Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova terapia potenziale per malattie da prioni umani (compreso l'Alzheimer)

Le malattie umane causate dalle proteine mal ripiegate, chiamate prioni, sono alcune delle più rare ma terrificanti sul pianeta; incurabili e con sintomi inquietanti come la demenza, i cambiamenti di personalità, le allucinazioni e i problemi di coordinamento.

La più nota di queste è la malattia di Creutzfeldt-Jakob, che può essere descritta come l'equivalente per gli umani del morbo della mucca pazza.



Confronto tra modelli di prione normale (sx) e anormale
(dx). Fonte: WolfWikis

Ora, scienziati del campus della Florida del The Scripps Research Institute (TSRI) hanno identificato per la prima volta un paio di farmaci già approvati per l'uso umano che si dimostrano anti-prioni e, per uno di loro, molto promettenti nel trattamento di questi disturbi sempre letale.


Lo studio, guidato dal professor Corinne Lasmézas del TSRI ed eseguito in collaborazione con Peter Hodder, professore emerito "Charles Weissmann" del TSRI e Director of Lead Identification, è stato pubblicato questa settimana online nella rivista Proceedings of National Academy of Sciences.


Il nuovo studio ha usato una tecnica innovativa di selezione ad alto rendimento per svelare i composti che riducono la quantità di forme normali della proteina prionica (PrP) che si distorcono con la malattia, sulla superficie cellulare.


Gli scienziati hanno scoperto due composti che hanno ridotto la PrP sulla superficie delle cellule di circa il 70 per cento in fase di screening e di test successivo. I due composti sono già commercializzati come farmaci tacrolimus e astemizolo:

  • il tacrolimus è un soppressore immunitario largamente usato nel trapianto di organi e tuttavia potrebbe risultare problematico come farmaco anti-prione, a causa di problemi vari, tra cui la possibile neurotossicità;
  • l'astemizolo è un antistaminico che può essere usato potenzialmente come anti-prione. Anche se è stato ritirato volontariamente come farmaco da banco negli Stati Uniti nel 1999, a causa di rare aritmie cardiache se usato in dosi elevate, è rimasto disponibile in forma generica in più di 30 paesi ed ha un profilo di sicurezza ben consolidato.  L'astemizolo non solo attraversa la barriera emato-encefalica, ma funziona con efficacia ad una concentrazione relativamente bassa.


La Lasmézas nota che l'astemizolo sembra stimolare l'autofagia, il processo attraverso il quale le cellule possono eliminare parti indesiderate di loro stesse. "L'autofagia è coinvolta in diverse malattie neurodegenerative da misfolding [errata piegatura] di proteine come l'Alzheimer, il Parkinson e l'Huntington", spiega. "Quindi gli studi futuri sulle modalità di azione dell'astemizolo possono scoprire nuovi potenziali bersagli terapeutici per le malattie da prioni e disturbi simili".


Lo studio osserva che l'eliminazione dell'espressione della PrP sulla superficie cellulare, potrebbe essere anche un nuovo potenziale approccio per trattare l'Alzheimer, che si caratterizza per l'accumulo di placca amiloide-β nel cervello. La PrP è un recettore della superficie cellulare dei peptidi Aβ e aiuta a mediare una serie di processi deleteri critici nei modelli animali della malattia.


Il primo autore dello studio è Yervand Eduard Karapetyan del The Scripps Research Institute; altri autori includono Gian Franco Sferrazza, Minghai Zhou, Gregory Ottenberg, Timothy Spicer, Peter Chase, Mohammad Fallahi, Peter Hodder e Charles Weissmann del The Scripps Research Institute.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute.

Riferimento: YE Karapetyan, GF Sferrazza, M. Zhou, G. Ottenberg, T. Spicer, P. Chase, M. Fallahi, P. Hodder, C. Weissmann, CI Lasmezas. Unique drug screening approach for prion diseases identifies tacrolimus and astemizole as antiprion agents. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013; DOI: 10.1073/pnas.1303510110.

Pubblicato in Science Daily il 3 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)