Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer al rallentatore: una lotta su più fronti

Da uno studio italiano nuove speranze sulla possibilità di frenare la progressione della malattia.
Finora i risultati sono stati ottenuti soltanto in laboratorio, ma i ricercatori sperano di avviare quanto prima la sperimentazione sull' uomo.

Un farmaco già in commercio potrebbe risultare efficace per rallentare la demenza senile.

Un farmaco comunemente usato per evitare il rischio di trombosi, l' eparina a basso peso molecolare, potrebbe essere utilizzato con successo nella prevenzione dell' Alzheimer, la forma più comune di demenza nell' anziano.

Lo indica uno studio sperimentale eseguito nel ratto e i risultati sono stati così significativi da suggerire di proseguire i test sull' uomo. La sperimentazione è stata condotta da un gruppo di ricercatori coordinati da Luigi Bergamaschini dell' Unità di geriatria dell' ospedale Maggiore-Policlinico di Milano e da Maria Grazia De Simoni dell' Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

Alcuni topi "speciali" (modificati in modo da rappresentare un modello di studio per il morbo di Alzheimer) sono stati messi in trattamento con eparina e in essi è stato osservata una riduzione dei processi infiammatori e della deposizione di beta-amiloide, la sostanza che si accumula in maniera anomala nel cervello nel corso della malattia di Alzheimer.

I vantaggi

«Se ciò sarà confermato nell'uomo - anticipa il professor Carlo Vergani, direttore della cattedra di geriatria all' Università degli Studi di Milano - la somministrazione di questa eparina, potrebbe servire per prevenire la deposizione di amiloide nei soggetti predisposti alla malattia o per rallentarla nelle prime fasi».

Difficile, invece, dire che cosa succederà ai malati in cui la degenerazione è già avviata, perché in questo caso i neuroni responsabili della malattia sono già morti. «L' idea è stata casuale - chiarisce Maria Grazia De Simoni -. Siamo partiti dall' osservazione che pazienti sottoposti a lungo a terapie con effetti antinfiammatori non presentavano sintomi di demenza» . «Già in vitro - aggiunge Bergamaschini - l'eparina, legandosi alla beta-amiloide, riduceva le capacità neurotossiche e infiammatorie della stessa amiloide».

La ricerca

Quella dell' eparina a basso peso molecolare non è però l'unica nuova strada che stanno battendo i ricercatori per sconfiggere il morbo di Alzheimer.

Per esempio, un nuovo farmaco contro questa forma di demenza (una molecola che inibisce la deposizione di beta- amiloide nel cervello) ha superato la fase 2 di sperimentazione negli USA e Canada.

E Mike Tuszynski, dell' Università della California a San Diego, ha ottenuto risultati interessanti iniettando nel cervello di 8 pazienti affetti da malattia di Alzheimer fibrolasti ingegnerizzati per esprimere NGF (il fattore di crescita scoperto da Rita Levi Montalcini).

Per saperne di più sulle ultime novità della ricerca su questa patologia si può consultare il sito www.ard.it dell' Associazione ricerca sulle demenze dell'ospedale Sacco di Milano, dove si stanno conducendo ricerche in ambito genetico.

Il morbo di Alzheimer colpisce l' 1% delle persone tra i 60 e i 64 anni, percentuale che raddoppia ogni 5 anni di età dopo i 65, raggiungendo il 40% tra gli ultraottantenni. In temini assoluti, in Italia, mezzo milione di ultrasessantacinquenni soffre di Alzheimer con costi diretti e indiretti pari a 35-50 mila euro all' anno per paziente.

STRATEGIE

Per la cura della malattia di Alzheimer i ricercatori stanno battendo diverse strade. Tutte mirate a evitare l' accumulo nel cervello della proteina beta-amiloide.

Articolo di Edoardo Stucchi, Corriere della Sera, 16 maggio 2004, Archivio storico.

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.