Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il chip elettronico che crea 'ricordi' è un passo verso il cervello bionico

electronic chip that makes memories

Quale modo migliore di costruire chip di computer più intelligenti che imitare il computer più perfetto della natura: il cervello umano? Archiviare, cancellare ed elaborare le informazioni è cruciale per l'informatica e il cervello lo fa in modo estremamente efficiente.


Il nostro nuovo chip elettronico usa la luce per creare e modificare i ricordi, avvicinandoci all'intelligenza artificiale (AI) che può replicare la sofisticazione del cervello umano. Per sviluppare questo dispositivo, abbiamo tratto ispirazione da una nuova tecnica chiamata optogenetica, cercando di riprodurre il modo in cui il cervello memorizza (e perde) le informazioni.


L'optogenetica comporta l'uso della luce per controllare le cellule nei tessuti viventi, di solito le cellule nervose (neuroni). Questa area della scienza ci permette di addentrarci nel sistema elettrico del corpo con incredibile precisione, usando la luce per manipolare i neuroni in modo che possano essere accesi o spenti.

 

 

Usare la luce per creare ricordi

Le connessioni neurali nel cervello avvengono attraverso impulsi elettrici. Quando minuscoli picchi di energia raggiungono una certa soglia di tensione, i neuroni si collegano tra loro e tu inizi a creare un ricordo. Il nostro nuovo chip, i cui dettagli sono pubblicati nelle riviste Small and Advanced Functional Materials, ha lo scopo di fare la stessa cosa usando l'elettronica.


È basato su un materiale ultrasottile che modifica la resistenza elettrica in risposta a diverse lunghezze d'onda della luce. Ciò gli consente di imitare il modo in cui i neuroni lavorano per archiviare e cancellare le informazioni nel cervello. Ciò significa che possiamo simulare i meccanismi interni del cervello semplicemente inviando colori diversi sul nostro chip.


Abbiamo anche dimostrato che il chip può elaborare le informazioni di base, con semplici operazioni logiche in cui diversi input sono combinati per produrre un particolare output. Questo fa nascere l'ennesima scatola per funzionalità di tipo cerebrale.

 

 

Come funziona il chip

Facendo brillare una luce sul chip, si genera una corrente elettrica nel materiale sensibile alla luce del chip. Passando da un colore all'altro, la corrente inverte la direzione da positiva a negativa. Questo interruttore direzionale equivale al legame e alla rottura delle connessioni tra i neuroni nel cervello, un meccanismo che consente ai neuroni di connettersi (e formare nuovi ricordi) o disconnettersi (e dimenticarli).


Nell'optogenetica, la modifica dei neuroni indotta dalla luce li fa accendere o spegnere, abilitando o inibendo le connessioni al neurone successivo della catena. Questo processo basato sulla luce è ciò che il nostro chip può imitare.


Per sviluppare la tecnologia, abbiamo usato un materiale chiamato fosforo nero, con una struttura molecolare leggermente deformata a causa della mancanza di atomi. Difetti come questo sono generalmente visti come un problema per l'elettronica, ma li abbiamo sfruttati a nostro vantaggio. I difetti ci permettono di manipolare il comportamento del materiale, per imitare sia le connessioni che le disconnessioni neurali, a seconda della lunghezza d'onda della luce che splende su di esso.

 

 

Pensare al dopo

Il nostro nuovo chip ci porta più avanti nel percorso verso un uso del computer basato sulla luce, veloce, efficiente e sicuro. Ci fa fare anche un passo importante verso la creazione di un cervello bionico che può imparare dal suo ambiente proprio come facciamo noi.


Essere in grado di replicare il comportamento neurale su un chip elettronico offre anche entusiasmanti percorsi di ricerca per capire meglio il cervello e come è affetto da disturbi che interrompono le connessioni neurali, come il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza.


Il cervello umano è costituito da miliardi di neuroni connessi in reti. Comunicano tra loro usando una sequenza di segnali elettrici per esprimere comportamenti diversi, come apprendere attraverso gli organi sensoriali o elaborare processi più complicati come le emozioni e la memoria. Qualsiasi interruzione di queste sequenze di segnalazione può portare a una perdita di queste connessioni neurali vitali, causando potenzialmente perdita di memoria e demenza.


Curare questi disturbi richiederebbe di identificare i neuroni difettosi e ripristinare la loro routine di segnalazione, senza influenzare il funzionamento di altri neuroni nella rete. Quindi, con un modello computerizzato del cervello, i neuroscienziati sarebbero in grado di simulare le funzioni e le anomalie cerebrali e di lavorare verso le cure, senza la necessità di sottoporre i soggetti a test.


La tecnologia potrebbe anche essere incorporata nell'elettronica indossabile, nelle protesi bioniche o nei gadget intelligenti intrisi di intelligenza artificiale.


Ma ci sono ancora diversi ostacoli da superare prima che questa tecnologia possa essere commercializzata. E, inutile dire, abbiamo ancora una lunga strada da percorrere per costruire una rete grande e complessa come un cervello umano, o anche un segmento di esso, che possa essere utile ai neuroscienziati.


Ma alla fine speriamo che questa tecnologia possa interfacciarsi con i tessuti viventi, dando vita a dispositivi bionici come gli impianti retinici. La retina umana contiene cellule sensibili a diverse lunghezze d'onda della luce, generando un segnale che il cervello interpreta come colori diversi. Poiché anche il nostro chip risponde in modo diverso a diverse lunghezze d'onda, potrebbe potenzialmente un giorno essere usato per realizzare retine artificiali.

 

 

 


Fonte: Sumeet Walia e Taimur Ahmed, RMIT University in The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • Taimur Ahmed, Sruthi Kuriakose, Edwin L. H. Mayes, Rajesh Ramanathan, Vipul Bansal, Madhu Bhaskaran, Sharath Sriram, Sumeet Walia. Optically Stimulated Artificial Synapse Based on Layered Black Phosphorus. Small, 24 Apr 2019, DOI: 10.1002/smll.201900966
  • Taimur Ahmed, Sruthi Kuriakose, Sherif Abbas, Michelle J. S. Spencer, Md. Ataur Rahman, Muhammad Tahir, Yuerui Lu, Prashant Sonar, Vipul Bansal, Madhu Bhaskaran, Sharath Sriram, Sumeet Walia. Multifunctional Optoelectronics via Harnessing Defects in Layered Black Phosphorus. Advanced Functional Materials, 17 July 2019, DOI: 10.1002/adfm.201901991

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.