Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Qualità dell'aria in ufficio può influire sulla cognizione dei dipendenti

La qualità dell'aria all'interno di un ufficio può avere un impatto significativo sulla funzione cognitiva dei dipendenti, che comprende i tempi di risposta e la capacità di concentrarsi, e può anche influenzare la loro produttività, secondo una nuova ricerca guidata da ricercatori della Harvard University.


Lo studio di un anno, che comprendeva impiegati in uffici di sei paesi che lavoravano in vari campi, come ingegneria, investimenti immobiliari, architettura e tecnologia, ha scoperto che l'aumento delle concentrazioni di particolato fine (PM2.5) e tassi inferiori di ventilazione (misurati dai livelli di biossido di carbonio (CO2) come indicatore) si sono associati a tempi di risposta più lenti e ad accuratezza ridotta su una serie di test cognitivi.


I ricercatori dicono di aver osservato un deterioramento della funzione cognitiva a concentrazioni di PM2.5 e CO2 che sono comuni all'interno degli ambienti. Jose Guillermo Cedeño Laurent, ricercatore nel Dipartimento di Sanità Ambientale e primo autore dello studio, ha detto:

"Il nostro studio aumenta le prove emergenti che l'inquinamento atmosferico ha un impatto sul nostro cervello. I risultati mostrano che l'aumento dei livelli dei PM2.5 è associato a riduzioni acute nella funzione cognitiva. È la prima volta che abbiamo visto questi effetti a breve termine tra giovani adulti.

"Lo studio ha anche confermato che tassi bassi di ventilazione influiscono negativamente sulla funzione cognitiva. Nel complesso, lo studio suggerisce che la scarsa qualità dell'aria interna influisce sulla salute e sulla produttività molto più di quanto avevamo già capito".


Lo studio è stato pubblicato online su Environmental Research Letters il 9 settembre 2021.


Un corpo crescente di ricerca dimostra che l'inquinamento atmosferico interno ed esterno fa declinare la funzione cognitiva. Anche se è noto che gli inquinanti atmosferici come il PM2.5 possono penetrare negli ambienti interni, pochi studi si sono concentrati su come le esposizioni interne al PM2.5 e i tassi di ventilazione dell'aria esterna influenzano la cognizione.


Cedeño-Laurent ha osservato che questa è un'area particolarmente importante della ricerca dato il lungo tempo che le persone trascorrono all'interno, in particolare gli impiegati.


Per comprendere meglio il problema, il team di ricerca ha iscritto più di 300 impiegati da città della Cina, dell'India, del Messico, della Thailandia, del Regno Unito e degli Stati Uniti. Tutti i partecipanti avevano tra i 18 e i 65 anni, lavoravano almeno tre giorni alla settimana in un fabbricato per uffici e avevano una postazione di lavoro permanente all'interno dell'ufficio.


L'area di lavoro di ciascun partecipante era dotata di un sensore ambientale che monitorava in tempo reale le concentrazioni di PM2.5 e CO2, nonché la temperatura e l'umidità relativa. Inoltre, ogni partecipante ha avuto un'app sul suo telefonino, progettata su misura, attraverso la quale poteva eseguire test cognitivi e sondaggi.


I partecipanti allo studio sono stati invitati a partecipare a test e sondaggi a tempi prestabiliti o quando i sensori ambientali rilevavano livelli di PM2.5 e CO2 che andavano sotto, o superavano, determinate soglie. Sono stati somministrati due tipi di test: un test ha richiesto ai dipendenti di identificare correttamente il colore delle parole visualizzate ed è stato usato per valutare la velocità cognitiva e il controllo inibitorio, la capacità di concentrarsi su stimoli pertinenti quando sono presenti stimoli irrilevanti. Il secondo test consisteva in domande aritmetiche di base ed è stato usato per valutare la velocità cognitiva e la memoria di lavoro.


Lo studio ha rilevato che i tempi di risposta sul test dei colori diventavano più lenti quando aumentavano i livelli di PM2.5 e CO2. Hanno anche trovato che la precisione sul test dei colori era influenzata dai livelli di PM2.5 e di CO2. Per il test aritmetico, lo studio ha rilevato che l'aumento di CO2, ma non di PM2.5, si è associato a tempi di risposta più lenti. Però quando aumentavano le concentrazioni di entrambi gli inquinanti, i partecipanti hanno completato correttamente meno domande nel tempo di test assegnato.


Joseph Allen, professore associato e autore senior dello studio, ha dichiarato:

"Il mondo è giustamente focalizzato sul Covid-19 e le strategie come una migliore ventilazione e filtrazione sono fondamentali per rallentare la trasmissione di malattie infettive all'interno.

"La nostra ricerca rileva costantemente che la proposta di valore di queste strategie si estende alla funzione cognitiva e alla produttività dei lavoratori, rendendo gli edifici sani fondamentali per la sanità pubblica e per l'avanzamento della strategia aziendale".

 

 

 


Fonte: Harvard University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jose Guillermo Cedeño Laurent, Piers MacNaughton, Emily Jones, Anna Young, Maya Bliss, Skye Flanigan, Jose Vallarino, Ling Jyh Chen, Xiaodong Cao, Joseph Allen. Associations between acute exposures to PM2.5 and carbon dioxide indoors and cognitive function in office workers: a multicountry longitudinal prospective observational study. Environmental Research Letters, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)