Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché più donne hanno l'Alzheimer degli uomini? Non è solo perché vivono più a lungo

Le donne di mezza età sono più propense degli uomini ad avere cambiamenti nel cervello legati al morbo di Alzheimer (MA), come rilevato dalle scansioni, anche quando non ci sono differenze di pensiero e di memoria. Questo può essere associato a cambiamenti ormonali dovuti alla menopausa, in particolare alla perdita di estrogeni, secondo uno studio pubblicato il 24 giugno 2020 online su Neurology®.


“Circa due terzi delle persone che vivono con MA sono donne, e in generale si pensa che dipenda dal fatto che le donne tendono a vivere più a lungo”, ha detto l'autrice senior dello studio Lisa Mosconi PhD, della Weill Cornell Medicine di New York. “I nostri risultati suggeriscono che i fattori ormonali possono prevedere chi avrà cambiamenti nel cervello. E mostrano variazioni nelle caratteristiche delle scansioni del cervello (biomarcatori) che suggeriscono che lo stato di menopausa può essere il miglior predittore dei cambiamenti del cervello relativi al MA nelle donne”.


Lo studio ha coinvolto 85 donne e 36 uomini con un'età media di 52 anni che non avevano deterioramento cognitivo. Gli uomini e le donne avevano punteggi simili nei test di pensiero e memoria, nelle misurazioni (come la pressione arteriosa) e nella storia familiare di MA. I partecipanti si sono sottoposti alla tomografia ad emissione di positroni per vedere se avevano placche di amiloide-beta (Aβ) nel cervello, un biomarcatore associato al MA. Hanno avuto anche scansioni cerebrali dettagliate a risonanza magnetica.


I ricercatori hanno confrontato donne e uomini in quattro settori chiave della salute del cervello, per valutare il rischio di avere biomarcatori di MA: volumi di materia grigia e bianca nel cervello, livelli di placche Aβ e velocità con cui il cervello metabolizza il glucosio, una indicazione di attività cerebrale.


Le donne hanno ottenuto punteggi peggiori su tutte e quattro le misurazioni. In media, le donne avevano il 30% in più di placche Aβ nel cervello, e il 22% in meno di metabolismo del glucosio di quello degli uomini. Nella misurazione del volume medio della materia grigia, le donne avevano 0,73 centimetri cubici (cm3) e gli uomini 0,8 cm3, una differenza dell'11%. Per il volume medio della materia bianca, le donne avevano 0,74 cm3 rispetto a 0,82 cm3 degli uomini, ancora l'11% in meno.


“I nostri risultati suggeriscono che le donne di mezza età possono avere un rischio più alto della malattia, forse a causa dei livelli più bassi di ormoni estrogeni durante e dopo la menopausa”, ha detto la Mosconi. “Anche se sono probabilmente coinvolti tutti gli ormoni sessuali, i nostri risultati suggeriscono che le riduzioni degli estrogeni sono coinvolti nelle anomalie dei biomarcatori di MA nelle donne che abbiamo osservato. Il modello di perdita di materia grigia in particolare mostra una sovrapposizione anatomica con la rete di estrogeni del cervello”.


La Mosconi ha detto che un limite dello studio è che hanno partecipato solo persone di mezza età, sane e senza malattie gravi del cervello o cardiovascolari. Sono necessari studi più ampi per seguire i partecipanti per un periodo di tempo.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Aneela Rahman, Eva Schelbaum, Katherine Hoffman, Ivan Diaz, Hollie Hristov, Randolph Andrews, Steven Jett, Hande Jackson, Andrea Lee, Harini Sarva, Silky Pahlajani, Dawn Matthews, Jonathan Dyke, Mony de Leon, Richard Isaacson, Roberta Brinton, Lisa Mosconi. Sex-driven modifiers of Alzheimer risk. A multimodality brain imaging study. Neurology, 24 June 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.