Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Matrimonio travagliato e depressione favoriscono l'obesità

Il doppio tormento di una ostilità coniugale e una storia di depressione può aumentare il rischio di obesità per gli adulti, alterando il modo in cui il corpo elabora i cibi ad alto contenuto di grassi, secondo una nuova ricerca.


Nello studio, gli uomini e le donne con una storia di depressione, le cui discussioni con i coniugi erano particolarmente infuocate, dimostravano diversi potenziali problemi metabolici dopo un pasto ricco di grassi.


Essi bruciavano meno calorie e avevano livelli più alti di insulina e picchi di trigliceridi - una forma di grasso nel sangue - dopo un pasto pesante, rispetto ai partecipanti senza questi fattori di rischio.


La capacità ridotta di bruciare calorie nelle 7 ore dopo un singolo pasto (118 calorie in meno, in media, da parte delle persone già depresse e con discordia coniugale) si traduce in un aumento di peso fino a 12 chili in un anno. E l'insieme dei problemi aumenta il potenziale per la sindrome metabolica, la presenza di almeno tre dei cinque fattori che aumentano il rischio di malattie cardiache e diabete.


"Questi risultati chiariscono non solo come i fattori di stress cronico possono portare all'obesità, ma sottolineano anche quanto sia importante trattare i disturbi dell'umore. Degli interventi per la salute mentale potrebbero chiaramente dare benefici anche alla salute fisica", ha detto Jan Kiecolt-Glaser, direttore dell'Institute for Behavioral Medicine Research della Ohio State University e autore principale dello studio.


"I nostri risultati probabilmente sottovalutano i rischi per la salute perchè sono stati analizzati gli effetti di un solo pasto. La maggior parte delle persone mangia ogni 4/5 ore, e spesso cena con i propri coniugi"
, ha detto Kiecolt-Glaser, che è anche professore di psichiatria e di psicologia. "I pasti offrono opportunità maggiori di disaccordi continui in un matrimonio travagliato, quindi ci potrebbe essere un modello duraturo di danno metabolico derivante dall'ostilità e dalla depressione".


Kiecolt-Glaser ha annunciato i nuovi risultati con il co-autore Martha Belury, professore di nutrizione umana alla Ohio State, Lunedi 20 ottobre alla ScienceWriters2014, una conferenza scientifica annuale ospitata quest'anno dalla Ohio State. I ricercatori hanno reclutato 43 coppie sane, età da 24 a 61 anni, sposate da almeno tre anni. Come parte dello studio, i partecipanti hanno completato una serie di questionari che includevano valutazioni di soddisfazione coniugale, disturbi dell'umore passati e sintomi depressivi.


Durante le due visite di studio lunghe un giorno, tutti i partecipanti mangiavano uova, salsiccia di tacchino e biscotti, un totale di 930 calorie e 60 grammi di grasso. Il pasto è stato progettato per imitare le opzioni comuni dei fast-food, come le calorie e i grassi di un doppio Burger King Whopper con formaggio o un Big Mac e patatine fritte medie di McDonald.


Due ore più tardi, le coppie sono stati invitate a discutere e a cercare di risolvere uno o più problemi che i ricercatori avevano precedentemente considerato più inclini a produrre un conflitto: gli argomenti comuni erano i soldi, la comunicazione e i suoceri. I ricercatori hanno lasciato la sala durante queste discussioni videoregistrate, e più tardi hanno classificato le interazioni come abuso psicologico, conversazioni che mantengono l'angoscia, ostilità o ritiro.


Dopo i pasti è stato testato il dispendio energetico (le calorie bruciate convertendo il cibo in energia) dei partecipanti per 20 minuti ad ognuna delle successive sette ore. I ricercatori hanno ottenuto i dati mediante apparecchiature che misurano il flusso d'aria inspirato ed espirato di ossigeno e anidride carbonica. I campioni di sangue sono stati elaborati più volte dopo i pasti per misurare il glucosio, l'insulina e i trigliceridi e confrontate con i livelli basali.

Può essere rilevante perché:

Obesità, sindrome metabolica, diabete, depressione, malattie cardiovascolari: tutti fattori di rischio dell'Alzheimer.

PS: Il «matrimonio travagliato» non è, per il momento, considerato un fattore di rischio per l'Alzheimer, ma ...


I partecipanti che avevano sia una storia di disturbi dell'umore che un matrimonio più ostile, bruciavano in media 31 calorie in meno all'ora e avevano in media il 12 per cento in più di insulina nel sangue dei partecipanti con bassa ostilità, nella prima misurazione dopo il pasto; il livello non tornava ai livelli più bassi degli altri partecipanti prima di due ore dopo aver mangiato. L'insulina contribuisce al deposito di grasso.


Il picco di trigliceridi dei partecipanti depressi ad alta ostilità nelle 4 ore dopo il pranzo superava tutti i livelli degli altri. Alti livelli di trigliceridi sono considerati un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.


"L'insulina stimola l'assunzione di cibo e l'accumulo di tessuto adiposo nell'addome, e se a questo si aggiunge il dispendio energetico inferiore, ecco una maggiore probabilità di obesità", ha detto la Belury. "Ma questo non è tutto: trigliceridi elevati portano a malattie cardiache. Insieme con l'alta insulina, i trigliceridi elevati indicano che il metabolismo degli zuccheri e dei grassi è compromesso. Queste sono le caratteristiche distintive di un maggiore rischio di malattie cardiache e diabete".

 

*******
Questa ricerca è stata finanziata dal National Cancer Institute e dai National Institutes of Health. Hanno collaborato Lisa Jaremka dell'Università del Delaware; Rebecca Andridge e Juan Peng e Diane Habash della Ohio State; Christopher Fagundes del MD Anderson Cancer Center; e William Malarkey e Ronald Glaser dell'Institute for Behavioral Medicine Research.

 

 

 

 

 


Fonte: Emily Caldwell in Ohio State University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)