Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'alluminio provoca nelle api una malattia simile all'Alzheimer

Un nuovo studio scientifico ha trovato quantità molto elevate di contaminazione da alluminio nelle api, sollevando la domanda se la disfunzione cognitiva indotta da alluminio sta avendo un ruolo nel declino delle popolazioni di bombus, insetti della famiglia delle api.


L'alluminio è la sostanza ecotossica più diffusa sulla Terra ed è già noto per essere responsabile della morte dei pesci nei laghi acidi, del declino delle foreste nei bacini acidificati e impoveriti di nutrienti, e della bassa produttività delle colture su terreni con solfato acido.


Ora, una collaborazione tra i professori Chris Exley (Keele University) e Dave Goulson (Università del Sussex) solleva interrogativi sul ruolo dell'alluminio nel declino del bombo.


Ricerche precedenti avevano suggerito che, quando le api cercano il nettare, non evitano attivamente il nettare che contiene alluminio. Ciò ha suggerito l'ipotesi di Exley e Goulson che le api forse stanno accumulando alluminio all'interno del loro ciclo di vita. I ricercatori della University of Sussex hanno raccolto esemplari di pupa nelle colonie di bombi che cercano cibo naturalmente e li hanno mandati alla Keele University, dove è stato determinato il loro contenuto di alluminio.


Le pupe sono risultate fortemente contaminate con alluminio: i contenuti individuali vanno da 13 a quasi 200 ppm. Le pupe più piccole avevano contenuti significativamente più elevati di alluminio. Per mettere questo contenuto di alluminio in alcuni contesti, un valore di 3 ppm sarebbe considerato come potenzialmente patologico nel tessuto cerebrale umano.


Seppure preliminari, questi dati hanno dimostrato il significativo accumulo di alluminio in almeno uno stadio del ciclo di vita dei bombi e suggeriscono la possibilità che un altro fattore di stress sta contribuendo al calo di tale popolazione.


Il professor Exley, una delle principali autorità sull'esposizione umana all'alluminio, della Keele University, ha detto: "E' ampiamente assodato che un certo numero di fattori interagenti è coinvolto nel declino delle api e di altri impollinatori; la mancanza di fiori, gli attacchi dei parassiti, e l'esposizione ai cocktail di pesticidi, per esempio".

"L'alluminio è una neurotossina nota che influenza il comportamento nei modelli animali di intossicazione da alluminio. Le api, naturalmente, fanno molto affidamento sulle funzioni cognitive nel loro comportamento di tutti i giorni e questi dati sollevano lo spettro intrigante che la disfunzione cognitiva indotta da alluminio abbia un ruolo nel declino della loro popolazione. Stiamo vedendo api con Alzheimer?".

 

 

 


Fonte: Keele University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Christopher Exley, Ellen Rotheray, David Goulson. Bumblebee Pupae Contain High Levels of Aluminium. PLOS ONE, 2015; 10 (6): e0127665 DOI: 10.1371/journal.pone.0127665

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.