Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Nell'aiutare i figli adulti, i genitori anziani migliorano la propria salute mentale

I genitori anziani spesso aiutano i figli di mezza età, e le loro percezioni circa il dare questo aiuto potrebbero influenzare la loro salute mentale, secondo un team di ricercatori.


"Noi di solito consideriamo gli anziani come bisognosi, ma la nostra ricerca dimostra che i genitori over 60 danno invece aiuto ai loro figli, e questo supporto è spesso associato ad una minore incidenza di depressione tra gli anziani", ha detto Lauren Bangerter, PhD, studente in studi di sviluppo umano e famigliare alla Penn State.


Il team, che comprendeva ricercatori della Penn State, dell'Università del Texas di Austin e dell'Università del Michigan, ha esaminato l'associazione tra il sostegno che i genitori anziani danno ai loro figli di mezza età, se percepiscono questo supporto come gratificante o stressante, ed il livello di sintomi depressivi dei genitori stessi.


In particolare i ricercatori hanno valutato 337 genitori anziani del «The Family Exchanges Study», per il quale i partecipanti valutano la frequenza con cui forniscono diversi tipi di sostegno ai loro figli adulti. La Bangerter ed i suoi colleghi hanno raggruppato il supporto in due tipi generali: tangibile e nontangible. Il sostegno tangibile include il supporto pratico e l'assistenza finanziaria, come aggiustare qualcosa intorno in casa, fare una commisisone, dare un passaggio in auto, dare o prestare denaro e contribuire all'acquisto di beni, servizi, assicurazioni o istruzione. Il supporto nontangible include il supporto emotivo, la compagnia, parlare di eventi quotidiani e dare consigli.


Successivamente, il team ha valutato i sintomi depressivi dei genitori, utilizzando una scala di 53 punti auto-riferita, che misura i sintomi depressivi osservati di solito negli ambienti quotidiani. I genitori hanno valutato fino a che punto si sono sentiti soli, tristi, inutili, senza speranza per il futuro o senza alcun interesse nelle cose.


I risultati dello studio appaiono nel numero attuale di The Gerontologist. I ricercatori hanno trovato significative interazioni tra il supporto tangibile e le sensazioni di ricompensa, e tra il sostegno nontangible e le sensazioni di stress nello spiegare i sintomi depressivi dei genitori.


In particolare, i risultati del team suggeriscono che i genitori che vedono il dare come altamente gratificante, riferiscono elevati livelli di sintomi depressivi quando danno piccole quantità di sostegno tangibile, e bassi livelli di sintomi depressivi quando danno elevate quantità di sostegno tangibile. Al contrario, i genitori che non vedono il dare come altamente gratificante riferiscono alti livelli di sintomi depressivi quando danno elevate quantità di sostegno tangibile, e bassi livelli di sintomi depressivi quando danno minori quantità di sostegno tangibile.


"Anche se le ricerche precedenti dimostrano che il dare sostegno diminuisce con l'età, i nostri dati mostrano che i genitori spesso forniscono supporto sia tangibile che nontangible ai loro figli adulti", ha detto Steven Zarit, Professore Emerito di Studi sullo Sviluppo Umano e Famiglia. "Inoltre, i nostri risultati suggeriscono che i sintomi depressivi sono più frequenti quando il livello di ricompensa che un genitore percepisce nel dare è incompatibile con l'entità di sostegno tangibile che in realtà dà".


La ricerca è stata sostenuta dal «National Institute of Aging», dalla «MacArthur Network on Transitions to Adulthood» e dalla «Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development». Hanno collaborato Kyungmin Kim, borsista post-dottorato e Karen Fingerman, professore di studi sullo sviluppo umano e famiglia dell'Università del Texas di Austin, e Kira Birditt, professore assistente di ricerca dell'Università del Michigan.

 

 

 

 

 


Fonte: Sara LaJeunesse in Penn State  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  L. R. Bangerter, K. Kim, S. H. Zarit, K. S. Birditt, K. L. Fingerman. Perceptions of Giving Support and Depressive Symptoms in Late Life. The Gerontologist, 2014; DOI: 10.1093/geront/gnt210

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.