Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Paesaggio epigenetico' è protettivo nel normale invecchiamento, ma alterato nell'Alzheimer

'Paesaggio epigenetico' è protettivo nel normale invecchiamento, ma alterato nell'AlzheimerSezione coronale del cervello umano che indica il lobo temporale laterale (cerchio rosso) usato in questo studio. Fonte: University of PennsylvaniaSebbene alcune varianti genetiche aumentino il rischio di morbo di Alzheimer (MA), l'età è il fattore di rischio noto più forte.


Ma è tuttora misterioso il modo in cui i processi molecolari dell'invecchiamento predispongono le persone al MA, o diventano compromessi nella malattia.


Un team di ricercatori dell'Università della Pennsylvania, che pubblica questa settimana in Nature Neuroscience, ha profilato il panorama epigenomico del cervello di MA, in particolare in una delle regioni colpite all'inizio del MA, il lobo temporale laterale.


Le hanno confrontate con soggetti di controllo cognitivamente normali, sia giovani che anziani. Il team ha descritto l'arricchimento nell'intero genoma di una modifica chimica delle proteine ​​istoniche che regola la compattazione dei cromosomi nel nucleo, chiamata 'acetilazione della lisina 16 sull'istone H4' (H4K16ac).


I cambiamenti al modo con cui risulta modificato l'H4K16ac lungo il genoma nelle malattie, rispetto al cervello con invecchiamento normale, possono indicare obiettivi per lo sviluppo futuro di farmaci. Poiché i cambiamenti nell'H4K16ac governano il modo in cui sono espressi i geni, la posizione e la quantità di alterazioni epigenetiche sono chiamate 'paesaggio epigenetico'.


"Questa è la prima volta che siamo riusciti a osservare queste relazioni nel tessuto umano usando tessuto cerebrale postmortem donato dalla Penn Brain Bank", ha detto Shelley Berger PhD, professoressa di Biologia Cellulare e dello Sviluppo nella Facoltà di Medicina e professoressa di biologia nella Facoltà di Arti e Scienze. "I nostri risultati stabiliscono le basi del legame epigenetico tra invecchiamento e MA".


Gli autori senior del nuovo studio sono la Berger (che è anche direttrice del Penn Epigenetics Institute), Nancy Bonini PhD (professore di biologia) e Brad Johnson MD/PhD (professore associato di Patologia e Medicina di Laboratorio).


L'H4K16ac è una modifica chiave nella salute umana perché regola le risposte cellulari allo stress e al danno al DNA. Il team ha scoperto che, mentre il normale invecchiamento porta ad aumentare l'H4K16ac in nuove posizioni lungo il genoma e un aumento nelle posizioni in cui è già presente, al contrario, il MA comporta perdite di H4K16ac in prossimità di geni legati all'invecchiamento e al MA. Inoltre, il team ha scoperto un'associazione tra la posizione dei cambiamenti dell'H4K16ac e le varianti genetiche identificate in precedenti studi di associazione dell'intero genoma di MA.


Un confronto a tre vie del tessuto cerebrale più giovane, più vecchio e di MA, ha rivelato una classe specifica di cambiamenti dell'H4K16ac nel MA, rispetto ai normali cambiamenti nel cervello apportati dall'età. Questa scoperta indica che alcuni cambiamenti normali da invecchiamento nell'epigenoma possono effettivamente proteggere dal MA e, solo quando questi vanno male, una persona può diventare predisposta al MA.


Raffaella Nativio PhDRaffaella Nativio PhD"Queste analisi indicano un nuovo modello di Alzheimer. In particolare, sembra che il MA non sia semplicemente uno stato avanzato di invecchiamento normale, ma piuttosto un invecchiamento disregolato che può indurre cambiamenti specifici della malattia nella struttura della cromatina - la combinazione di proteine ​​istoniche e DNA", ha detto la prima autrice Raffaella Nativio PhD, postdottorato del laboratorio della Berger.


L'accumulo di placche amiloidi intercellulari e di grovigli neurofibrillari sono i due segni distintivi del MA che guidano la morte dei neuroni e la corrispondente perdita di capacità cognitive. Tuttavia, l'espressione di placche e grovigli è molto tardiva nello sviluppo del MA, mentre le alterazioni dell'epigenoma possono verificarsi molto prima e rappresentano bersagli da attaccare con i farmaci.


Gli autori hanno sottolineato che questo studio non suggerisce una cura per l'MA, ma piuttosto la possibilità di trovare modi per prevenire la morte delle cellule nervose e migliorare la qualità dell'invecchiamento. I loro prossimi esperimenti mirano a scoprire i cambiamenti fisiologici che causano il calo di H4K16ac specificamente nel cervello di MA, ma non in quello che invecchia normalmente.

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Raffaella Nativio, Greg Donahue, Amit Berson, Yemin Lan, Alexander Amlie-Wolf, Ferit Tuzer, Jon B. Toledo, Sager J. Gosai, Brian D. Gregory, Claudio Torres, John Q. Trojanowski, Li-San Wang, F. Brad Johnson, Nancy M. Bonini, Shelley L. Berger. Dysregulation of the epigenetic landscape of normal aging in Alzheimer’s disease. Nature Neuroscience, 2018; DOI: 10.1038/s41593-018-0101-9

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)