Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Intelligenza artificiale rivela farmaci correnti che possono aiutare a combattere l'Alzheimer

Per il morbo di Alzheimer (MA) sono disperatamente necessari nuovi trattamenti, ma numerosi studi clinici su farmaci sperimentali non hanno generato opzioni promettenti. Ora una squadra del Massachusetts General Hospital (MGH) e della Harvard Medical School (HMS) ha sviluppato un metodo di intelligenza artificiale per selezionare farmaci attualmente disponibili come possibili trattamenti per il MA.


Il metodo potrebbe rappresentare un modo rapido ed economico per riadattare le terapie esistenti in nuovi trattamenti per questa condizione neurodegenerativa progressiva e debilitante. È importante sottolineare che potrebbe anche aiutare a rivelare nuovi obiettivi inesplorati per terapia, indicando possibili meccanismi di azione del farmaco.


"Riproporre farmaci approvati dalla FDA per il MA è un'idea attraente che può aiutare ad accelerare l'arrivo di un trattamento efficace, ma sfortunatamente, anche per i farmaci già approvati, gli studi clinici richiedono risorse sostanziali, rendendo impossibile valutare ogni farmaco nei pazienti con MA", spiega Artem Sokolov PhD, direttore di Informatica e Modellazione dell'HMS. "Abbiamo quindi costruito una struttura per dare la priorità ai farmaci, aiutando gli studi clinici a concentrarsi su quelli più promettenti".


In un articolo pubblicato su Nature Communications, Sokolov e i suoi colleghi descrivono la loro struttura, chiamata DRIAD (Drug Repurposing In Alzheimer’s Disease, riproposizione di farmaci per l'Alzheimer), che si basa sull'apprendimento automatico, un ramo dell'intelligenza artificiale in cui i sistemi sono 'addestrati' su grandi quantità di dati, 'imparare' a identificare i modelli rivelatori e migliorare il processo decisionale di ricercatori e medici.


La DRIAD funziona misurando ciò che accade alle cellule neurali del cervello umano quando sono trattate con un farmaco. Il metodo determina quindi se le modifiche indotte da un farmaco sono correlate con i marcatori molecolari di gravità della malattia. L'approccio ha anche permesso ai ricercatori di identificare i farmaci che avevano effetti protettivi o dannosi sulle cellule cerebrali.


"Ci avviciniamo anche alla direzionalità di tali correlazioni, contribuendo a identificare e filtrare farmaci neurotossici che accelerano la morte neuronale invece di impedirla", afferma il primo autore Steve Rodriguez PhD, ricercatore del Dipartimento di Neurologia del MGH e istruttore all'HMS.


La DRIAD consente inoltre ai ricercatori di esaminare quali proteine ​​sono puntate dai farmaci più promettenti e se ci sono tendenze comuni tra gli obiettivi, un approccio progettato da Clemens Hug PhD, associato di ricerca nel laboratorio dei sistemi di farmacologia e primo coautore.


Il team ha applicato il metodo di selezione a 80 farmaci approvati dalla FDA e clinicamente testati per una vasta gamma di condizioni. L'analisi ha prodotto una lista classificata di candidati, dalla quale sono emersi come i migliori contendenti diversi farmaci antinfiammatori usati per trattare l'artrite reumatoide e i tumori del sangue.


Questi farmaci appartengono a una classe chiamata 'inibitori di kinasi Janus'. I farmaci funzionano bloccando l'azione delle proteine pro-infiammatorie ​​kinasi Janus, sospettate di avere un ruolo nel MA e note per il loro ruolo nelle condizioni autoimmuni. Le analisi del team hanno anche indicato altri potenziali obiettivi di trattamento per ulteriori indagini.


Mark Albers MD/PhD, studioso riconosciuto e direttore associato del Massachusetts Center for Alzheimer Therapeutic Science del MGH e membro di facoltà del Laboratory of Systems Pharmacology all'HMS, afferma:

"Siamo entusiasti di condividere questi risultati con le comunità di ricerca accademiche e farmaceutiche. La nostra speranza è che un'ulteriore convalida da parte di altri ricercatori possa affinare la prioritizzazione di questi farmaci per l'indagine clinica".


Uno di questi farmaci, il baraticib, sarà studiato da Albers in uno studio clinico per i pazienti con disturbi cognitivi soggettivi, lieve deterioramento cognitivo e MA, che sarà lanciato a breve all'MGH di Boston e a Fort Lauderdale, in Florida.


"Inoltre, la convalida indipendente degli obiettivi dei farmaci candidati potrebbe fornire nuove intuizioni sui meccanismi dietro il MA e portare a nuove terapie"
, afferma Albers.

 

 

 


Fonte: Massachusetts General Hospital (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Steve Rodriguez, Clemens Hug, Petar Todorov, Nienke Moret, Sarah Boswell, Kyle Evans, George Zhou, Nathan Johnson, Bradley Hyman, Peter Sorger, Mark Albers, Artem Sokolov. Machine learning identifies candidates for drug repurposing in Alzheimer’s disease. Nature Communications, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)