Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'attenzione ai primi segni di possibile demenza è cruciale per tutta la famiglia

Fare attenzione ai primi segni di possibile demenza è cruciale per tutta la famigliaCarla Wells, che ha conseguito un dottorato in infermieristica, discute la questione della demenza al Rotary Club di Corner Brook.

Dopo lo shock e l'incredulità di una diagnosi di demenza, è spesso dolorosamente chiaro ai famigliari che c'erano stati dei segnali di allarme.


Forse la mamma ha iniziato a mettere le chiavi o la borsa nel posto sbagliato o a portare gli occhiali un po' di più di quello che normalmente faceva. Forse papà, per qualche ragione, diventa più irritabile o paranoico del solito a proposito delle cose che accadono nel mondo. Forse in questi giorni uno di loro sembra aver perso interesse nel mantenere la casa meticolosamente in ordine, o si preoccupa meno del proprio aspetto personale.


Carla Wells è un'infermiera ed educatrice pluripremiata, con oltre 40 anni di esperienza nel trattare con persone anziane, le cui abilità cognitive hanno iniziato a scemare. Parlando della demenza al Rotary Club di Corner Brook, ha detto che sono questi cambiamenti poco appariscenti - e non solo - che devono cercare le famiglie quando i loro cari invecchiano.


"Si tratta di tenere un occhio furtivo su una famiglia o una persona, in termini di cambiamenti"
, ha detto. "Rivedi i sottili cambiamenti, e quindi ti rendi conto di averlo fatto per anni, senza che nessuno li notasse".


Con il rapido invecchiamento della popolazione, la questione della demenza nelle persone anziane dovrebbe diventare un problema più pressante per il sistema sanitario nel prossimo futuro.


Anche se se l'Alzheimer è forse la condizione neurodegenerativa cronica più nota, è solo una serie specifica di sintomi che rientra nella sindrome della demenza. La demenza può anche essere causata dal trauma di una ferita alla testa o da un ictus o da altre condizioni, come il Parkinson e altri disturbi cerebrali.


Alcune forme di demenza sono reversibili, come quelle causate da infezioni, farmaci, tumori cerebrali, carenze vitaminiche o addirittura costipazione, vista scarsa o difficoltà di udito.


Qualunque sia la forma di demenza, la Wells ha detto che è necessario un controllo medico completo per scoprire cosa sta succedendo. Se non è una forma reversibile di demenza, allora le famiglie devono considerare le misure per proteggere il loro caro e anche gli altri.


Spesso, una delle prime cose, e più difficili, è sospendere i privilegi di guida della persona con demenza progressiva. "È necessario, perché non vuoi che sia tuo figlio ad essere ucciso da tuo padre o tua madre, perché non sei intervenuto e li hai lasciati guidare", ha detto. "Sospendere la patente di guida di qualcuno dev'essere la cosa più difficile in cui abbia mai dovuto essere coinvolta".


È anche cruciale fare un piano per la salute e il futuro finanziario della persona. Preferibilmente prima che la malattia della persona sia progredita troppo e quando ha ancora le rotelle a posto, la famiglia dovrebbe disporre di una procura designata e di una direttiva sanitaria avanzata elaborata per il momento in cui la persona affetta da demenza non è in grado di fare scelte giudiziose.


La Wells, che attualmente ha un famigliare con demenza, ha detto che sa quanto può essere difficile affrontare tutti i problemi associati a questa diagnosi: "Una cosa è conoscere qualcosa in termini professionali, un'altra è vivere con quel qualcosa nella tua vita privata".


Un'altra decisione difficile arriva dopo che una persona con demenza è morta. Considerando che una diagnosi completa, anche per l'Alzheimer, non può essere confermata che dopo la morte, la Wells ha incoraggiato le famiglie a considerare di fare un'autopsia per determinare in modo più completo la natura della demenza del loro caro.


Ciò non solo aiuterebbe a migliorare la comprensione generale della demenza, ma, secondo lei, può anche indicare se c'erano fattori genetici che altri membri della famiglia dovrebbero conoscere. Ha detto che la sua famiglia ha già deciso di fare un'autopsia quando morirà il loro caro e non è solo per la curiosità di sapere quale era la condizione precisa: "Vogliamo solo essere informati e sapere se è qualcosa di cui dobbiamo preoccuparci".

 


Alcuni segni premonitori di demenza:

  • perdita di memoria che influisce sulle attività quotidiane (dimenticanza significativa e non solo scordare saltuariamente dove sono le chiavi);
  • difficoltà nell'eseguire compiti familiari (es.: scordare ricette familiari o come lavorare a maglia);
  • problemi con il linguaggio (es.: dimenticare parole o usare quelle sbagliate);
  • disorientamento nel tempo e nello spazio (es.: non rendersi conto della stagione);
  • giudizio compromesso (es.: quando si prendono grandi decisioni, guidare la macchina);
  • problemi con il pensiero astratto (perdere la capacità di seguire concetti astratti);
  • cambiamenti di umore o comportamento (es.: passare da calmi e gentili ad arrabbiati, irritabili, paranoici);
  • perdere l'iniziativa (es.: smettere di preoccuparsi dell'apparenza, dell'ordine della casa, delle cose di base della vita come lavarsi i denti).

 

Mantieni la salute del cervello:

  • evita il fumo e l'alcol;
  • sii fisicamente attiva/o;
  • segui i numeri vitali (peso corporeo, glicemia, colesterolo, pressione);
  • rimani in contatto, in una normale interazione sociale;
  • segui una dieta sana e ben bilanciata;
  • riduci lo stress inutile;
  • sfida il cervello facendo puzzle, giochi, impara una nuova lingua o uno strumento;
  • indossa un copricapo protettivo nelle attività che comportano il rischio di lesioni alla testa.

 

 

 


Fonte: Gary Kean in The Western Star (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.