Degli scienziati britannici ieri sera hanno salutato il 'primissimo test' per l'Alzheimer, che può individuare i segni della malattia 7 anni prima che compaiano i sintomi. I ricercatori sperano che, diagnosticando la malattia ai primi stadi, possa essere gestita prima che avvengano danni irreversibili.
Il nuovo test cognitivo, sviluppato dall'University College di Londra, è stato salutato come un "progresso significativo" nella comprensione dei primi cambiamenti nel cervello delle persone che soffrono di demenza. Il ricercatore Dr. Phil Weston ha dichiarato:
"Riteniamo che riesca a rilevare i cambiamenti molto prima di qualsiasi altro test cognitivo pubblicato. Sembra fornire informazioni nuove e significative sui primi cambiamenti della memoria, che ci permetteranno di rilevare prima la malattia".
L'esperimento si è svolto su 35 persone, 21 delle quali presentavano una mutazione che dava loro un rischio alto di sviluppare l'Alzheimer nella mezza età. Ai partecipanti è stato chiesto di ricordare elenchi, dettagli e una storia, e sono stati invitati a ricordare i dettagli dopo 30 minuti. Sette giorni dopo, il test è stato ripetuto.
Quelli con la mutazione, che avrebbero dovuto sviluppare l'Alzheimer entro sette anni, hanno mostrato un "sorprendente calo" delle prestazioni dopo sette giorni, nonostante il superamento del test dopo 30 minuti.
Nick Fox, professore di neurologia alla UCL, ha dichiarato:
"È davvero un caso di dimenticanza accelerata. I portatori della mutazione, che sono in uno stadio precoce della malattia, non hanno peggiorato la situazione dopo 30 minuti, ma dopo 7 giorni sono andate molto peggio. La differenza è stata davvero notevole".
Il nuovo "segnale di allarme precoce" potrebbe implicare un trattamento precedente e la promozione di cambiamenti dello stile di vita come una dieta migliore e più esercizio fisico, prima che la condizione si consolidi.
Il dott. Weston ha aggiunto:
"Sembrerebbe consentire il rilevamento dei problemi di memoria correlati all'Alzheimer molto prima rispetto a qualsiasi altro test cognitivo attualmente usato; gli individui del nostro studio sono in media a sette anni dall'insorgenza prevista di qualsiasi sintomo cognitivo.
"I risultati sembravano essere molto potenti e hanno mostrato un sorprendente crollo della memoria dopo sette giorni.
"Questo rispecchia ciò che le persone ci dicono quando iniziano a notare i cambiamenti, ma i test cognitivi dicono che tutto va bene. Una leggera accelerazione nel dimenticare a lungo termine non viene rilevata nei test attuali. Questo test sembra tirare fuori qualcosa che gli altri test non fanno".
Secondo lui il test potrebbe rivelarsi molto utile perché non è invasivo e molto meno costoso delle scansioni del cervello o dei test sul sangue o del liquido spinale.
Ma il dott. Weston ha avvertito che la ricerca deve essere ripetuta e le scoperte replicate. I risultati sono pubblicati sulla rivista The Lancet Neurology.
Fonte: Sarah Westcott in Express.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Philip S J Weston, Jennifer M Nicholas, Susie M D Henley, Yuying Liang, Kirsty Macpherson, Elizabeth Donnachie, Jonathan M Schott, Martin N Rossor, Sebastian J Crutch, Christopher R Butler, Adam Z Zeman, Nick C Fox. Accelerated long-term forgetting in presymptomatic autosomal dominant Alzheimer's disease: a cross-sectional study. The Lancet Neurology, Vol. 17, No. 2, p123–132, Published: Feb2018. DOI: 10.1016/S1474-4422(17)30434-9
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