Una ricerca condotta in Scozia e Stati Uniti ha stabilito un legame tra una singola ferita alla testa e la demenza. Lo studio è stato fatto da ricercatori del Southern General Hospital di Glasgow e dall'Università della Pennsylvania.
Si pensa che sia il primo a trovare una anormalità fisica nei tessuti cerebrali di persone che hanno avuto lesioni alla testa.
Lo studio suggerisce che una lesione cerebrale può innescare un processo in cui è danneggiato il cervello in altri modi. |
Una connessione era stata precedentemente stabilita tra la demenza e gli sport che coinvolgono i colpi ripetuti alla testa: pre esempio boxe e calcio. Ulteriori studi hanno inoltre dimostrato un collegamento simile con persone che hanno avuto altri tipi di trauma cranico.
Il dottor William Stewart, che ha guidato il gruppo di Glasgow, ha dichiarato: "Sappiamo da studi clinici che c'è un legame tra una ferita alla testa e lo sviluppo della demenza, e quello che ci interessa è cercare di capire cosa potrebbe accadere nel cervello di questi pazienti".
Anormalità nel cervello
I ricercatori hanno esaminato il tessuto cerebrale di 39 persone che avevano recuperato da una lesione cerebrale, e di 39 persone che non avevano mai avuto una lesione cerebrale. Hanno trovato anomalie in un terzo di coloro che avevano avuto un trauma cranico.
Il Dr Stewart ha detto: "La cosa davvero notevole e che causa molta eccitazione, è che i pazienti che avevano avuto una lesione alla testa avevano un numero abbastanza grande di proteine - o anomalie - nel loro cervello. Questo è molto simile a quello che avremmo visto nei pazienti più anziani e, in particolare, nelle persone con Alzheimer, ma questi pazienti avevano tra 40 e 50 anni e l'unica cosa che li caratterizzava dal gruppo di controllo era che avevano avuto un lesioni al capo".
Più di 150.000 persone in Gran Bretagna subiscono una ferita alla testa ogni anno. Questo studio suggerisce che una lesione cerebrale può innescare un processo in cui è danneggiato il cervello in altri modi. Il dottor Stewart si augura che ciò porterà ad ulteriori ricerche che potrebbero rivelare come e perché si sviluppa la demenza. Ha spiegato: "Parte della sfida nella demenza è che una gran parte del lavoro che facciamo è con le persone che già ce l'hanno. Quello che non capiamo è come si arriva a questo stadio e quello che scatena il processo nel loro cervello. Quello che potremmo essere in grado di fare è studiare i pazienti dopo un infortunio alla testa e capire cosa sta succedendo dentro la loro testa".
Si spera che capire di più su questo processo potrebbe portare a nuovi e migliori trattamenti per la demenza.
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Pubblicato in BBC News il 21 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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