Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Riduci il rischio di demenza con convinzioni positive sull'invecchiamento

Sembra troppo bello per essere vero, ma la ricerca dimostra che funziona.

L'Alzheimer, la forma più comune di demenza, è temuta da quasi tutti. Se dimentichi quella parola familiare per ... qualunque motivo o il nome del tuo compagno di università, immediatamente potresti cominciare a preoccuparti della salute futura del tuo cervello.


Però ci sono molte ragioni di ottimismo. Una ricerca recente del 2020 di Gill Livingston e colleghi, mostra che fino al 40% delle demenze può essere ritardato o impedito adottando 12 cambiamenti nello stile di vita, secondo gli esperti medici. In breve, le 12 modifiche raccomandate sono:

  1. smettere di fumare;
  2. limitare o evitare l'alcol;
  3. seguire una dieta sana ed evitare l'obesità;
  4. prevenire le lesioni alla testa;
  5. fare esercizio;
  6. evitare l'inquinamento atmosferico;
  7. mantenere bassa la pressione sanguigna;
  8. dare l'istruzione a tutti i bambini, a partire dalla prima infanzia;
  9. coltivare connessioni sociali;
  10. trattare il diabete;
  11. trattare la depressione e altre malattie mentali;
  12. prevenire la perdita di udito.


Ora, una nuova ricerca ha aggiunto un altro possibile fattore di rischio modificabile da considerare, uno che non avrei mai previsto; in effetti, ho dovuto farmi convincere. Questo fattore di rischio è costituito ... dalle tue convinzioni sull'invecchiamento.


Secondo una quantità di ricerche della psicologa ed epidemiologa Becca Levy citate nel suo nuovo libro Breaking the Age Code, le credenze positive sull'invecchiamento offrono una cornucopia di benefici agli individui. Questi benefici includono una vita più lunga (di circa 7,5 anni!), migliore salute fisica, migliore salute mentale, migliore memoria, migliore udito, migliore equilibrio, andatura più veloce e altro ancora.


Per quanto sorprendente possa sembrare, la Levy ha persino scoperto che "... le credenze sull’invecchiamento possono persino fungere da tampone contro lo sviluppo della demenza nelle persone portatrici del temuto gene di MA".


Quali sono queste 'credenze sull'età'? La Levy le definisce "mappe mentali di come ci aspettiamo che gli anziani (dai 50 anni in poi) si comportino in base all'età". Le convinzioni negativa sull'invecchiamento potrebbero includere l'idea diffusa che questo sia un processo deprimente di declino e deterioramento. Le credenze positive potrebbero includere la convinzione che l'invecchiamento potrà essere un momento di crescita, di aumento della saggezza e di creatività.


Ma in che modo le credenze sull'invecchiamento potrebbero influenzare la biologia dell'invecchiamento? Le persone anziane possono davvero diventare più sane e più felici con una mentalità più positiva sull'invecchiamento? Sembra un po' troppo New-Age ... basta pensare a te meglio in salute?


La Levy, tuttavia, offre una spiegazione scientifica altamente plausibile su come le credenze positive sull'invecchiamento possono rallentare il processo di invecchiamento, aumentare la longevità e ridurre il rischio di demenza. A proposito, la sua spiegazione è la prima che ho visto che fornisce un motivo per cui aspettative e pensieri positivi potrebbero spesso tradursi in felicità e salute migliore.

 

In che modo le credenze dell'età possono influire sulla salute

La Levy sostiene che le nostre credenze sull'invecchiamento potrebbero influenzare il processo di invecchiamento attraverso tre possibili percorsi: comportamentali, biologici e psicologici.

  1. Nella categoria comportamentale, le persone con credenze negative sull'invecchiamento - in particolare la convinzione che l'invecchiamento porti inevitabilmente al deterioramento fisico e mentale - potrebbero fare meno esercizio, ignorare le opportunità di apprendimento ed essere negligenti nell'assumere i farmaci prescritti.
  2. Per la base biologica, la ricerca della Levy mostra che coloro che acquisiscono stereotipi negativi dell'invecchiamento hanno livelli misurabilmente più alti di sostanze chimiche dello stress, come il cortisolo e le proteine ​​C-reattive, nel loro sangue. Lo stress influisce sulla salute e, in definitiva, sulla longevità.
  3. Allo stesso modo, le credenze dell'età possono anche influenzarci attraverso il percorso psicologico. Ad esempio, le persone con convinzioni negative sull'invecchiamento possono avere una minore autostima mentre invecchiano. L'autostima bassa è fonte di stress, erode la fiducia e riduce il benessere mentale.


I neuroscienziati credevano che il cervello che invecchia non fosse in grado di stabilire nuove connessioni neuronali. Ma ora sanno che la crescita dei neuroni e delle connessioni neuronali continua per tutta la vita. Tuttavia, "in una persona anziana con opinioni negative sull'invecchiamento, che di conseguenza non si esercita o non si impegna intellettualmente e sperimenta più stress, potresti non vedere molta rigenerazione; potresti persino vedere più morte neuronale”, secondo la Levy. Questa è l'evidenza della ricerca del vecchio detto: 'Usalo o lo perdi'.

 

Come invertire le credenze negative sull'invecchiamento e far crescere quelle positive

A questo punto, immagino che vorrai assicurarti di coltivare credenze positive sull'invecchiamento e sfidare quelle negative. La Levy suggerisce di diventare consapevoli degli stereotipi sull'ageismo, dare la colpa a chi/cosa ce l'ha veramente (vedi punto 6 sotto, come esempio) e sfidare l'ageismo con azioni e atteggiamenti appropriati.


Di seguito sono riportate alcune idee, molte della Levy, alcune di altri studiosi dell'invecchiamento e alcune mie.

  1. Diventa consapevole degli stereotipi negativi comuni sull'età che potresti aver accettato e contrastali. Ad esempio, potresti credere che 'Non puoi insegnare a un cane vecchio trucchi nuovi". È proprio vero? Guarda intorno tutte le persone anziane con cellulari, computer, che seguono corsi e contribuiscono con lavoro retribuito o volontario. Allora, forse, non è così vero.
  2. Nota intorno a te le credenze positive e le ricerche sull'invecchiamento e diffondi la buona novella. Ad esempio, nel mio libro Silver Sparks scrivo della vasta ricerca che documenta il fatto sorprendente che gli anziani in genere sono persone più felici. Non sono scorbutici, depressi, stereotipi di 'esci dal mio prato'; stanno godendo, perfino assaporando, i loro ultimi anni.
  3. Trova modelli di ruolo. Non devono essere 'super-ager': 90enni che corrono maratone o compongono sinfonie. I successi di queste eccezioni potrebbero essere fuori portata per la maggior parte di noi, sebbene chissà come potrebbe trasformarsi l'invecchiamento nel prossimo futuro. Come altri possibili modelli di ruolo, considera l'amico che si offre volontario per registrare gli elettori, l'83enne che lavora in un gruppo religioso per combattere la fame nella sua comunità, il vicino anziano il cui cortile sembra un piccolo giardino botanico o i vari anziani personaggi pubblici che scrivono le loro memorie.
  4. Nota gli stereotipi sull'invecchiamento nei media ... e contestali con una telefonata o una lettera se ti senti così toccato.
  5. Fai amicizia con persone di generazioni diverse. Impara da loro.
  6. Metti la colpa a chi/cosa ce l'ha. Ad esempio, se ti senti imbarazzato del tuo aspetto, considera solo i profitti che l'industria dell'anti-invecchiamento raccoglie solo dai cosmetici. E infine…
  7. Trova il modo di essere la persona che hai sempre desiderato essere, a prescindere dalla tua età.

 

Importanza

Coltivare credenze positive sull'invecchiamento, e trovare spazio per gli altri 12 cambiamenti nello stile di vita che riducono il rischio di demenza, sono di fondamentale importanza. Non posso dirlo meglio della ricercatrice Judy Pa:

"Dato che abbiamo probabilmente pochi trattamenti per il MA, o non efficaci, la prevenzione è cruciale. Un'oncia di prevenzione vale una libbra di trattamento".


Anche se ripensare le mie convinzioni sull'invecchiamento ha solo un'«oncia» di effetto sulla mia memoria, vale la pena provare. Costa molto poco sforzo e anche meno tempo. Il mio cervello mi ringrazierà, ne sono sicura!

 

 

 


Fonte: Meg Selig in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • B Levy. Breaking the Age Code: How Your Beliefs About Aging Determine How Long & Well You Live. HarperCollins, 2022
  • M Selig. Silver Sparks: Thoughts on Growing Older, Wiser, and Happier. Sierra Vista, 2020, Jetlaunch.
  • G Livingston, ...[+26], Naaheed Mukadam. Dementia prevention, intervention, and care: 2020 report of the Lancet Commission. The Lancet, 2020, DOI
  • J Pa, ...[+12], L Zahodne. Effects of Sex, APOE4, and Lifestyle Activities on Cognitive Reserve in Older Adults. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)