Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto il percorso della neurodegenerazione dell'Alzheimer

Scoperto il percorso della neurodegenerazione dell'AlzheimerLe aree in azzurro (immagine a destra) sono la sovrapposizione tra la scansione PET (sinistra) e la risonanza magnetica (centro).

Gli scienziati del Neurological Institute and Hospital di Montreal (The Neuro) della McGill University hanno usato un approccio unico per monitorare la degenerazione cerebrale nel morbo di Alzheimer (MA), scoprendo un percorso attraverso il quale la degenerazione si diffonde da una regione all'altra.


Degli individui che erano nelle prime fasi del MA sono stati scansionati sia con la risonanza magnetica strutturale (sMRI) che con la tomografia ad emissione di positroni (PET). Gli scienziati erano interessati al modo in cui il MA influenza il proencefalo basale: una struttura cerebrale profonda che fornisce alla corteccia esterna l'acetilcolina, un neurotrasmettitore che è fondamentale per il mantenimento di una funzione cerebrale normale.


Hanno scoperto che mentre degenerano i neuroni colinergici nel proencefalo basale, lo stesso accade anche alle aree della corteccia che ricevono i loro input colinergici.


Sulla base di esami post mortem del tessuto cerebrale, sapevamo da tempo che i neuroni colinergici sono particolarmente vulnerabili alla degenerazione nel MA. Tuttavia, questo studio è tra i primi in cui gli scienziati sono riusciti a monitorare la degenerazione dei neuroni colinergici negli umani viventi.


"Una scoperta cruciale di questo studio è che i risultati delle scansioni sMRI corrispondono a quello che si vede sulle scansioni PET, nonostante il fatto che fornissero diversi tipi di misurazioni e fossero eseguite su pazienti diversi" ha affermato il Dr. Nathan Spreng, direttore del Laboratory of Brain and Cognition al Neuro. "La combinazione di PET con sMRI può quindi rappresentare un potente strumento per tracciare la progressione del MA nei pazienti viventi".


"Questo studio dimostra che le scansioni PET e sMRI potrebbero potenzialmente essere usate per diagnosticare il MA prima che compaiano sintomi cognitivi, offrendo ai medici una finestra di tempo migliore per lavorare sulla prevenzione", ha detto Taylor Schmitz, ricercatore nel laboratorio del Dr. Spreng e primo autore dello studio. "I farmaci che promuovono la consegna di acetilcolina a queste regioni corticali potrebbero essere un modo per prevenire la degenerazione".


I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Cell Reports il 3 luglio 2018. Schmitz afferma che vorrebbe dar seguito con uno studio più ampio di pazienti nelle fasi iniziali della malattia ed eseguire MRI e PET strutturali sugli stessi pazienti per confermare i risultati dello studio precedente.

 

 

 


Fonte: Montreal Neurological Institute and Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Taylor W. Schmitz, Marieke Mur, Meghmik Aghourian, Marc-Andre Bedard, R. Nathan Spreng. Longitudinal Alzheimer’s Degeneration Reflects the Spatial Topography of Cholinergic Basal Forebrain Projections. Cell Reports, Volume 24, Issue 1, p38–46, 3 July 2018 DOI: 10.1016/j.celrep.2018.06.001

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)