Dei ricercatori hanno scoperto che frammenti di anticorpi incapsulati in nanomicelle attraversano la barriera emato-encefalica e riducono i livelli di specie tossiche di Aβ nel cervello di topi modello di Alzheimer
A volte le cose migliori della vita arrivano per caso, quando ci troviamo nel posto giusto al momento giusto. Ora, dei ricercatori giapponesi hanno trovato un modo per garantire che nuovi farmaci vengano portati nel posto giusto del corpo e nel momento giusto nella progressione della malattia, in modo da avere l'effetto migliore.
Nel loro studio, pubblicato sul Journal of Nanobiotechnology, dei ricercatori guidati dalla Tokyo Medical and Dental University hanno rivelato che un nuovo sistema di trasporto fornisce un trattamento dove è più necessario ai topi modello del morbo di Alzheimer (MA).
Il MA è una malattia neurodegenerativa comune che causa demenza. È caratterizzato dall'accumulo di una proteina chiamata amiloide-β (Aβ) nel cervello e ne sono state identificate diverse forme tossiche che compromettono la funzione cerebrale, in particolare gli oligomeri Aβ (AβO).
"Diversi studi clinici hanno tentato di usare un anticorpo anti-Aβ per trattare il MA, ma i risultati sono stati insoddisfacenti", afferma il primo autore dello studio Akiko Amano. "Un motivo potenziale è che la barriera emato-encefalica (BBB) impedisce alla maggior parte degli anticorpi a tutta lunghezza di entrare nel cervello".
Per affrontare questa sfida, i ricercatori hanno prima sviluppato nanomicelle polimeriche (PM) glucosilate legate allo zucchero, che sono palline piccole e cave che riescono ad attraversare la BBB via transcitosi nelle cellule endoteliali capillari cerebrali del topo; questo processo è mediato dal trasportatore di glucosio-1 e indotto da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue dopo che i topi sono rimasti a digiuno.
In questo studio, Takanori Yokota e colleghi hanno riempito le PM di frammenti di un anticorpo anti-AβO, le hanno iniettate in topi modello di MA e hanno valutato gli effetti sul cervello e sul comportamento.
"I risultati sono stati molto chiari", spiega l'autore senior Nobuo Sanjo. “La somministrazione di frammenti di anticorpi anti-AβO con le PM ha ridotto significativamente le quantità di varie specie Aβ tossiche. Inoltre, le placche Aβ che si sono formate erano più piccole e meno dense di quelle osservate nei topi non trattati".
In seguito, i ricercatori hanno analizzato il comportamento dei topi e hanno scoperto che i topi trattati con le PM piene di frammenti di anticorpi avevano apprendimento e memoria spaziale migliori rispetto ai topi non trattati.
"I nostri risultati suggeriscono che fornendo livelli sufficienti di anticorpi al cervello usando le PM possiamo ridurre le specie Aβ tossiche e rallentare la progressione del MA nei topi", afferma Amano.
Dato che l'incapacità degli anticorpi anti-Aβ di migliorare la funzione cognitiva negli studi clinici umani dipendeva probabilmente da una fornitura insufficiente di anticorpi al cervello, i frammenti di anticorpi incapsulati in PM potrebbero rappresentare un modo efficace per prevenire la progressione del MA.
In aggiunta, i nuovi candidati per il trattamento di MA che degradano l'Aβ tossica e riducono i suoi effetti tossici, potrebbero anche essere introdotti nel cervello usando lo stesso sistema basato su PM.
Fonte: Tokyo Medical and Dental University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: A Amano, ...[+9], T Yokota. Peripheral administration of nanomicelle-encapsulated anti-Aβ oligomer fragment antibody reduces various toxic Aβ species in the brain. Journal of Nanobiotechnology, 2023, DOI
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