Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Altre prove che l'anestetico isoflurano induce modifiche di tipo Alzheimer nei mammiferi

L'associazione tra inalazione di anestetico isoflurano e i cambiamenti di tipo Alzheimer nel cervello dei mammiferi può essere causata dagli effetti del farmaco sui mitocondri, le strutture in cui viene prodotta la maggior parte dell'energia cellulare.

In uno studio che apparirà in Annals of Neurology e diffuso online in anticipo, ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) riferiscono che la somministrazione di isoflurano ha compromesso le prestazioni dei topi in un test standard di apprendimento e memoria; un risultato che non appare quando si somministra un altro anestetico, il desflurano. Hanno anche trovato prove che i due farmaci hanno effetti molto diversi sulla funzione mitocondriale.


"Questi sono i primi risultati a indicare che l'isoflurano, ma non il desflurano, può indurre la morte delle cellule neuronali e compromettere l'apprendimento e la memoria, danneggiando i mitocondri", dice Yiying (Laura) Zhang, MD, ricercatrice del Dipartimento di Anestesia, Cura Critica e Medicina del Dolore al MGH, e autrice principale dello studio. "Questo lavoro deve essere confermato in studi umani, ma sembra che il desflurano possa essere un anestetico migliore da utilizzare per i pazienti a rischio di disfunzioni cognitive, come i pazienti di Alzheimer".


Precedenti studi avevano suggerito che un intervento chirurgico e un'anestesia generale possono aumentare il rischio di Alzheimer, ed è ben noto che un piccolo, ma significativo, numero di pazienti chirurgici sperimentano una forma transitoria di disfunzione cognitiva nel periodo postoperatorio. Nel 2008, i membri dello stesso team di ricerca del MGH, hanno dimostrato che l'isoflurano induce cambiamenti di tipo Alzheimer (attivazione crescente di enzimi coinvolti nella morte delle cellule e nella produzione delle placche di A-beta caratteristiche della malattia) nel cervello di topi. Lo studio attuale è stato concepito per esplorare il meccanismo sottostante e le conseguenze comportamentali della morte delle cellule cerebrali indotta dall'isoflurano e confrontare gli effetti dell'isofluorano con quelli del desflurano, un'altro anestetico comune che non è stato associato a danni neuronali.


In una serie di esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che l'applicazione di isoflurano alle cellule in coltura e ai neuroni dei topi ha aumentato la permeabilità delle membrane mitocondriali; ha interferito con l'equilibrio di ioni su entrambi i lati della membrana mitocondriale; ha ridotto i livelli di ATP, l'enzima prodotto dai mitocondri che alimenta la maggior parte dei processi cellulari; e ha aumentato i livelli di caspasi, l'enzima della morte delle cellule. I risultati hanno anche suggerito che il primo passo verso la morte cellulare indotta dall'isoflurano è l'aumento di generazione di specie reattive dell'ossigeno (ossigeno instabile) contenenti molecole che possono danneggiare i componenti cellulari. Le prestazioni dei topi in un test comportamentale standard di apprendimento e memoria sono diminuite significativamente da due a sette giorni dopo la somministrazione di isoflurano, se confrontate con i risultati di un gruppo di controllo. Nessuno degli effetti cellulari o comportamentali dell'isoflurano sono stati visti quando l'agente somministrato è stato il desflurane.


In un'altro studio da parte dei membri dello stesso gruppo di ricerca (che compare nel numero di febbraio di Anesthesia and Analgesia, e pubblicato on line nel mese di novembre) circa un quarto dei pazienti chirurgici trattati con isoflurano ha mostrato un certo livello di disfunzione cognitiva una settimana dopo l'intervento, mentre i pazienti trattati con desflurano o con anestesia spinale non hanno avuto il declino della performance cognitiva. Tale studio, condotto in collaborazione con ricercatori provenienti dal Beijing Friendship Hospital in Cina, ha analizzato solo 45 pazienti (15 in ciascun gruppo di trattamento) per cui i suoi risultati devono essere confermati in gruppi notevolmente più grandi.


"Circa 8,5 milioni i malati di Alzheimer in tutto il mondo hanno bisogno di anestesia e terapia chirurgica ogni anno", osserva Zhongcong Xie, MD, PhD, autore corrispondente di entrambi gli studi e direttore dell'Unità di Ricerca in Anestesia Geriatrica al Dipartimento di Anestesia, Cure Critiche e Medicina del Dolore al MGH. "Lo sviluppo di linee guida per una anestesia più sicura per questi pazienti richiede la collaborazione tra gli specialisti in anestesia, neurologia, geriatria e altre specialità. Come primo passo, abbiamo bisogno di identificare gli anestetici che sono meno suscettibili di contribuire alla neuropatogenesi e alla disfunzione cognitiva dell'Alzheimer". Xie è professore associato di Anestesia alla Harvard Medical School (HMS).


Altri autori dello studio di Annals of Neurology sono Zhipeng Xu, MD, PhD, Hui Wang, MD, e Yuanlin Dong, MD, dell'Anestesia al MGH; Rudolph Tanzi, PhD, di Neurologia del MGH; Hai Ning Shi, DVM, PhD, Pediatria del MGH; Deborah Culley, MD, e Greg Crosby, MD, del Brigham and Women 's Hospital, e Edward Marcantonia, MD, MS, del Beth Israel Deaconess Medical Center. Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, dall'American Geriatrics Society, dall'Associazione Alzheimer e dal Cure Alzheimer Fund.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale del Massachusetts General Hospital.

Riferimento: Yiying Zhang, Zhipeng Xu, Hui Wang, Yuanlin Dong, Hai Ning Shi, Deborah J. Culley, Gregory Crosby, Edward R. Marcantonio, Rudolph E. Tanzi, Zhongcong Xie. Anesthetics isoflurane and desflurane differently affect mitochondrial function, learning, and memory. Annals of Neurology, 2012; DOI: 10.1002/ana.23536.

Pubblicato in ScienceDaily il 1 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.