Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La marijuana riduce il flusso di sangue al cervello, aumentando il rischio di Alzheimer



L'uso di marijuana riduce il flusso di sangue al cervello, aumentando il rischio di AlzheimerEsempio di immagine cerebrale SPECT (vista dall'alto verso il basso) che mostra il flusso sanguigno cerebrale di un controllo sano (=healthy), rispetto ad un 18-enne che fa uso quotidiano di marijuana (=Age 18. Daily user). Mentre il soggetto di controllo ha un'attività simmetrica, il fumatore di marijuana nel complesso mostra una minore perfusione.Mentre negli USA si fa a gara (stato dopo stato) per legalizzare la marijuana per uso medicinale e ricreativo, un nuovo studio di scansione cerebrale su larga scala dà motivi di cautela.


Nella ricerca pubblicata sul Journal of Alzheimer's Disease, i ricercatori hanno usato la tomografia ad emissione di singolo fotone (SPECT, una tecnica sofisticata per valutare i modelli di flusso e di attività del sangue) mostrando in tutte le aree del cervello di quasi 1.000 consumatori di marijuana un flusso di sangue anormalmente basso rispetto ai controlli sani, comprese le zone note per essere colpite dall'Alzheimer, come l'ippocampo.


Tutti i dati dell'analisi sono stati ottenuti da un ampio database multisito, che coinvolge 26.268 pazienti che erano stati valutati per problemi complessi resistenti ai trattamenti in uno di nove ambulatori neuropsichiatrici negli Stati Uniti (Newport Beach, Brisbane, Costa Mesa, Fairfield, Tacoma, Bellevue, Reston, Atlanta e  New York) tra il 1995 e il 2015.


Di questi, 982 consumatori attuali, o ex, di marijuana si erano sottoposti a SPECT cerebrale a riposo e durante un compito di concentrazione mentale, confrontati con quasi 100 controlli sani. E' stata fatta l'analitica predittiva con analisi discriminante per capire se ci sono aree SPECT cerebrali che possono distinguere il cervello degli utenti di marijuana da quello dei controlli.


Un flusso basso di sangue nell'ippocampo dei consumatori di marijuana ha distinto in modo affidabile i consumatori di marijuana dai controlli. L'ippocampo destro durante un compito di concentrazione è stata l'area unica più predittiva nel distinguere i consumatori di marijuana dalle loro controparti normali. L'uso di marijuana sembra interferire con la formazione della memoria, inibendo l'attività in questa parte del cervello.


Secondo uno dei co-autori dello studio, Elisabeth Jorandby MD, "come medico che vede abitualmente consumatori di marijuana, ciò che mi ha colpito non era solo la riduzione globale del flusso di sangue nel cervello dei consumatori di marijuana, ma che l'ippocampo fosse l'area più colpita, per il suo ruolo nella memoria e nell'Alzheimer. La nostra ricerca ha dimostrato che i consumatori di marijuana hanno un minore afflusso cerebrale di sangue rispetto ai non utilizzatori. In secondo luogo, il fattore più predittivo che separa questi due gruppi è il basso flusso di sangue nell'ippocampo sulle scansioni SPECT durante la concentrazione cerebrale. Questo lavoro suggerisce che l'uso di marijuana ha influenze dannose nel cervello, in particolare nelle aree importanti per la memoria e l'apprendimento e note per essere colpite dall'Alzheimer".


Il Dr. George Perry, redattore capo del Journal of Alzheimer's Disease, ha detto che "l'uso libero di marijuana, attraverso la legalizzazione, rivelerà la vasta gamma di vantaggi e di minacce della marijuana per la salute umana. Questo studio indica degli effetti preoccupanti sull'ippocampo che possono essere i messaggeri di danni cerebrali".


Secondo Daniel Amen MD, fondatore delle Amen Clinics, "la nostra ricerca dimostra che la marijuana può avere effetti negativi significativi sulla funzione cerebrale. I media danno l'impressione generale che la marijuana è una droga ricreativa sicura; questa ricerca sfida direttamente tale nozione. In un altro nuovo studio appena pubblicato, i ricercatori hanno dimostrato che l'uso di marijuana triplica il rischio di psicosi. La cautela è chiaramente d'obbligo".

 

 

 


Fonte: Amen Clinics via Journal of Alzheimer’s Disease (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Amen DG, Darmal B, Raji CA, Bao W, Jorandby L, Meysami S, Raghavendra. Discriminative Properties of Hippocampal Hypoperfusion in Marijuana Users Compared to Healthy Controls: Implications for Marijuana Administration in Alzheimer's Dementia. J Alzheimers Dis, 24 November 2016. doi: 10.3233/JAD-160833.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.