Un colorante rosso proveniente da licheni può ridurre l'abbondanza di piccoli aggregati di proteine tossiche associate all'Alzheimer, secondo ricercatori della Germania.
Il Dr. Jan Bieschke del Max Delbruck Center for Molecular Medicine di Berlino-Buch, il dottor Martin Herbst della Charité - Universitätsmedizin Berlino, e il professor Erich Wanker, hanno riferito a Berlino che il colorante, un composto chiamato orceina, usato da secoli per colorare tessuti e cibo, e una sostanza correlata, chiamata O4, si legano agli aggregati amiloidi.
I ricercatori hanno detto che gli aggregati amiloidi sono considerati tossici e causano disfunzioni neuronali e disturbi della memoria nell'Alzheimer. Wanker e colleghi hanno scoperto alcuni anni fa che l'epigallocatechina-3-gallato, un composto chimico naturale che si trova nel tè verde, rende non tossici gli agglomerati di proteina tossica. Con l'orceina e l'O4, i ricercatori hanno scoperto un altro meccanismo per eliminare i piccoli aggregati di proteine tossiche.
Invece di rimodellare le placche di proteine, i coloranti riducono l'abbondanza di piccoli gruppi di proteina precursore tossica, accelerando la formazione di placche di grandi dimensioni, hanno detto i ricercatori. "Questo è un nuovo meccanismo", ha detto Wanker in un comunicato. "Fino ad ora era considerato molto difficile bloccare la formazione di piccoli gruppi di proteine tossiche. Se è corretta la nostra ipotesi che i piccoli aggregati, precursori delle placche, in effetti causano la morte neuronale, con l'O4 avremmo un nuovo meccanismo per attaccare la malattia".
I risultati sono stati pubblicati in Nature Chemical Biology.
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Pubblicato in UPI.com il 2 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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