste osservazioni suggeriscono che l'MA precoce potrebbe essere trattato con farmaci che aumentano i livelli di SORLA, o che migliorano la sua interazione con l'EphA4. Stiamo attualmente cercando farmaci che hanno uno di questi effetti.

"I ricercatori hanno anche scoperto che l'EphA4 è sovradimensionato nei tessuti cerebrali dei pazienti di MA e che l'eccessiva attivazione è correlata con la riduzione del legame con SORLA, dimostrando la rilevanza di questa scoperta per la malattia umana.

"Il nostro studio fornisce anche un supporto per esplorare gli inibitori di EphA4 come terapie di Alzheimer. I dati preclinici provengono da modelli di malattia che suggeriscono di avere una certa efficacia".

"La SORLA sta diventando un tema caldo nella ricerca di Alzheimer. Nessuna altra proteina ha ancora dimostrato di influenzare la patogenesi di Alzheimer in così tanti modi. E può anche fare di più: abbiamo intenzione di capire se modula altri recettori di amiloide-beta della superficie cellulare, come la proteina cellulare prione e il recettore NMDA".

 

 

 


Fonte:Sanford-Burnham Prebys Medical Discovery Institute via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Timothy Y. Huang, Yingjun Zhao, Lu-lin Jiang, Xiaoguang Li, Yan Liu, Yu Sun, Juan C. Piña-Crespo, Bing Zhu, Eliezer Masliah, Thomas E. Willnow, Elena B. Pasquale, Huaxi Xu. SORLA attenuates EphA4 signaling and amyloid β–induced neurodegeneration. Journal of Experimental Medicine, November 2017 DOI: 10.1084/jem.20171413

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)