Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Astrociti: aumentare la memoria attraverso queste cellule che supportano i neuroni

Astrociti: aumentare la memoria attraverso queste cellule che supportano i neuroniGli astrociti, le forme a stella in giallo, in un cervello di topo.Dei ricercatori hanno scoperto un nuovo regolatore della memoria nel cervello che coinvolge i recettori dell'adenosina; dalla scoperta può derivare un potenziale trattamento per migliorare la memoria nell'Alzheimer.


Uno studio condotto da scienziati dei Gladstone Institutes dimostra che la diminuzione del numero di recettori A2A dell'adenosina, in un particolare tipo di cellule cerebrali chiamate astrociti, ha migliorato la memoria di topi sani.


Ancora di più, la riduzione dei livelli del recettore ha anche impedito il deficit di memoria in un topo modello di Alzheimer.


I risultati dello studio, pubblicato il 27 gennaio su Nature Neuroscience, suggeriscono che gli astrociti (cellule a forma di stella che sono abbondanti nel cervello e supportano le funzioni dei neuroni) sono regolatori importanti dell'immagazzinamento di informazioni, e la loro disfunzione potrebbe portare al declino della memoria nelle malattie.


"I nostri risultati ci hanno fornito non solo una nuova prospettiva sul ruolo degli astrociti nella cognizione, ma anche un altro obiettivo farmacologico interessante per migliorare la memoria e forse anche per scongiurare il declino della memoria nell'Alzheimer", dice l'autore senior Lennart Mucke, MD, direttore del «Gladstone Institute of Neurological Disease» e professore di neurologia e neuroscienze all'Università della California di San Francisco. "In seguito esploreremo le implicazioni terapeutiche della nostra scoperta riproponendo farmaci disponibili che bloccano questi recettori dell'adenosina e che sono ben tollerati dagli esseri umani".


I ricercatori si sono concentrati sugli astrociti dopo aver scoperto inizialmente che i pazienti di Alzheimer hanno un numero insolitamente alto di recettori in queste cellule. Tuttavia non si sapeva se tale incremento è legato alla capacità cognitiva. Per risolvere questo mistero, gli scienziati hanno generato topi con livelli normali o ridotti di recettori A2A negli astrociti e li hanno confrontati in test di apprendimento e memoria. Anche se i topi non hanno mostrato differenze di apprendimento, quelli che avevano meno recettori dell'adenosina hanno avuto risultati migliori nei test di memoria a lungo termine. Inoltre, riducendo il numero di recettori, è migliorata la memoria nei topi anziani che spesso hanno deficit di memoria.


Facendo un ulteriore passo avanti, i ricercatori hanno effettuato gli stessi esperimenti in un topo modello di Alzheimer, per vedere se questi recettori dell'adenosina sugli astrociti sono coinvolti anche nella perdita di memoria associata alla malattia. Ancora una volta, diminuendo il numero di recettori è migliorata la memoria, anche in presenza di placche amiloidi caratteristiche dell'Alzheimer.


Gli scienziati dicono di essere rimasti sorpresi dal fatto che l'effetto della manipolazione degli astrociti si è limitato alla memoria a lungo termine, senza cambiamenti nell'apprendimento o nei comportamenti generali. "Visti i molti ruoli degli astrociti nel cervello, ci saremmo aspettati una perturbazione globale della funzione del cervello", spiega l'autore Anna Orr, PhD, scienziato dei Gladstone. "Al contrario vediamo un effetto molto specifico sulla conservazione della memoria".


I ricercatori hanno confermato i loro risultati ripetendo alcuni degli esperimenti, con manipolazioni chimiche sull'attività del recettore degli astrociti, invece di basarsi sulle variazioni genetiche permanenti. E' importante notare che da questo deriva la possibilità di migliorare la memoria e trattare l'Alzheimer con un farmaco che punta questi recettori.


Inoltre, lo studio fornisce il supporto per altre ricerche suggerendo che la caffeina (il cui principale obiettivo è costituito dai recettori dell'adenosina) può migliorare la funzione di memoria normale o addirittura prevenire i sintomi di Alzheimer negli anziani.


Gli scienziati dicono che il passo successivo è testare diversi farmaci attualmente disponibili che bloccano specificamente i recettori A2A con il loro potenziale di potenziamento della memoria. Questi sforzi potrebbero culminare in un processo di riutilizzo [dei farmaci] per gli esseri umani.

 

*******
Hanno collaborato Max Wang, Kaitlyn Ho, Daniel Kim, Xin Wang, Weikun Guo, Jing Kang, Gui-Qiu Yu, Edward Hsiao, Nino Devidze, Dena Dubal, e Bruce Conklin dei Gladstone, e Anthony Adame e Eliezer Masliah della University of California di San Diego. Il finanziamento è stato fornito dai National Institutes of Health, dalla MetLife Foundation, e dal National Center for Research Resources.

 

 

 

 

 


FonteGladstone Institutes  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Anna G Orr, Edward C Hsiao, Max M Wang, Kaitlyn Ho, Daniel H Kim, Xin Wang, Weikun Guo, Jing Kang, Gui-Qiu Yu, Anthony Adame, Nino Devidze, Dena B Dubal, Eliezer Masliah, Bruce R Conklin, Lennart Mucke. Astrocytic adenosine receptor A2A and Gs-coupled signaling regulate memory. Nature Neuroscience, 2015; DOI: 10.1038/nn.3930

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.