La memoria non è un singolo processo, ma è costituito da diversi sotto-processi che si basano su diverse aree del cervello. La memoria episodica, la capacità di ricordare eventi particolari come ad esempio quello che hai fatto ieri, è nota per essere vulnerabile ai danni cerebrali che coinvolgono l'ippocampo.
La domanda è: cosa succede quando i danni all'ippocampo avvengono molto presto nella vita?
In un caso di studio pubblicato nel numero di settembre 2011 di Cortex Elsevier, neuropsicologi clinici hanno riportato che un bambino può svilupparsi normalmente, nonostante gravi danni all'ippocampo derivati dalla mancanza di ossigeno nei primi giorni di vita. Questo supporta la teoria che i diversi aspetti della memoria contano su aree distinte del cervello.
La Dssa Claire Bindschaedler e la Dssa Claire Peter-Favre dall'unità di Neuropsicologia del Policlinico universitario di Losanna in Svizzera, insieme ai loro colleghi Prof. Philippe Maeder, Dott. Teresa Hirsbrunner e Prof. Stephanie Clarke, hanno studiato il caso di un paziente conosciuto come VJ, uno dei pochi casi di amnesia di sviluppo riportato nella letteratura scientifica. Ripetuti test neuropsicologici hanno dimostrato che VJ non riesce a ricordare di avere sentito la lettura di una storia o vedere una foto mezz'ora prima, o almeno si ricorda poco. Allo stesso tempo però, VJ fa bene nei test di cultura generale, chiamata anche memoria semantica. Infatti, quando è testato regolarmente per la sua infanzia e l'adolescenza, VJ si è sviluppato con la stessa velocità degli altri bambini in aree di cultura generale e intelligenza generale.
Analizzando scansioni MRI del cervello di VJ, il dottor Philippe Maeder ha trovato una atrofia (deperimento del tessuto cerebrale) molto grave nell'ippocampo, mentre l'area adiacente del cervello, nota come corteccia peririnale, è stata relativamente risparmiata da danni. Quest'ultima area si ipotizza essere importante per l'acquisizione della memoria semantica. Questi risultati danno supporto all'idea che la memoria episodica (ma non la memoria semantica) dipende dall'ippocampo.
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Fonte: Materiale della Elsevier, via AlphaGalileo.
Riferimento: Claire Bindschaedler, Claire Peter-Favre, Philippe Maeder, Thérèse Hirsbrunner, Stephanie Clarke. Growing up with bilateral hippocampal atrophy: From childhood to teenage. Cortex, 2011; 47 (8): 931 DOI: 10.1016/j.cortex.2010.09.005.
Pubblicato in ScienceDaily il 15 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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