Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Andare in pensione presto non fa bene al tuo cervello

playing chess after retirement

Le persone che vanno in pensione presto soffrono di declino cognitivo accelerato e possono anche subire una insorgenza precoce di demenza, secondo un nuovo studio economico che ho condotto con il dottorando Alan Adelman.


Per arrivare a tale conclusione, abbiamo esaminato gli effetti di un programma di pensione introdotto nel 2009 nella Cina rurale, che ha dato alle persone che hanno aderito un reddito stabile, se avevano smesso di lavorare dopo l'età pensionabile ufficiale dei 60 anni.


Abbiamo scoperto che le persone che hanno aderito al programma e sono andate in pensione entro uno o due anni, hanno sperimentato un declino cognitivo equivalente ad un calo di intelligenza generale del 1,7% rispetto alla popolazione generale. Questo calo è equivalente a circa tre punti di QI e potrebbe rendere più difficile per qualcuno aderire ad un programma di farmaci o di fare una pianificazione finanziaria.


L'effetto negativo più grande è stato in quello che viene chiamato 'richiamo ritardato', che misura la capacità di una persona di ricordare qualcosa sentita qualche minuto prima. La ricerca neurologica collega i problemi in questo settore a un esordio precoce di demenza.

 

Perché è importante

Il declino cognitivo si riferisce alla difficoltà di una persona di ricordare, imparare cose nuove, concentrarsi o di prendere decisioni che riguardano la sua vita quotidiana. Anche se un certo declino cognitivo sembra essere un sottoprodotto inevitabile dell'invecchiamento, il declino più veloce può avere profonde conseguenze negative sulla propria vita.


Capire meglio le cause di questo ha conseguenze finanziarie potenti. Le abilità cognitive (i processi mentali di raccolta ed elaborazione di informazioni per risolvere i problemi, adattarsi a situazioni e imparare dalle esperienze) sono cruciali per il processo decisionale. Esse influenzano la capacità di un individuo di elaborare le informazioni e sono collegate a guadagni più elevati e a una migliore qualità della vita.


Andare in pensione presto, e lavorare meno o per niente, può generare grandi benefici, come stress ridotto, diete migliori e più sonno. Ma, come abbiamo scoperto, ha anche effetti negativi non intenzionali (come una minore attività sociale e meno tempo passato a sfidare la mente) che superavano di gran lunga gli aspetti positivi.


Mentre i programmi di pensionamento anticipato sono in genere introdotti per garantire il benessere degli adulti che invecchiano, la nostra ricerca suggerisce che devono essere progettati con attenzione per evitare conseguenze negative impreviste e significative.


Quando le persone considerano la pensione, dovrebbero pesare i benefici e gli aspetti negativi significativi di una improvvisa mancanza di attività mentale. Un buon modo per migliorare questi effetti è rimanere impegnato in attività sociali e continuare ad usare il cervello proprio come facevi quando stavi lavorando. In breve, abbiamo dimostrato che se riposi, arrugginisci.

 

Cosa non sappiamo ancora

Poiché stiamo usando i dati e un programma cinese, i meccanismi che inducono la pensione a provocare il declino cognitivo potrebbero essere specifici del contesto, e non valere necessariamente per le persone di altri paesi. Ad esempio, le differenze culturali o di altre politiche che possono fornire supporto alle persone in età avanzata, hanno la capacità di tamponare alcuni degli effetti negativi che vediamo nella Cina rurale, a causa dell'aumento dell'isolamento sociale e delle ridotte attività mentali.


Pertanto, non possiamo dire definitivamente che i risultati saranno validi per altri paesi. Stiamo cercando dati da programmi di pensionamento di altri paesi, come l'India, per vedere se gli effetti sono simili o diversi.

 

Come è fatta la ricerca

Un grande punto su cui è concentrato il laboratorio di ricerca economica che dirigo è capire meglio le cause e le conseguenze dei cambiamenti in quello che gli economisti chiamano 'capitale umano' (le abilità cognitive in particolare) nel contesto dei paesi in via di sviluppo.


La missione del nostro laboratorio è generare ricerca per informare le politiche economiche e dare agli individui dei paesi a basso reddito la forza per uscire dalla povertà. Uno dei principali modi per farlo è attraverso l'uso di studi randomizzati e controllati per misurare l'impatto di un particolare intervento, come sulla pensione anticipata o sull'accesso al microcredito, sugli esiti dell'istruzione, sulla produttività e sulle decisioni sanitarie.

 

 

 


Fonte: Plamen Nikolov, assistente professore di Economia alla Binghamton University e alla State University di New York

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.