Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Rivedere il ruolo dello stress ossidativo nelle malattie

Lo stress ossidativo è considerato responsabile di una serie di malattie e finora era normale misurarne il livello determinando lo stato di ossidazione di una piccola molecola chiamata glutatione negli estratti cellulari.

Scienziati del German Cancer Research Center (Deutsches Krebsforschungszentrum, DKFZ) sono i primi a scoprire che le cellule sotto stress depositano il loro glutatione ossidato in una discarica cellulare. Ciò protegge le cellule dallo stress ossidativo e mette in discussione la validità del metodo convenzionale di misura.


Un biosensore traccia il glutatione ossidato nel
vacuolo di cellule di lievito. (Credit: © Tobias Dick,
German Cancer Research Center)


Cancro, Alzheimer, arteriosclerosi; la lista di malattie collegate allo stress ossidativo è lunga e comprende anche il processo stesso di invecchiamento. Lo stress ossidativo è causato dai cosiddetti composti reattivi dell'ossigeno, che comprendono i famigerati "radicali liberi". Se una cellula viene esposta a più composti reattivi di quanti ne può degradare immediatamente, è sotto stress ossidativo. Come risultato, componenti importanti come le proteine, il DNA e i lipidi sono ossidati e quindi si danneggiano.


Per determinare se una cella è sotto stress ossidativo, gli scienziati spesso analizzano lo stato di ossidazione del glutatione. Il glutatione è una piccola molecola che viene ossidato per proteggere la cellula dai composti reattivi dell'ossigeno. In teoria, la quantità di glutatione ossidato dovrebbe quindi indicare se una cellula è sana o sotto stress ossidativo.


Tuttavia, i ricercatori del team del Professore Associato (PD) Dr. Tobias Dick hanno dimostrato che questa ipotesi, che è alla base di un gran numero di studi scientifici, è ingannevole. "Fino ad ora, era necessario distruggere le cellule per misurare la quantità di glutatione ossidato", spiega Tobias Dick. "Tuttavia, questo implica la perdita di qualsiasi risoluzione spaziale". Pertanto non si poteva sapere quasi nulla di dove esattamente si trova nelle cellule il glutatione ossidato. Gli scienziati presumevano che restasse nel citoplasma, dove si forma.


Per saperne di più circa la posizione del glutatione nella cellula, Tobias Dick e collaboratori hanno sviluppato biosensori che indicano lo stato di ossidazione del glutatione nelle cellule intatte con il rilascio di segnali luminosi. Nelle cellule di lievito, i ricercatori sono riusciti, per la prima volta, a seguire il percorso del glutatione ossidato attraverso la cellula vivente in tempo reale. Sono rimasti sorpresi di scoprire che, piuttosto che rimanere nel citoplasma, esso viene prontamente bloccato in un deposito sicuro, il vacuolo.


Il citoplasma, dove avvengono tutti i processi metabolici cellulari importanti, è quindi sufficientemente protetto dal danno ossidativo. Le cellule che, secondo il metodo convenzionale, dovrebbero essere considerate sotto stress ossidativo, sono apparse completamente sane nel loro citoplasma. Tobias Dick e il suo team hanno poi potuto dimostrare che questo non è vero solo per le cellule di lievito, ma anche per diverse cellule di mammiferi e anche per le cellule tumorali.


Questi risultati significano che - contrariamente alle idee precedentemente sostenute - il livello di glutatione ossidativo non indica se una cellula è sotto stress ossidativo. "Pertanto è importante riesaminare studi precedenti che hanno stabilito un legame tra stress ossidativo e varie malattie in base al metodo convenzionale".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Helmholtz Association of German Research Centres.

Riferimento:
Bruce Morgan, Daria Ezeriņa, Theresa NE Amoako, Jan Riemer, Matthias Seedorf, Tobias P Dick. Multiple glutathione disulfide removal pathways mediate cytosolic redox homeostasis. Nature Chemical Biology, 2012; DOI: 10.1038/NCHEMBIO.1142.

Pubblicato in ScienceDaily il 17 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.