Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cerchiamo i ricordi come le api cercano tra i fiori

Gli umani si muovono tra 'chiazze' nella memoria utilizzando la stessa strategia delle api quando svolazzano tra i fiori per cercare il polline o degli uccelli che cercano le bacche tra i cespugli.

I ricercatori dell'Università di Warwick e dell'Indiana University hanno individuato un parallelo tra gli animali in cerca di cibo in natura e gli esseri umani alla ricerca di elementi nella propria memoria, suggerendo che le persone con le migliori strategie di 'frugare nella memoria' riescono a richiamrne meglio gli elementi.


Gli scienziati hanno chiesto alle persone di nominare più animali che potevano in tre minuti e hanno poi confrontato i risultati con un modello classico di ricerca ottimale nel mondo reale, il teorema del valore marginale, che predice quanto tempo gli animali rimarranno in una chiazza prima di saltare a un'altra. Il Dr Thomas Hills, professore associato nel dipartimento di psicologia dell'Università di Warwick, ha detto: "Il cibo di un uccello tende ad essere aggregato insieme in una chiazza specifica, ad esempio su un cespuglio carico di bacche. Ma quando le bacche su un cespuglio sono esaurite fino al punto in cui l'energia del volatile si focalizza meglio su un altro cespuglio più fruttuoso, si sposterà su di esso. Questo tipo di comportamento è predetto dal teorema sul valore marginale, per una varietà di animali".

"A causa del modo in cui si è evoluta l'attenzione umana, ci siamo chiesti se gli esseri umani utilizzano le stesse strategie di raccolta in memoria. Si scopre ora che è così. Di fronte a un compito di memoria, ci concentriamo sui gruppi specifici di informazione e passiamo da uno all'altro come un uccello tra i cespugli. Ad esempio, quando andiamo a caccia di animali nella memoria, la maggior parte delle persone inizia con una chiazza di animali domestici, come cani, gatti e criceti. Ma poi, quando questa chiazza si impoverisce, guardano altrove. Potrebbero cercare su un'altra 'chiazza' distinta semanticamente, per esempio sugli animali predatori, come leone, tigre e giaguaro".


Lo studio mostra che le persone che restano troppo a lungo, o non abbastanza a lungo, in una 'chiazza', non ricordano tanti animali come quelli che hanno trovato meglio il momento di spostarsi tra le chiazze. In altre parole, le persone che si sono attenute più strettamente al teorema del valore marginale hanno prodotto più elementi.


Lo studio Optimal Foraging in Semantic Memory (Rovistamento ottimale nella Memoria Semantica), pubblicato in Psychological Review, ha chiesto a 141 studenti (46 uomini e 95 donne) dell'Indiana University di nominare il maggior numero di animali che potevano in tre minuti. Sono quindi state analizzate le risposte utilizzando uno schema di classificazione e anche un modello di spazio semantico, chiamato Beagle, che identifica i gruppi nel paesaggio della memoria in base al modo in cui le parole sono connesse le une alle altre nel linguaggio naturale.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale della University of Warwick, via AlphaGalileo.

Riferimento: Thomas T. Hills, Michael N. Jones, Peter M. Todd. Optimal Foraging in Semantic Memory. Psychological Review, 2012; DOI: 10.1037/a0027373.

Pubblicato in ScienceDaily il 14 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.