Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer's Association annuncia la più grande sovvenzione per la ricerca mai concessa

L'Alzheimer's Association ha annunciato oggi l'assegnazione del suo più grande contributo alla ricerca di sempre (quasi $ 4,2 milioni di dollari in quattro anni) al Dominantly Inherited Alzheimer's Network–Therapeutic Trials Unit (DIAN-TTU), che ha sede alla Washington University School of Medicine di St. Louis.

Il finanziamento di ricerca consente al programma di andare avanti più rapidamente, con test su farmaci innovativi e biomarcatori nelle persone con Alzheimer genetico ad insorgenza precoce.


"L'Associazione confida che dal rapido lancio del DIAN-TTU, potremo accelerare la capacità della comunità scientifica di rispondere alla domanda se un intervento anticipato possa cambiare la traiettoria del processo di malattia e ritardare o arrestare l'Alzheimer"
, ha detto William Thies, Ph.D. responsabile medico e scientifico dell'Alzheimer's Association. "Questo progetto ha il potenziale per accelerare notevolmente il ritmo della scoperta di trattamenti e strategie di prevenzione per l'Alzheimer. Inoltre, siamo lieti che un eccezionale gruppo di donatori abbia risposto rapidamente alla richiesta dell'Associazione per il finanziamento fondamentale di questo progetto, poichè sono impegnati a fare investimenti strategici e di grande impatto nel campo della ricerca mondiale di Alzheimer".


La Dominantly Inherited Alzheimer's Network (DIAN) è una rete internazionale di 11 centri di ricerca istituiti nel 2008 con un finanziamento del National Institute on Aging per indagare sull'Alzheimer causato da rare mutazioni genetiche ereditarie dominanti. I figli di persone che portano una di queste mutazioni genetiche hanno una probabilità del 50% di ereditare la mutazione del gene, e quelli in questa categoria sono destinati a sviluppare la malattia. I portatori della mutazione hanno una versione di Alzheimer ad insorgenza precoce, i cui sintomi iniziano in genere nel tra i 30 e i 60 anni.


DIAN ha ora la rete più grande e più vasta di ricerca in tutto il mondo, che indaga sull'Alzheimer prevalentemente ereditato, e comprende strutture negli Stati Uniti, Regno Unito e Australia. DIAN è diretto da John C. Morris, MD, della School of Medicine alla Washington University, direttore del Knight Alzheimer's Disease Research Center dell'Università, ed ex membro del Comitato Scientifico Consultivo dell'Alzheimer's Association.


Alla International Conference 2011 dell'Alzheimer's Association, il team di DIAN ha riferito i dati provvisori di 150 partecipanti che dimostrano che, in questa popolazione,i cambiamenti chimici del cervello misurabili appaiono ben 20 anni prima del primo disturbo di memoria e di pensiero rilevabile. "Ciò significa che possiamo rilevare l'inizio della malattia almeno 10 anni, e forse anche 20 anni, prima dell'età che i loro genitori abbiano visto i sintomi del morbo e quando anche loro si aspettano di vederli", ha detto Morris.


In questo gruppo, l'anamnesi familiare prevede a quale età inizierà l'insorgenza dei sintomi, consentendo una finestra di trattamento durante il quale testare potenziali terapie. Secondo i ricercatori del DIAN, i risultati dimostrano la fattibilità e la speranza di eseguire studi di prevenzione di Alzheimer in questa popolazione speciale.

 

[Leggi il resto qui ... in Inglese]

 

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Alzheimer's Association

Pubblicato in Alzheimer's Reading Room il 20 Marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)