Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sintomi di depressione nell'Alzheimer possibili segnali di declino cognitivo

Sempre più spesso, la ricerca sul morbo di Alzheimer (MA) si concentra sullo stadio preclinico, quando le persone hanno evidenze biologiche di MA ma no sintomi, o solo minimi, e quando gli interventi potrebbero avere il potenziale di prevenire il futuro declino degli anziani.


I ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) hanno fatto nuova e importante luce su quest'area, riferendo, con uno studio pubblicato su JAMA Network Open, che i sintomi della depressione nei soggetti anziani cognitivamente sani, insieme all'amiloide cerebrale (un marcatore biologico del MA), potrebbero innescare cambiamenti nella memoria e nel pensiero, nel tempo.


"La nostra ricerca ha scoperto che anche livelli modesti di deposizione di amiloide cerebrale possono influire sulla relazione tra i sintomi della depressione e le capacità cognitive", afferma Jennifer Gatchel MD/PhD, della divisione di psichiatria geriatrica e prima autrice dello studio. "Ciò solleva la possibilità che i sintomi della depressione possano essere obiettivi negli studi clinici volti a ritardare la progressione del MA. Sono necessarie ulteriori ricerche in questo settore”.


Ricerche precedenti hanno mostrato un'associazione tra depressione e deficit cognitivi negli anziani. Lo studio MGH, tuttavia, è tra i primi a rivelare che questa associazione è influenzata dalla presenza di amiloide corticale negli anziani senza deterioramento, anche quando i sintomi della depressione sono da lievi a moderati.


I dati sono stati raccolti dai ricercatori per un periodo di sette anni su 276 anziani residenti in comunità, tutti partecipanti all'Harvard Aging Brain Study (HABS). Hanno scoperto un legame significativo tra il peggioramento dei sintomi della depressione e il declino della cognizione nell'arco di 2-7 anni, influenzato dalla patologia del MA, misurata da scansioni PET dell'amiloide cerebrale.


"I nostri risultati mostrano che, negli anziani sani, i sintomi della depressione insieme all'amiloide cerebrale possono essere associati a cambiamenti precoci nella memoria e nel pensiero", spiega la Gatchel. “I sintomi della depressione stessi possono essere tra i primi cambiamenti nelle fasi precliniche delle sindromi da demenza. Altrettanto importante, queste fasi rappresentano una finestra clinica di opportunità per monitorare attentamente gli individui a rischio e per introdurre potenzialmente interventi per prevenire o rallentare il declino cognitivo".


I ricercatori del MGH hanno anche appreso dal loro ampio lavoro che non tutti gli anziani con sintomi di depressione e amiloide corticale sperimentano una cognizione declinante. Altri fattori di rischio studiati dagli autori che potrebbero modificare la relazione tra depressione e cognizione includono il metabolismo cerebrale e il volume dell'ippocampo, la parte del cervello associata all'apprendimento e alla formazione di nuovi ricordi. Gli autori osservano che possono essere coinvolti, e devono essere studiati, anche altri meccanismi, come la neurodegenerazione mediata da tau, l'ipertensione, l'ipercortisolemia e l'infiammazione.


"Questi risultati sottolineano il fatto che i sintomi della depressione sono multifattoriali e possono effettivamente funzionare in sinergia con i processi amiloidi e correlati per influenzare la cognizione degli anziani nel tempo", osserva la Gatchel. "Questa è un'area che continueremo a studiare attivamente".

 

 

 


Fonte: Massachusetts General Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jennifer R. Gatchel, Jennifer S. Rabin, Rachel F. Buckley, Joseph J. Locascio, Yakeel T. Quiroz, Hyun-Sik Yang, Patrizia Vannini, Rebecca E. Amariglio, Dorene M. Rentz, Michael Properzi, Nancy J. Donovan, Deborah Blacker, Keith A. Johnson, Reisa A. Sperling, Gad A. Marshall. Longitudinal Association of Depression Symptoms With Cognition and Cortical Amyloid Among Community-Dwelling Older Adults. JAMA Network Open, 9 Aug 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.