Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto enzima che distrugge la comunicazione delle cellule nervose nell'Alzheimer


Nell'Alzheimer, la comunicazione tra le cellule nervose (qui in verde) è interrotta da una proteina aberrante denominata SNO-Cdk5. (Credit: Tomohiro Nakamura, Sanford-Burnham Medical Research Institute)p

L'Alzheimer è caratterizzato da proteine anomale che si attaccano insieme in piccoli grumi, interrompendo le funzioni cognitive (pensiero, apprendimento e memoria), per lo più composte da peptide beta-amiloide.

Una migliore comprensione di queste proteine, come si formano e come influenzano la funzione del cervello, potrà senza dubbio migliorare la diagnosi e il trattamento della malattia.

A tal fine, un gruppo di ricerca guidato da Stuart A. Lipton, MD, Ph.D, del Sanford-Burnham Medical Research Institute (Sanford-Burnham) hanno trovato che la distruzione delle sinapsi (le connessioni che mediano la comunicazione tra le cellule nervose) indotta dal beta-amiloide, è guidata da una modificazione chimica di un enzima chiamato Cdk5. Il team ha scoperto che questa forma alterata di Cdk5 (SNO-Cdk5) era prevalente nel cervello umano di Alzheimer, ma non nel cervello normale. Questi risultati, pubblicati online nella settimana del 15 agosto nei AProceedings of the National Academy of Sciences, suggeriscono che il SNO-Cdk5 potrebbe essere un obiettivo per lo sviluppo di nuove terapie della malattia di Alzheimer.

Il Cdk5 è un enzima noto per svolgere un ruolo nella normale sopravvivenza e migrazione neuronale. In questo studio, il Dott. Lipton e colleghi hanno scoperto che il peptide beta-amiloide, il segno distintivo dell'Alzheimer, scatena modifiche del Cdk5 con un processo chimico chiamato S-nitrosilazione. In questa reazione, l'ossido nitrico (NO) si attacca all'enzima, producendo SNO-Cdk5 e interrompendo la sua normale attività.

"Dopo che il NO si è attaccato al Cdk5, salta poi come una 'patata bollente' a un'altra proteina chiamata Drp1, interrompendone la funzione e frammentando i mitocondri, la centrale energetica delle cellule nervose. Quando i mitocondri sono danneggiati, le sinapsi, che normalmente richiedono molta energia per la loro funzione, vengono distrutte. Questo scenario interrompe la comunicazione tra le cellule nervose, e quindi la memoria e le capacità cognitive nell'Alzheimer", ha detto il Dott. Lipton, professore e direttore del Centro Del E. Webb Neuroscience, Aging and Stem Cell Research della Sanford-Burnham. Il dottor Lipton è anche un neurologo che vede pazienti con Alzheimer nella sua pratica clinica, ed è accreditato per la caratterizzazione e lo sviluppo della memantina (Namenda ®), l'ultimo farmaco approvato dalla FDA per l'Alzheimer.

In questo studio, il Cdk5 dimostra di svolgere una nuova funzione non nota in precedenza: la possibilità di trasferire NO da una proteina all'altra. Fino ad ora, il Cdk5 era conosciuto solo per l'influenza della funzione di altre proteine attaccandole ai gruppi di fosfato in un processo noto come fosforilazione. Il nuovo studio mostra che l'aggiunta di NO manda il Cdk5 in super azione e gli permette anche di S-nitrosylatare altre proteine, in questo caso la Drp1, sui mitocondri. In particolare, il trasferimento di NO dal SNO-Cdk5 alla Drp1 scatena una perdita di sinapsi, la parte di cellula nervosa che trasmette i segnali elettrochimici ad altre cellule nervose. La perdita di sinapsi è nota per essere correlata al grado di declino cognitivo nell'Alzheimer.

Portando lo studio un ulteriore passo avanti, il team ha confrontato i livelli di SNO-Cdk5 nel tessuto cerebrale di soggetti sani e di pazienti affetti da Alzheimer. Il SNO-Cdk5 era drasticamente più elevato nel cervello umano con Alzheimer. "I nostri esperimenti fatti utilizzando tessuti umani di cervello di pazienti con Alzheimer danno a questo dato una chiara rilevanza clinica", ha detto il Dott. Lipton. "Il SNO-Cdk5 potrebbe fornire un nuovo bersaglio per il trattamento di questa malattia devastante".

Ben 5,3 milioni di americani vivono con l'Alzheimer, attualmente la settima causa di morte negli Stati Uniti. Questo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health (NIH). Co-autori: Jing Qu, Tomohiro Nakamura, Gang Cao, Emily A. Holland, Scott R. McKercher, e Stuart A. Lipton, tutti della Sanford-Burnham a La Jolla, in California.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 


Fonte: Materiale del Sanford-Burnham Medical Research Institute, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: Jing Qu, Tomohiro Nakamura, Gang Cao, Emily A. Holland, Scott R. McKercher, and Stuart A. Lipton. S-Nitrosylation activates Cdk5 and contributes to synaptic spine loss induced by β-amyloid peptide. Proceedings of the National Academy of Sciences, August 15, 2011 DOI: 10.1073/pnas.1105172108.

Pubblicato in ScienceDaily il 16 Ago 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.