Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Abbiamo appena avuto più prove dello strano legame zucchero - Alzheimer

Abbiamo appena avuto più prove dello strano legame tra zucchero e AlzheimerFoto: Sylvanus Urban/Unsplash

Secondo una nuova ricerca, le persone con glicemia alta soffrono di un declino cognitivo maggiore a lungo termine, rispetto ai loro coetanei sani, anche se tecnicamente non sono diabetici di tipo 2.


I risultati non sono i primi a collegare il diabete e le funzioni cognitive alterate, ma sono alcuni dei più chiari a dimostrare che lo zucchero nel sangue non è solo un indicatore della nostra salute alimentare, è anche un indicativo parlante di come può far fronte il nostro cervello quando invecchiamo.


"Queste scoperte suggeriscono che gli interventi che ritardano l'insorgenza del diabete, così come le strategie di controllo dello zucchero nel sangue, potrebbero aiutare ad alleviare la progressione del declino cognitivo successivo, a lungo termine"
, spiegano i ricercatori, guidati dall'epidemiologo Wuxiang Xie dell'Imperial College di Londra.


I ricercatori hanno tratto i dati dall'English Longitudinal Study of Aging (ELSA), una valutazione continua della salute di un campione rappresentativo della popolazione inglese over 50, che è iniziata nel 2002. Per la sua analisi, il team ha monitorato 5.189 partecipanti (55% donne, età media di 66 anni), valutando il loro livello di funzione cognitiva tra il 2004-2005 e il 2014-2015, misurando diverse ondate dello studio ELSA.


Inoltre, i ricercatori hanno monitorato i livelli di HbA1c (emoglobina glicata) dei partecipanti, una misura del controllo dello zucchero nel sangue nel tempo.


Mentre tutti i partecipanti hanno mostrato un certo livello di declino cognitivo nel corso della valutazione a causa del semplice invecchiamento, i ricercatori hanno scoperto che quelli con livelli maggiori di HbA1c hanno sperimentato un tasso di declino più repentino, monitorato da test che hanno misurato cognitività, memoria e abilità di funzioni esecutive.


Altri studi precedenti avevano dimostrato questo tipo di legame tra diabete e declino cognitivo visto in condizioni come l'Alzheimer, ma mai prima usando l'HbA1c.


È interessante notare, tuttavia, che le nuove scoperte vanno oltre il semplice ristabilimento del legame tra diabete e declino cognitivo, poiché la tendenza dell'HbA1c è stata osservata nei partecipanti indipendentemente dal fatto che fossero tecnicamente diabetici o meno.


I livelli di HbA1c delle persone sane sono inferiori a 42 millimoli per mole (mmol / mol, o meno del 6%), mentre le persone diabetiche mostrano valori di 48 mmol / mol o superiori (6,5% o superiori). Nel mezzo, le persone con la condizione precursore pre-diabete (glicemia alta, ma non ancora diabete) hanno valori compresi tra 42 e 47 mmol / mol (dal 6 al 6,4%).


Ciò che i ricercatori hanno scoperto è che il tasso associato di declino cognitivo non è limitato solo a coloro che sono diabetici, ma a valori più elevati di HbA1c in generale: "I nostri risultati mostrano una correlazione lineare tra i livelli circolanti di HbA1c e il declino cognitivo, indipendentemente dallo stato diabetico", spiegano i ricercatori.


È un po' troppo presto per sapere quali sono le implicazioni dietetiche per le persone preoccupate dei livelli di zucchero nel sangue; basti dire che è un'altra ragione convincente per cui dovremmo tutti guardare ciò che mangiamo, per prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2, anche se, facendolo, alcune scelte intelligenti potrebbero aiutarti a invertire tale diagnosi.


"Un punto di forza di questo ampio studio è che ha seguito le persone nel corso del tempo, mostrando un declino più veloce della memoria e del pensiero in quelli con un controllo minore della glicemia", afferma David Reynolds, responsabile scientifico di Alzheimer's Research UK. "Ma non fa luce sui potenziali meccanismi alla base di questo declino".


Mentre i ricercatori continuano a esplorare quali potrebbero essere questi meccanismi, sta diventando più chiaro che nessuno di noi, diabetici o meno, dovrebbe presumere che le diete ricche di zuccheri siano necessariamente innocue sia per il corpo che per la mente.


"Solo perché non hai il diabete di tipo 2 non significa che tu possa mangiare qualunque carboidrato tu vuoi"
, ha detto l'epidemiologo Rosebud Roberts della Mayo Clinic, che non era coinvolto nello studio. "Soprattutto se non sei attivo. [Ciò che mangiamo è] un fattore importante per mantenere il controllo del nostro destino".

 

 

 


Fonte: Peter Dockrill in ScienceAlert (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Fanfan Zheng, Li Yan, Zhenchun Yang, Baoliang Zhong, Wuxiang Xie. HbA1c, diabetes and cognitive decline: the English Longitudinal Study of Ageing. Diabetologia, First Online 25 Jan 2018, DOI: 10.1007/s00125-017-4541-7

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.