Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppate sonde per fare nuova luce sulle cause dell'Alzheimer

Ruthenium based complex tracking formation of abeta aggregatesUna sonda a base di rutenio in grado di monitorare la formazione degli aggregati di peptide amiloide-beta solubile implicati nell'insorgenza dell'Alzheimer. Foto di Jeff FitlowRicercatori della Rice University hanno trovato un modo per monitorare la formazione di aggregati del peptide amiloide-beta solubile implicati nell'insorgenza del morbo di Alzheimer (MA).


Il laboratorio di Angelo Martí alla Rice riferisce lo sviluppo di un complesso fluorescente a base di rutenio che si lega al peptidi solubili e oligomerici di amiloide-beta. Come i peptidi si uniscono per formare le grandi biomolecole detti oligomeri, gli additivi fluorescenti si legano e li marcano.


Ciò consentirà ai ricercatori di monitorare facilmente i progressi ed i movimenti degli aggregati, man mano che crescono nel corso del tempo. I dettagli del lavoro sono pubblicati sul Journal of American Chemical Society.


Le placche amiloidi sono da tempo sospettate di essere la causa principale del MA, ma studi recenti suggeriscono che gli oligomeri - molecole fluttuanti con unità ripetute del peptide - fanno molti più danni.


“C'è una visione nel campo che gli oligomeri solubili sono la causa principale della degenerazione neuronale, perché questi oligomeri sono tossici per i neuroni”, ha detto Martí, professore associato di chimica, bioingegneria, scienza dei materiali e nanoingegneria. “Questi oligomeri sono sicuramente associati con la patologia del MA, così c'è la necessità di strumenti che ci aiutano a studiarli”.


Ha detto che gli oligomeri sono “praticamente invisibili” ai coloranti Thioflavin T usati di solito per etichettare le fibrille amiloidi in studi di laboratorio. I complessi di rutenio risolvono il problema. I complessi sfruttano l'anisotropia di fluorescenza, in cui la risposta fluorescente è polarizzata, brillando di più in alcune direzioni rispetto ad altre.


“E 'una tecnica molto antica collegata alla rotazione delle molecole”
, ha detto Martí. “Quando la molecola è in soluzione, si muove ed è in costante rotazione. Quando è molto piccola, ruota molto veloce e l'anisotropia è quasi a zero. Ma quando la stessa sonda si lega ad una grande macromolecola, ruota più lentamente. È così che capiamo di avere oligomeri, e quindi siamo in grado di monitorare la loro crescita e propagazione”.


Le prove di laboratorio hanno dimostrato che gli oligomeri si formano in soluzione a diverse temperature su più ore. Martí ha osservato che le soluzioni fredde rallentano il processo, ma alla temperatura corporea, gli oligomeri si formano “molto velocemente e in grandi quantità. La velocità con cui si formano a temperature fisiologiche è notevole”.


Il laboratorio della Rice ha usato le sue sonde anche per vedere in tempo reale come sono colpite le cellule di neuroblastoma quando ricevono iniezioni di peptidi di amiloide-beta. Hanno rilevato che solo il 60% delle cellule iniettate con oligomeri mantenevano la stessa vitalità, mentre quelle trattate con fibrille amiloidi e monomeri si agitavano circa l'80% in più, suggerendo che gli oligomeri sono realmente tossici, secondo Martí.


Per ora, ha detto, le sonde di rutenio sono pensate solo per il laboratorio. “Sarà difficile usarle nel cervello, perché c'è troppa dispersione di luce”, ha detto Martí. “Sono fatte per trarre vantaggio dalla luce polarizzata, e la dispersione la rallenterebbe. Ma come strumento di laboratorio, permetteranno ai ricercatori di tutto il mondo di testare gli effetti di altre molecole sul tasso di formazione di oligomeri, e questo è un fatto importante. Possono vedere rapidamente se un farmaco ritarda o interrompe la formazione di oligomeri”.

 

 

 


Fonte: Rice University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Bo Jiang, Amir Aliyan, Nathan P. Cook, Andrea Augustine, Ghibom Bhak, Rodrigo Maldonado, Ashleigh D. Smith McWilliams, Erick M. Flores, Nicolas Mendez, Mohammad Shahnawaz, Fernando J. Godoy, Javier Montenegro, Ines Moreno-Gonzalez, Angel A. Martì. Monitoring the Formation of Amyloid Oligomers Using Photoluminescence Anisotropy. Journal of the American Chemical Society, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)