Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


TV per +3,5 ore al giorno collegata a declino della memoria negli over-50

Uno studio, pubblicato ieri su Scientific Reports, ha analizzato i dati di 3.662 adulti di età pari o superiore a 50 anni e ha rilevato che guardare la TV per più di 3 ore e mezza al giorno era associato a un declino della memoria per le parole e il linguaggio nei successivi sei anni.


L'associazione era indipendente da altri fattori socio-economici, comportamentali e di stile di vita, incluso il tempo trascorso da seduti.


I partecipanti allo English Longitudinal Study of Ageing (ELSA) [studio longitudinale inglese sull'invecchiamento] sono stati intervistati nel 2008/9 e nel 2014/15 su quanta televisione guardavano quotidianamente e ogni volta hanno anche eseguito una serie di test verbali e di scioltezza.


I ricercatori hanno scoperto che gli adulti che guardavano la televisione per più di 3 ore e mezza al giorno sperimentavano in media una diminuzione dell'8-10% nella memoria verbale, mentre quelli che guardavano meno di 3 ore e mezzo di televisione al giorno avevano un calo della memoria verbale di circa il 4/5% in media, nello stesso periodo.


La prima autrice dott.ssa Daisy Fancourt dell'University College London ha affermato:

"Da oltre un decennio c'è interesse sull'effetto dei comportamenti televisivi sulla cognizione, ma gran parte di questa letteratura si è concentrata sui bambini. Molta meno attenzione è stata riservata agli effetti della visione televisiva nell'altro lato della vita, nonostante sia ipotizzato da oltre 25 anni che guardare troppa televisione può contribuire allo sviluppo della demenza.

"Mentre guardare la televisione può anche avere benefici, come quelli educativi dai documentari, e quelli rilassanti per la riduzione dello stress, nel complesso questo suggerisce che gli over-50 dovrebbero provare e assicurare un equilibrio tra visione televisiva e altre attività concorrenti".


I coautori Dott.ssa Daisy Fancourt e professor Andrew Steptoe hanno anche suggerito che guardare la televisione potrebbe ridurre la quantità di tempo che le persone trascorrono in attività che possono contribuire a conservare la cognizione, come la lettura.


Inoltre, le attività interattive basate sullo schermo, come i videogiochi e l'uso di Internet, possono avere benefici cognitivi, come migliorare le capacità di soluzione dei problemi, però la natura attenta ma passiva della televisione può creare uno stress cognitivo che potrebbe contribuire al declino della memoria.


La dott.ssa Fancourt ha aggiunto:

"I nostri risultati hanno portato a diverse altre domande di ricerca. Ad esempio, tipi diversi di contenuti televisivi hanno effetti diversi sul declino cognitivo? Date le associazioni con il declino cognitivo mostrate qui, la visione televisiva è un fattore di rischio specifico per l'insorgenza della demenza?

"È interessante notare che, sebbene la visione televisiva rimanga elevata nelle case di cura in cui i residenti hanno meno autonomia o controllo sulla propria visione, il desiderio di guardare la televisione diminuisce naturalmente nelle persone con demenza non appena i sintomi della malattia diventano evidenti, suggerendo che diventa meno gratificante con il peggioramento della cognizione".


Chris Allen, capo infermiere cardiologo alla British Heart Foundation, che ha finanziato parte dello studio, ha dichiarato:

"Anche se questo studio esamina un gran numero di persone e spiega le malattie a lungo termine e i livelli di esercizio, è importante ricordare che declino cognitivo non equivale a demenza.

"A tutti noi piace rannicchiarci davanti alla TV e guardare i nostri programmi preferiti. Ma se sei preoccupato che la quantità di televisione che stai guardando possa avere un impatto negativo sulla tua salute, ti consigliamo di limitare la quantità di TV che guardi ogni giorno e di trovare qualche hobby che migliora la salute del cuore".

 

 

 


Fonte: University College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Daisy Fancourt & Andrew Steptoe. Television viewing and cognitive decline in older age: findings from the English Longitudinal Study of Ageing. Scientific Reports, 28 Feb 2019, DOI: 10.1038/s41598-019-39354-4

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.