Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperti nuovi sorprendenti dettagli di un potenziale trattamento di Alzheimer

Scoperti nuovi sorprendenti dettagli di un potenziale trattamento di AlzheimerGavin Rumbaugh (sinistra) e Courtney Miller, autori principali dello studio. Con un nuovo approccio, gli scienziati del campus della Florida di The Scripps Research Institute (TSRI) hanno scoperto alcuni dettagli sorprendenti di un gruppo di composti con un notevole potenziale per stimolare la crescita delle cellule cerebrali e ripristinare la memoria in modelli animali che mimano l'Alzheimer.


Il nuovo studio punta a nuove promettenti direzioni usando una strategia terapeutica nota per l'Alzheimer, un disturbo che interesserà quasi 14 milioni di americani entro il 2050, secondo l'Alzheimer's Association.


Lo studio condotto da Courtney Miller e Gavin Rumbaugh, Professori Associati del TSRI, è apparso online sulla rivista Neuropsychopharmacology.


Questo nuovo studio si basa su scoperte precedenti della Miller e di Rumbaugh che dimostrano il potenziale di recupero della memoria derivante dall'inibizione delle deacetilasi istone (HDAC - Histone deacetylases), una famiglia di enzimi di segnalazione che agiscono da interruttori molecolari, silenziando l'espressione genica attraverso il controllo dell'accesso alle scorte del nucleo della cellula di un DNA ben compattato.


Le mutazioni dei geni HDAC sono state associate a problemi di salute tra cui il cancro, le malattie infiammatorie e autoimmuni, malattie metaboliche e la perdita di funzionalità della memoria.


La Miller e Rumbaugh notano che gli attuali sforzi di molti gruppi di ricerca si concentrano sullo sviluppo di inibitori delle HDAC «selettivi dell'isoforma» (ad esempio, selezione dei membri della classe 1 HDAC, come HDAC 1, -2 o -3) per limitare il rischio di effetti collaterali indesiderati. Tuttavia, i ricercatori dello Scripps Florida si sono chiesti se una parte del potenziale di recupero della memoria potrebbe essere perso con questa maggiore selettività.


Per esaminare questo problema, in questo studio il team dello Scripps Florida ha usato inibitori inizialmente sviluppati dal professor Joel Gottesfeld, un biologo molecolare del campus di La Jolla del TSRI, e, successivamente, dalla società biotech Repligen Corporation, per attaccare allo stesso tempo più di una forma della classe 1 HDAC, in un topo modello di Alzheimer.


"Volevamo scoprire quali inibitori sono più selettivi e più efficaci nel ripristinare la funzione della memoria", ha detto la Miller. "Abbiamo scoperto che la chiave per il ripristino della memoria è la crescita di nuove sinapsi (sinaptogenesi), che richiede l'inibizione simultanea di più HDAC".


"Abbiamo trovato la prova che una crescita migliore delle sinapsi è associata ad un'inibizione meno specifica di HDAC Classe 1", ha aggiunto Rumbaugh. "C'è una chiara correlazione tra la formazione di sinapsi (che può portare ad una maggiore potenza della rete) e il ripristino della memoria per mezzo di diversi inibitori delle HDAC".


È interessante notare che la memoria non è stata migliorata negli animali normali dal pretrattamento cronico con vari inibitori HDAC, suggerendo che un cervello malato risponde a questi composti in modo diverso rispetto a un cervello sano.

 

*******
Oltre alla Miller e a Rumbaugh, che è stato il primo autore con la Research Associate Stephanie E. Sillivan, hanno collaborato Emin D. Ozkan, Camilo S. Rojas, Christopher R. Hubbs, Massimiliano Aceti e Sathyanarayanan V. Puthanveettil del TSRI; Mark Kilgore e J. David Sweatt della University of Alabama di Birmingham; e Shashi Kudugunti e James Rusche della Repligen Corporation.

Il lavoro è stato finanziato dal National Institute on Drug Abuse, dal National Institute for Neurological Disorders and Stroke; dal National Institute for Mental Health e dalla Repligen Corporation.

 

 

 

 

 


Fonte: The Scripps Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gavin Rumbaugh, Stephanie E Sillivan, Emin D Ozkan, Camilo S Rojas, Christopher R Hubbs, Massimiliano Aceti, Mark Kilgore, Shashi Kudugunti, Sathyanarayanan V Puthanveettil, J David Sweatt, James Rusche and Courtney A Miller. Pharmacological Selectivity Within Class I Histone Deacetylases Predicts Effects on Synaptic Function and Memory Rescue. Neuropsychopharmacology (3 April 2015) | doi:10.1038/npp.2015.93

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.