Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Calcolo del 'rischio poligenico' può identificare molto presto il rischio di Alzheimer

Per la prima volta, un team internazionale di scienziati, guidati dai ricercatori dell'Università della California di San Diego, ha stabilito che si può usare un punteggio di rischio poligenico del morbo di Alzheimer (MA) per identificare correttamente gli adulti con lieve decadimento cognitivo (MCI) anche a 50 anni. L'MCI è considerato un precursore del MA.


I risultati sono stati pubblicati online il 27 febbraio su Molecular Psychiatry.


Il punteggio di rischio poligenico per MA è stato creato da studi di associazione dell'intero genoma del MA con una combinazione ponderata di geni in base all'associazione dei 'polimorfismi a singolo nucleotide' (SNP) con il MA. Gli SNP sono variazioni di un singolo nucleotide (blocco di costruzione del DNA) presenti in una posizione specifica nel genoma. Esiste una certa variabilità SNP nelle informazioni genomiche di tutti gli esseri umani, che influisce sulla suscettibilità individuale alle malattie.


"Gli attuali studi del punteggio di rischio poligenico di MA considerano di solito gli adulti dopo i 70 anni di età, ma il processo patologico di MA inizia decenni prima dell'inizio della demenza", ha detto William S. Kremen PhD, professore di psichiatria e condirettore del Center for Behavior Genetics of Aging della UC San Diego. "Concentrandoci su una popolazione più giovane con compromissione cognitiva, potremmo identificare meglio i pazienti per interventi precoci critici e studi clinici".

 

Kremen e la sua squadra hanno scoperto che chi ha un punteggio di rischio poligenico di MA nel quartile superiore aveva una probabilità di avere MCI da 2,5 a 3 volte superiore di chi aveva un punteggio nel quartile più basso. I segni di MCI possono includere difficoltà nel ricordare le parole, dimenticare gli appuntamenti o spesso perdere oggetti personali. Il tipo di MCI più associato alla perdita di memoria è chiamato 'MCI amnestico'.


Secondo il National Institute on Aging, avanzano verso l'Alzheimer più persone con MCI di quelle senza di esso: circa 8 persone su 10 conformi alla definizione di MCI amnestico sviluppano il MA entro sette anni.


"Il nostro gruppo di ricerca ha scoperto che il punteggio poligenico può differenziare gli individui con lieve deficit cognitivo da quelli che sono cognitivamente normali", ha affermato Kremen. "Abbiamo anche notato che, per i partecipanti allo studio che avevano deficit cognitivi diversi dai problemi di memoria, il diabete era più probabile del triplo".


Kremen ha aggiunto che, sebbene questo test non sia ancora disponibile per i medici di base, potrebbe diventare uno strumento importante per aiutare i ricercatori a prevedere MCI e MA e, infine, a ridurre il numero di casi futuri.


"L'Alzheimer's Association e altri hanno calcolato che ritardando l'insorgenza dell'MA di cinque anni si potrebbe ridurre di quasi la metà il numero di casi entro il 2050. Vogliamo fare il possibile per rendere questa proiezione una realtà"
, ha detto Kremen.

 

 

 


Fonte: Jackie Carr in University of California - San Diego (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mark W. Logue, Matthew S. Panizzon, Jeremy A. Elman, Nathan A. Gillespie, Sean N. Hatton, Daniel E. Gustavson, Ole A. Andreassen, Anders M. Dale, Carol E. Franz, Michael J. Lyons, Michael C. Neale, Chandra A. Reynolds, Xin Tu, William S. Kremen. Use of an Alzheimer’s disease polygenic risk score to identify mild cognitive impairment in adults in their 50s. Molecular Psychiatry, 2018; DOI: 10.1038/s41380-018-0030-8

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.