Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo se lo Stato copre i costi e quali sono le condizioni per beneficiare di tale assistenza.  

Quando un familiare viene colpito dalla malattia di Alzheimer, spesso ci si trova di fronte a numerose sfide, tra cui la necessità di garantire una cura adeguata e una assistenza qualificata. In questa situazione, una delle domande più comuni riguarda il pagamento delle spese per la permanenza in una casa di cura. È possibile che lo Stato – tramite il Servizio Sanitario Nazionale – si faccia carico di tali costi? In questo articolo, esploreremo le regole e le condizioni in base alle quali lo Stato può sostenere le spese di un malato di Alzheimer in una casa di riposo. Lo faremo alla luce di una recente ordinanza della Cassazione [1] che spiega come muoversi in ipotesi del genere.

 

Chi paga le spese per la casa di cura per il malato di Alzheimer?

Di norma, quando un malato di Alzheimer viene ricoverato in una casa di cura, le prestazioni della struttura sono così suddivise: c’è una componente sanitaria che viene posta a carico del servizio sanitario nazionale (SSN) e c’è una componente alberghiero-assistenziale che invece finisce a carico del paziente e dei suoi familiari.

 

Quando lo Stato paga per il ricovero di un malato di Alzheimer in una casa di riposo?

La regola che abbiamo appena enunciato conosce però un’eccezione. Secondo la Cassazione, le spese del ricovero nella RSA sono integralmente a carico dello Stato quando la terapia e l’assistenza sono strettamente interconnesse. Se è necessario un piano terapeutico personalizzato per evitare che la malattia degeneri, mettendo a rischio la salute del paziente e di terzi, allora le prestazioni erogate dalla struttura (sia la componente sanitaria che quella alberghiero-assistenziale) non possono essere separate.

Poniamo il caso di Maria, affetta da Alzheimer in uno stadio avanzato. Il medico curante stabilisce che un piano terapeutico personalizzato, che prevede una costante assistenza e una sorveglianza medica, è indispensabile per la sua salute e sicurezza. In questa situazione, lo Stato potrebbe farsi carico delle spese per il ricovero di Maria in una casa di riposo.

Non rileva, dunque, che fosse stato concordato o comunque previsto, per quel singolo paziente, un piano terapeutico personalizzato e neppure rileva la corretta attuazione di detto piano in conformità con gli impegni assunti verso il paziente o i familiari al momento del ricovero. Rileva invece che quel piano terapeutico personalizzato fosse dovuto, e che quindi sussistesse la necessità, per il paziente, in relazione alla patologia della quale risultava affetto (morbo di Alzheimer), dello stato di evoluzione al momento del ricovero e della prevedibile evoluzione successiva della suddetta malattia, di un trattamento sanitario strettamente e inscindibilmente correlato con l’aspetto assistenziale perché volto, attraverso le cure, a rallentare l’evoluzione della malattia e a contenere la sua degenerazione, per gli stati più avanzati, in comportamenti autolesionistici o potenzialmente dannosi per i terzi.

 

Cosa succede se le prestazioni sanitarie e alberghiero-assistenziali possono essere separate?

Se, sulla base della storia sanitaria personale dell’ospite, le prestazioni sanitarie e alberghiero-assistenziali possono essere distinte, allora parte della retta può essere a carico del paziente. Ciò significa che il servizio sanitario nazionale non coprirà interamente i costi del ricovero, ma solo la parte riconducibile al piano terapeutico personalizzato.

Supponiamo che Giulio, affetto da Alzheimer in uno stadio iniziale, richieda solo un’assistenza generale e non necessiti di un piano terapeutico personalizzato. In questa situazione, la famiglia di Giulio potrebbe essere responsabile del pagamento di una quota della retta della casa di riposo.

 

Cosa dice la giurisprudenza?

La giurisprudenza si è spesso spesa in favore delle famiglie dei malati, ritenendo che le spese per le cure debbano essere integralmente sostenute dallo Stato. Lo ha detto, più volte, la Cassazione [2], ma anche i tribunali di merito come quelli di Verona [3] e di Milano [4]. Di tanto abbiamo già parlato in Alzheimer: il Ssn deve pagare ricovero e cure. Secondo la Suprema Corte, le rette di ricovero presso enti pubblici o case di cura convenzionate non devono essere sostenute dal paziente o dai suoi parenti, trattandosi di spese che devono essere poste a carico esclusivo del Servizio Sanitario Nazionale. 

 

 

 


Fonte: Angelo Greco in La Legge per Tutti

Riferimenti:

  1. Cass. ord. n. 13714/2023.
  2. Cass. Civ. sent. n. 4558 del 23.03.2012.
  3. Trib. Verona sent. n. 689 del 21.03.2016.
  4. Trib. Milano sent. n. 7020 del 5.06.2015.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.