La saggezza popolare sostiene che il pettegolezzo e l'esclusione sociale sono sempre dannosi, minando la fiducia e il morale dei gruppi.
Ma la condivisione di questo tipo di «informazione reputazionale» potrebbe avere benefici per la società, secondo un nuovo studio pubblicato su Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science.
Robb Willer, professore associato di sociologia alla Stanford University, ha esplorato la natura di pettegolezzi e ostracismo in collaborazione con i co-autori Matthew Feinberg, ricercatore post-dottorato della Stanford, e Michael Schultz della University of California di Berkeley.
La loro ricerca dimostra che il pettegolezzo e l'ostracismo possono avere effetti positivi, essendo gli strumenti con cui i gruppi correggono i prepotenti, contrastano lo sfruttamento delle «persone gentili» e incoraggiano la cooperazione.
"I gruppi che permettono ai loro membri di spettegolare", ha detto Feinberg, "sostengono la cooperazione e scoraggiano l'egoismo, meglio di quelli che non lo fanno. E i gruppi vanno ancora meglio se possono spettegolare su, e ostracizzare, i membri inaffidabili. Anche se entrambi questi comportamenti possono essere usati impropriamente, i nostri risultati suggeriscono che essi hanno anche funzioni molto importanti per i gruppi e la società".
I ricercatori hanno diviso 216 partecipanti in gruppi, chiedendo loro di giocare un gioco che richiedeva scelte finanziarie che avrebbero potuto dare benefici ai loro rispettivi gruppi. I ricercatori di solito usano questo esercizio di beni pubblici per esaminare i dilemmi sociali, perché i singoli partecipanti traggono i maggiori benefici usando egoisticamente e senza regole il contributo di tutti gli altri, senza ottenere nulla per loro stessi.
Prima di passare al turno successivo con un nuovo gruppo, i partecipanti potevano spettegolare sui membri del gruppo precedente. I membri del gruppo successivo quindi ricevevano quelle informazioni e potevano decidere di escludere - ostracizzare - un partecipante sospetto dal gruppo prima di decidere le successive scelte finanziarie.
«Investire nel bene pubblico»
I ricercatori hanno scoperto che, quando le persone vengono a conoscenza del comportamento degli altri attraverso i pettegolezzi, usano queste informazioni per allinearsi con quelli che ritengono cooperativi. Coloro che si sono comportati egoisticamente possono poi essere esclusi dalle attività di gruppo sulla base del pettegolezzo prevalente. Questo fa il massimo interesse per il gruppo, perchè si sa che i tipi egoisti sfruttano le persone più cooperative per i propri guadagni.
"Eliminando i transfughi, gli individui più cooperativi possono investire più liberamente nel bene pubblico senza timore di essere sfruttati", notano i ricercatori.
Tuttavia, c'è una speranza per i naufraghi. Quando la gente sa che altri possono spettegolare su di loro - e sperimentano l'esclusione sociale derivante - tendono a imparare dall'esperienza e a riformulare il loro comportamento cooperando di più nel contesto dei gruppi futuri. Al contrario, i gruppi altamente anonimi, come molte bacheche di Internet, mancano della responsabilità e, quindi, consentono ai comportamenti antisociali di prosperare.
"Coloro che non modificano il loro comportamento, comportandosi egoisticamente nonostante il rischio di pettegolezzi e di ostracismo, tendono a essere presi di mira da altri membri del gruppo che si erano presi la briga di raccontare ai futuri membri del gruppo il comportamento inaffidabile della persona", ha detto Willer. "Questi gruppi futuri potrebbero quindi individuare ed escludere le persone più egoiste, assicurandosi di evitare di essere sfruttati".
La stessa minaccia di ostracismo spesso scoraggia l'egoismo nel gruppo. Anche le persone che erano state emarginate spesso contribuiscono in modo migliore quando tornano al gruppo. "L'esclusione li costringe a conformarsi al comportamento più cooperativo del resto del gruppo", hanno scritto i ricercatori.
Lo studio riflette ricerche precedenti che mostravano che, quando le persone sanno che altri possono parlare della loro reputazione, tendono a comportarsi più generosamente. Dove sono particolarmente forti le preoccupazioni sulla reputazione, la gente a volte si impegna nell'«altruismo competitivo», cercando di essere molto pro-sociale per evitare l'esclusione da un gruppo. Lo stesso sembra valere per coloro che ritornano dall'«esilio»; l'incentivo è cooperare piuttosto che rischiare più problemi.
"Nonostante le connotazioni negative, accoppiare la capacità di spettegolare e di ostracizzare gli individui indesiderabili nei gruppi, ha un forte effetto positivo sui livelli di cooperazione nei gruppi", ha detto Willer.
Implicazioni pratiche
Guardando avanti, Willer ed i suoi colleghi stanno conducendo esperimenti sul campo sul modo in cui la minaccia di pettegolezzi e di esclusione influenza il comportamento in situazioni del mondo reale; in uno studio, per esempio, stanno chiamando delle autofficine per dei preventivi, dove un gruppo di chiamanti attesta di essere composto da utenti attivi di Yelp, il servizio di recensione online che può creare o distruggere la reputazione.
Come sottolinea Willer, che lo si chiami pettegolezzo o «condivisione delle informazioni reputazionali", come fanno sociologi e psicologi, questo comportamento, insieme con l'ostracismo, sembra fondamentale alla natura umana.
Le persone passano informazioni su come gli altri si comportano nei luoghi di lavoro, nei gruppi di lavoro di studenti, nelle imprese e nelle coalizioni politiche, su Internet, nelle organizzazioni di volontariato e altre. Mentre gran parte di questo comportamento può essere indesiderato e dannoso, una gran parte di esso è fondamentale per scoraggiare l'egoismo e mantenere l'ordine sociale nei gruppi.
"Penso che si tratti di meccanismi che mantengono le persone su comportamenti onesti e generosi in molti ambienti e, quando il comportamento è del tutto anonimo, aiuta a spiegare quando non lo sono", ha detto Willer.
Fonte: Association for Psychological Science.
Riferimenti: M. Feinberg, R. Willer, M. Schultz. Gossip and Ostracism Promote Cooperation in Groups. Psychological Science, 2014; DOI: 10.1177/0956797613510184
Pubblicato in psychologicalscience.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |