Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'immagine più nitida delle fibrille di AD mostra dettagli finora ignoti

L'immagine più nitida delle fibrille di AD mostra dettagli finora ignotiRicostruzione 3-D di una fibrilla amiloide proveniente da due protofilamenti (rosso / blu) calcolati dalle immagini di crio-microscopia elettronica. (Fonte: Forschungszentrum Jülich / HHU Düsseldorf / Gunnar Schröder)

Un team di ricercatori della Germania e dei Paesi Bassi ha determinato la struttura di una fibrilla amiloide con una risoluzione mai raggiunta finora. Le fibrille della proteina amiloide-beta (Aβ) del corpo sono il principale elemento costitutivo dell'Alzheimer e dei depositi proteici patologici caratteristici nel cervello.


La struttura tridimensionale a livello atomico chiarita dagli scienziati del Forschungszentrum Jülich, dell'Università Heinrich Heine di Düsseldorf, del Centro Biologia Sistemi Strutturali di Amburgo e dell'Università di Maastricht, mostra particolari strutturali finora ignoti che possono rispondere a molte domande sulla crescita dei depositi dannosi e anche spiegare l'effetto dei fattori di rischio genetici. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Science.


La struttura rivela che le molte molecole singole di proteine ​​Aβ sono sfalsate in strati sovrapposti e sono disposti nei cosiddetti protofilamenti. Due di questi protofilamenti sono appaiati, uno attorno all'altro, formando una fibrilla. Se molte di queste fibrille si aggrovigliano, si generano i depositi tipici o le placche rilevate nei tessuti cerebrali dei pazienti di Alzheimer.


cross section fibrille 2xSezione trasversale di fibrilla illustrante la disposizione sovrapposta delle proteine Aβ. (Copyright: Forschungszentrum Jülich / HHU Düsseldorf / Gunnar Schröder)"Questa è una pietra miliare sulla strada di una comprensione fondamentale delle strutture amiloidi e delle relative patologie", spiega il Prof. Dieter Willbold, direttore dell'Istituto di Biologia Fisica dell'Università Heinrich Heine di Düsseldorf e direttore dell'Istituto Sistemi Complessi (ICS-6). "La struttura della fibrilla risponde a molte domande sul meccanismo della crescita delle fibrille e identifica il ruolo di una serie di mutazioni familiari che portano all'insorgenza precoce dell'Alzheimer".


La risoluzione di 4 angstrom raggiunta dal team, corrispondente a 0,4 nanometri, è all'interno della grandezza tipica dei raggi atomici e delle lunghezze del legame atomico. A differenza del lavoro precedente, il modello mostra per la prima volta l'esatta posizione e le interazioni delle proteine. Le molecole di Aβ dei protofilamenti aggrovigliati non sono perciò allo stesso livello, ma, come una cerniera, sono sfalsati di mezzo intervallo. Inoltre, la struttura chiarisce per la prima volta la posizione e la conformazione di tutti i 42 residui di aminoacidi delle molte singole molecole proteiche dell'Aβ.


Questa struttura nuova e dettagliata fornisce una nuova base per comprendere l'effetto strutturale di una serie di varianti genetiche che aumentano il rischio di sviluppare la malattia. Esse stabilizzano le fibrille - come si può ora vedere - cambiando la conformazione iniziale della proteina in posizioni definite. Questo ad esempio spiega anche perché in natura i topi non sviluppano l'Alzheimer e perché una piccola parte della popolazione islandese sembra essere più o meno resistente alla malattia. Le loro varianti di Aβ si differenziano rispettivamente per tre residui, o uno solo, di aminoacidi che sono apparentemente importanti per la stabilità delle fibrille.

 

42 amino acidsDeterminazione dei 42 aminoacidi di cui è composta ciascuna molecola Aβ. (Copyright: Forschungszentrum Jülich / HHU Düsseldorf / Gunnar Schröder)Diversità metodologica al più alto livello tecnologico

A differenza delle placche tipiche della malattia scoperta da Alois Alzheimer più di 100 anni fa, la struttura della fibrilla ora scoperta non può essere osservata direttamente sotto il microscopio leggero. C'è voluto più di un anno per analizzare i dati che gli scienziati avevano ottenuto con l'impianto di crio-microscopia elettronica dell'Università di Maastricht. Inoltre, le misure ottenute usando la spettroscopia a risonanza magnetica nucleare a stato solido (NMR) e gli esperimenti di diffrazione dei raggi X hanno contribuito a completare e supportare appieno l'immagine della struttura della fibrilla e a convalidare i dati ottenuti.


"Le singole immagini in crio-microscopia elettronica sono di solito estremamente rumorose poiché le proteine ​​sono molto sensibili alla radiazione elettronica e le immagini possono essere generate solo con un'intensità di radiazione molto bassa", spiega il Jun.-Prof. Gunnar Schröder del Forschungszentrum Jülich e della Heinrich Heine University di Düsseldorf che, con una procedura assistita da computer, ha combinato migliaia di singole immagini e ha quindi estratto i dati strutturali ad alta risoluzione.


"Questo è un passo che può essere molto complicato se il campione è eterogeneo, cioè se è costituito da fibrille formate diversamente. In passato questo era quasi sempre il caso per le fibrille amiloidi e rappresentava uno dei maggiori ostacoli per l'analisi. Ma ora abbiamo un campione abbastanza unico con fibrille molto omogenee; il 90% di loro ha la stessa forma e simmetria", spiega Schröder.


Il dottor Lothar Gremer del Forschungszentrum Jülich e dell'Università Heinrich Heine di Düsseldorf è riuscito a produrre il campione di fibrille. "Il passo cruciale è stato ritardare notevolmente la crescita delle fibrille nel campione, da poche ore a diverse settimane, per cui le singole molecole di Aβ hanno avuto tempo sufficiente per organizzarsi in fibrille omogenee in modo molto uniforme e molto ordinato", aggiunge Gremer, che ha avviato e coordinato lo studio. [...]

 

Sviluppo di un trattamento di Alzheimer

Oltre alla ricerca di base, l'Istituto Sistemi Complessi (ICS-6) di Jülich sta sviluppando una nuova strategia di trattamento con il proprio farmaco candidato. Si prevede di fondare quest'anno una nuova società chiamata Priavoid GmbH con la missione di proseguire questo sviluppo. Secondo il calendario attuale, si prevede che il farmaco candidato sarà testato sugli esseri umani in uno studio di fase 1 in novembre 2017.

 

 


Fonte: Forschungszentrum Juelich via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lothar Gremer, Daniel Schölzel, Carla Schenk, Elke Reinartz, Jörg Labahn, Raimond B. G. Ravelli, Markus Tusche, Carmen Lopez-Iglesias, Wolfgang Hoyer, Henrike Heise, Dieter Willbold, Gunnar F. Schröder. Fibril structure of amyloid-ß(1-42) by cryoelectron microscopy. Science 07 Sep 2017: eaao2825. DOI: 10.1126/science.aao2825

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)