Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio moderato migliora molto il flusso di sangue al cervello nelle donne anziane

Una ricerca condotta all'Institute for Exercise and Environmental Medicine del Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas suggerisce che non è mai troppo tardi per le donne raccogliere i benefici di un moderato esercizio aerobico.

In uno studio di 3 mesi, camminando velocemente per 30-50 minuti tre o quattro volte alla settimana, 16 donne ultra sessantenni hanno avuto un miglioramento del flusso di sangue al cervello fino al 15%.

Rong Zhang, il ricercatore principale dello studio, discuterà i risultati acquisiti dal team in una presentazione intitolata "L'allenamento con esercizi aerobici aumenta la perfusione cerebrale nelle donne anziane" nell'incontro di Biologia Sperimentale (EB 2011), che si terrà dal 9 al 13 aprile 2011 al Convention Center Walter E. Washington a Washington DC.

Lo studio

All'inizio dello studio, i ricercatori hanno usato l'eco-Doppler per misurare il flusso di sangue nelle arterie carotidee interne delle donne, che si trovano nel collo e forniscono al cervello il sangue necessario ricco di glucosio e ossigeno. Dopo aver valutato la salute fisica delle donne e il consumo massimo di ossigeno (VO2 max), che è la capacità massima del corpo di trasportare e utilizzare ossigeno durante l'esercizio, il team ha disegnato programmi di allenamento su misura per ogni donna secondo il suo livello di forma fisica. L'allenamento è partito ad un ritmo di base del 50-60% del VO2 massimo dei partecipanti per 30 minuti per sessione, tre volte a settimana. Al terzo mese, il team ha aumentato le sessioni a 50 minuti ciascuna, quattro volte alla settimana, e ha aggiunto due sessioni al 70-80% del VO2 max delle donne per 30 minuti.

Al termine dello studio, il team ha misurato il flusso di sangue nelle arterie carotidee delle donne ancora una volta e ha scoperto che il flusso ematico cerebrale è aumentato in media del 15% e 11% rispettivamente a sinistra e a destra delle arterie carotidi interne delle donne. Il VO2 max delle donne è aumentato approssimativamente del 13%, la loro pressione sanguigna è scesa in media del 4%, e il battito cardiaco è diminuito del 5% circa. Secondo il Dott. Zhang, i risultati fanno capire come la salute vascolare incide sulla salute del cervello. "Ci sono molti studi che suggeriscono che l'esercizio fisico migliora la funzione del cervello negli anziani, ma non sappiamo esattamente perché il cervello migliora. Il nostro studio indica che potrebbe essere legato ad un miglioramento nell'apporto di flusso di sangue al cervello".

Flusso sanguigno e cervello

Un flusso costante e sano di sangue al cervello realizza due cose:

  • Primo, il sangue porta ossigeno, glucosio e altri nutrienti al cervello, che sono vitali per la sua salute.
  • Secondo, il sangue lava via i rifiuti metabolici cerebrali come la proteina beta-amiloide rilasciata nei vasi sanguigni del cervello. La proteina beta-amiloide è implicata nello sviluppo dell'Alzheimer.

Che il flusso di sangue al cervello migliori l'apprendimento e il ragionamento è ancora da determinare, dice il dottor Zhang. "Non ho dati che suggeriscono una correlazione tra perfusione cerebrale e le funzioni cognitive, ma questo è qualcosa che si vedrà alla fine, quando questo studio è completato," dice. "Sappiamo che ci sono forti prove che suggeriscono che il rischio cardiovascolare è legato al rischio dell'Alzheimer. Vogliamo vedere come possiamo combatterlo".

Il dottor Zhang sottolinea l'importanza della constatazione che il miglioramento del flusso sanguigno cerebrale è possibile negli anni dell'anzianità. "Spesso cominciamo a notare un calo della perfusione cerebrale e nella funzione cognitiva verso i 60 / 70 anni. In quel momento inizia la traiettoria discendente. Vogliamo vedere quanto possiamo fare per invertire o ritardare questo processo."

 


Fonte: Materiale fornito da American Physiological Society, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Pubblicato su ScienceDaily il 12 aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)